(AGENPARL) – mar 17 settembre 2024 L’Assemblea legislativa approva a maggioranza la proposta firmata da Lega,
FdI e Patto civico, prima firmataria Paola Fioroni
(Acs) Perugia, 17 settembre 2024 – L’Aula di Palazzo Cesaroni ha
approvato a maggioranza la proposta di legge “Integrazioni e modificazioni
al testo unico Sanità e Servizi sociali”, a firma Fioroni (Lega),
Pastorelli (FI), Peppucci, Carissimi, Rondini, Mancini, Nicchi (Lega), Pace
(FdI) e Fora (Patto civico), definita “Legge sulla Famiglia”.
Alle relazioni di maggioranza e minoranza
(https://tinyurl.com/Legge-famiglia-umbria [1]) hanno fatto seguito gli
interventi dei consiglieri Fora (Patto civico), De Luca (M5S), Meloni (Pd),
Pastorelli (FI), Fioroni (Lega), Porzi (Misto), Bianconi (Misto), Proietti
Trotti (FdI), Carissimi (Lega), Pace (FdI), Mancini (Lega) e Tesei
(presidente Giunta), a cui è seguito il voto sulla legge: 15 sì (Lega, FdI,
FI, Patto civico, Porzi-Misto). Non hanno partecipato al voto 3 consiglieri
(Bettarelli e Meloni – Pd, De Luca – M5S). Astenuto Bianconi-Misto.
L’Aula ha anche approvato all’unanimità 2 emendamenti presentati da Andrea
Fora (Patto civico) e ne ha respinti a maggioranza 11 presentati da Pd, M5S,
Misto
GLI INTERVENTI
Andrea Fora (Patto civico): “Questa legge rappresenta un momento importante
per l’Umbria e che personalmente attendevo da tempo. Stiamo provando a
scrivere parole importanti sul futuro di una regione oggi tra le più
‘vecchie’ d’Italia e con un tasso di natalità tra i più bassi a
livello nazionale. È una legge su cui si è discusso e ci si è confrontati
ampiamente e fatico ad individuare in essa contenuti ideologici come è stato
affermato già in Aula. Si tratta di una legge che rispetta quanto scritto
nella Costituzione italiana e nello Statuto regionale, impostata sui valori
della famiglia. Non prevede negazione di diritti a nessuno, anzi, come
giustamente è stato fatto, quando si interviene legislativamente su una
materia come questa, e come è stato fatto, i diritti sono aumentati e non
tolti. Non riesco a capire quali sarebbero i passaggi ambigui ed ideologici
contenuti nel testo. La legge sostiene con forza e chiarezza la famiglia e la
natalità. E proprio quello della natalità la Cgil individua come problema
di carattere economico e su cui l’Umbria si gioca il futuro . L’iter di
questa legge è partito quattro anni fa. Nel 2020 presentai io la prima
proposta di legge sulla famiglia, natalità e welfare. Pochi mesi dopo fu
Paola Fioroni ed il gruppo Lega a mettere in campo una iniziativa legislativa
che andava sostanzialmente nella mia direzione. Noi siamo poco interessati
alle bandierine ed oggi sono felice che si chiuda, dopo quattro anni, il
cerchio. Ai cittadini interessa capire i cambiamenti migliorativi grazie a
questa nuova normativa. Auspico che oggi, in quest’Aula ci possiamo
concentrare su fatti concreti e non su richiami lessicali o ideologici. I 30
milioni di euro previsti verranno utilizzati per fatti concreti, a sostegno
della natalità, delle mamme affinché possano conciliare la vita lavorativa
con quella familiare, per le giovani coppie e per l’acquisto della prima
casa, per le famiglie adottive e quelle monogenitoriali con bambini orfani.
Con questa legge si rendono strutturali risorse utili per le famiglie nel
programmare la propria vita e si interviene in contrasto all’inverno
demografico. All’interno vengono evidenziati valori sociali ed economici
prima ancora che etici e morali. Importanti e centri per le famiglie, dove
viene promossa la genitorialità ed il ruolo sociale della famiglia. Le donne
potranno continuare a decidere della loro vita grazie ad una legge di 40 anni
fa. Non viene ristretto alcun diritto. La priorità rimane quella di favorire
le famiglie e la natalità. Lo scopo non è contrastare i diritti delle
donne, ma promuovere azioni a sostegno della famiglia e della natalità. Con
questa legge l’Umbria diventa regione ancor più amica delle famiglie dove
la solidarietà e la coesione sociale rappresentano un vero e proprio
pilastro. Oggi facciamo un passo molto importante e lo facciamo nella
direzione giusta”.
Thomas De Luca (M5S): “Sono sposato in chiesa, ho due figli, ma non sento
alcun bisogno di affermare, di togliere o sminuire la presenza di altre
persone che fanno scelte diverse per affermare la mia identità. Non ho
bisogno di restringere la libertà degli altri per poter manifestare la mia,
che esercito nella piena convinzione. Chi più spesso si pone sul pulpito per
poter giudicare gli altri e si pone in una posizione di discriminazione poi
è solitamente quello che prima la subisce. Nell’articolo 2 che definisce
sostanzialmente il concetto di famiglia affermiamo anche che la separazione o
il divorzio rappresentano ostacoli da dover rimuovere e superare, andando
così a comprimere la propria sfera di libertà individuale, progetto di
vita. Chiedo: da rimuovere anche in casi di violenza o abusi anche di tipo
psicologico? La politica, come con l’articolo 6, entra all’interno delle
sfere che attengono solo ed esclusivamente alla tutela del minore e
riguardano decisioni prese da giudici minorili. Con questa legge viene
affermato un principio totalmente indebito. La politica regionale, su questo
tema, commette un’invasione di campo inaccettabile. Quando si parla di
inverno demografico, il primo dato da controllare riguarda i moltissimi
giovani costretti ad emigrare perché qui non trovano opportunità e speranza
di lavoro e quindi di costruzione di un progetto di vita. Quando un giovane
decide di mettere su famiglia non lo fa in virtù di un bonus bebè per i
primi 12 mesi di vita, ma vuole avere certezze sul poter garantire ai figli
l’istruzione ed un mantenimento adeguato. Quando parlate di decrescita
demografica dovreste guardare a quanto accade nelle aree interne, su cui, in
questa legislatura, non avete spostato una virgola. Le politiche sulla
contraccezione vengono considerate una fase superata, ma poi ci accorgiamo
che le malattie sessualmente trasmissibili rappresentano una situazione
importante anche in Umbria. Viene fatta un’invasione di campo inaccettabile
anche entrando con associazioni in una sfera che attiene la libera scelta
della donna e dell’individuo. Sul fattore famiglie noto una cosa
inconcepibile: l’introduzione del criterio preferenziale collegato
all’anzianità di residenza nella regione. Si tratta semplicemente di
propaganda leghista. In quest’Aula più volte ho denunciato situazioni di
famiglie con gravissime disabilità e che vedevano cancellata la propria vita
per assistere la notte i propri familiari e di giorno recarsi al lavoro.
Anche queste persone hanno il diritto alla ‘felicità’. Il mio non sarà
un voto contrario sotto il profilo ideologico. Ideologico è il contenuto
degli articoli che compongono la legge. Oggi prendetevi questo feticcio
elettorale che noi provvederemo poi a cancellare”.
Simona Meloni (Pd): “Presenteremo sette emendamenti. Come mai arriviamo
alla legge sulla famiglia solo ora, a un mese e mezzo dal voto? Dove eravate
in questi 5 anni in cui noi abbiamo fatto la battaglia per la famiglia? A
luglio abbiamo presentato 14 ordini del giorno e 10 emendamenti a tutela di
giovani e donne, contro la violenza sulle donne, per il sostegno alle donne
che non lavorano, per le donne caregiver. Apprezziamo i passi avanti fatti
rispetto al primo testo che avete presentato. Avete completamente riscritto
questa legge grazie alle audizioni che noi abbiamo voluto, agli spunti delle
associazioni. Ma non è bastato. Per questo noi cercheremo di cambiarla con i
nostri emendamenti per correggere le discrepanze e le crepe. È vero, è
migliorata rispetto alla legge Pillon, prevede un grosso investimento
economico e suona strano che arrivi dopo 5 anni. Ma riteniamo che ci siano
ancora dei passi in avanti da fare. In questi anni avete avuto un approccio
ideologico. Bisogna partire da dove eravamo. Grazie ai governi precedenti
abbiamo avuto leggi a favore delle famiglie e delle donne. Gli emendamenti
che abbiamo presentato cercano di stabilire un livello di realtà e di
necessità per la nostra regione. Tutte le nostre proposte sono state
ignorate in questa aula. Citando il cardinal Zuppi, l’importante è volersi
bene al di là della sigla giuridica. Visto l’importanza che dite di dare
alla famiglia ci aspettavamo che questa legge sarebbe stato meglio discuterla
al secondo e al terzo anno, non un mese e mezzo prima delle elezioni”.
Stefano Pastorelli (FI): “Oggi è un giorno di grande soddisfazione. Questa
legge rappresenta un passo fondamentale per il futuro della nostra regione,
frutto di un lavoro intenso e di una collaborazione proficua tra le diverse
forze politiche. Questa legge pone al centro il nucleo fondamentale della
società: la famiglia che è un pilastro della nostra comunità. Con questa
legge promuoviamo la formazione di nuovi nuclei e favoriamo le nascite. Ci
sono misure che tutelano la vita umana fin dal concepimento, sostengono la
genitorialità adottiva e molto altro. Interventi essenziali come la
promozione della cultura dell’infanzia, il rispetto dei diritti dei
bambini, riconosce il valore del lavoro domestico e di cura. Principi alla
base di una società coesa e solidale. Questa è una legge che mette a
sistema una serie di misure di finanziamento come i contributi per
l’accesso alle attività sportive, il sostegno alla natalità, con il
grande impegno della presidente Tesei. C’è anche l’istituzione di un
fondo regionale per orfani di entrambi i genitori. Tutte misure che
rappresentano la sensibilità di questa amministrazione di centro destra.
Avete avuto 4 anni di tempo per portare le vostre proposte in commissione ma
è arrivato poco e niente. Criticate il tempo che ci abbiamo messo, ma il
tempo. Il tempo è servito per trovare le misure e le economie per dare
credibilità a questa legge. Questo è un risultato di cui possiamo essere
tutti orgogliosi”.
Paola Fioroni (Lega): “Non è vero che il concetto di famiglia sia mutata
rispetto alla legge vigente. All’Università esiste un esame che si chiama
Sociologia della famiglia, che non credo punti a discriminare. L’articolo
su separazione e divorzio mira a salvaguardare i minori, non ad impedire che
avvengano le separazioni avvengano. Questa non è una legge ideologica e ha
l’obiettivo di tutelare i più fragili. Sull’interruzione di gravidanza,
non abbiamo fatto altro che recepire quanto previsto dalla legge 194, dando
una opportunità alle donne. Il Fattore famiglia non viene spostato dal
bisogno: verrà sperimentato, come richiesto proprio dalle famiglie, per
evitare le discriminazioni che possono nascere dal solo Isee. Il Caregiver
deve essere inserito nel progetto di vita della persona ed i livelli
assistenziali di prestazione permetteranno di rispettare diritti e desideri
delle persone. I servizi per l’infanzia, già molto presenti, verranno
potenziati. Così come il contrasto alla dispersione scolastica. Ci sono
voluti 4 anni perché portiamo in Aula una legge dotata di copertura
finanziaria, con misure strutturali e organiche, e non un testo
elettorale”.
Donatella Porzi (Misto): “Positivi i 30 milioni per le famiglie ma enfasi,
toni e ridondanza ne fanno un elemento di propaganda elettorale. Le audizioni
con il pubblico in Aula, molte volte è stata richiesta e ottenuta in passato
dal collega Mancini. Oggi invece questo nuovo testo non è stato partecipato.
Se confrontiamo quanto viene scritto nella legge con la fotografia della
nostra società scopriamo le emergenze della società umbra. Il sistema
sanitario regionale soffre di carenze importanti che creano difficoltà
grandi che pesano sui cittadini. Caregiver, disabili, persone fragili vivono
condizioni critiche, con ricadute su tante famiglie. Dei ragazzi che vengono
espulsi dai sistemi sociali che dovrebbero invece accoglierli non si occupa
nessuno. Dietro gli stanziamenti c’è la presunzione di definire dove
iniziano e finiscono i mondi della disabilità, del caregiving. La drammatica
situazione umbra non cambierà con questi 30 milioni e con un testo che è
stato cambiato all’ultimo minuto in vista della scadenza elettorale”.
Vincenzo Bianconi (Misto): “Una buona legge per la famiglia serve
all’Umbria. E per evitare questa contrapposizione, che ha i toni della
campagna elettorale, doveva arrivare in questa aula almeno un paio di anni
fa. Non serve lo schieramento contrapposto di curve da stadio. Mi domando
perché non è avvenuta in un altro momento. Forse perché alle promesse
elettorali non si sarebbe stati in grado di far seguire i fatti? Ci sono
tanti aspetti positivi in questa legge, ma le iniziative devono essere
sostenute economicamente in maniera adeguata. Ma se le risorse erano
disponibili per i malati gravi e gravissimi allora non si spiega perché non
sono state date alle famiglie. Ho presentato 3 emendamenti che hanno
l’obiettivo di sminare il dubbio che questa legge possa favorire alcune
famiglie rispetto ad altre. Se non è questo l’intento che avete allora non
avrete nessun problema ad accettare i miei 3 emendamenti. Se li accetterete
io voterò favorevole alla legge”.
Elena Proietti Trotti (FdI): “Questa legge serviva. Per la prima volta ci
sono 30 milioni di euro disponibili per le famiglie. Un testo che riguarda la
totalità degli umbri ed è frutto di un percorso che parte da lontano. Di
welfare questa giunta si occupa non da oggi con azioni per combattere la
denatalità, in sostegno delle persone con disabilità, per aiutare le
famiglie povere. Solo nel 2024 ci sono diversi interventi significativi in
Umbria: uno dei più importanti è l’aumento dei fondi per le neo mamme,
con 1716 contributi da 1200 euro a bambino elargiti. Noi agiamo, la minoranza
ha presentato emendamenti che si occupano solo di grammatica e sintassi. Il
fine ultimo di una amministrazione non sono provvedimenti elettorali, ma
azioni che rimangono. Al coraggio delle idee deve corrispondere il coraggio
delle azioni. Questa legge mette al centro la cura dei più fragili. Questa
legge migliora le condizioni di chi sta peggio, considera la genitorialità
un investimento per il futuro, non un privilegio. Noi vogliamo una regione
che accompagni, che creda nelle persone, che punti sui giovani e sulla loro
fame di futuro. Dobbiamo ripartire dalla sacralità di ogni essere umano”.
Daniele Carissimi (Lega): “Il dibattito fa emergere concetti di famiglia
diversi e apparentemente inconciliabili. Appare sterile il tentativo di
imporsi. La legge prevede che la Regione promuova la natalità e la
conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Non credo che qualcuno possa
opporsi a questi obiettivi. Così come alle misure per la natalità, la cura
degli anziani e dei disabili, il diritto allo studio. Tutte misure che prima
non c’erano. Con questa legge l’Umbria sarà migliore e non peggiore. Mi
onoro di essere tra coloro che la approveranno”.
Eleonora Pace (FdI): “Abbiamo lavorato molto a questa legge e la sua
complessità ha richiesto gli anni trascorsi prima del voto. Sono orgogliosa
di aver sottoscritto e di votare questa legge. Che è un sasso nello stagno
per far riflettere tutte le coscienze, anche quelle che si scagliano contro
per pura contrapposizione politica. Ho trovato di cattivo gusto trascinare
all’interno di quest’Aula dolorose vicende personali che hanno riguardato
il presidente del Consiglio e la sua famiglia. Dispiace che anche la
capogruppo Simona Meloni abbia voluto usarle come strumento di propaganda. E
che Tommaso Bori si sia permesso di fare considerazioni fuori luogo. Difendo
la laicità di questa norma, lasciando ad ognuno le proprie convinzioni
religiose. Nel testo si affermano diritti che troppo spesso la logica del
politicamente corretto ha messo da parte. Si tiene conto di una realtà in
evoluzione e di un progressivo decadimento valoriale. La legge si fonda sulla
solidarietà tra le classi sociali e sul capitale umano. Vogliamo aiutare le
famiglie monogenitoriali, i minori e il sistema delle adozioni, da
contrapporre alla maternità surrogata. Non conta se l’Umbria del 2050