(AGENPARL) – gio 05 settembre 2024 (agenzia umbria notizie)
san 50
Peste suina africana, in Umbria nessun caso riscontrato.
Continuano i controlli su tutto il territorio regionale
(aun) – Perugia, 5 set. 024 – Alla luce del quadro epidemiologico
nazionale della Pesta Suina Africana (PSA), in cui si contano
all’incirca 24 focolai attivi negli allevamenti domestici di
suini, di cui 18 in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia-
Romagna, delinea una situazione che nella sua complessità richiede
prudenza, l’Assessore regionale alla Salute Luca Coletto evidenzia
che in Umbria, al momento, non è stato individuato nessun caso né
nel suino domestico né in quello selvatico, condizione per la
quale il territorio umbro è territorio indenne da PSA.
“I controlli, attuati dai Servizi veterinari regionali,
finalizzati all’eventuale precoce individuazione della
circolazione virale della PSA sul territorio regionale – dice
l’assessore Coletto – proseguono, secondo le prescrizioni
impartite dal Commissario Straordinario e dal Ministero della
Salute e declinate secondo le specificità umbre del territorio,
filiera suinicola e quadro epidemiologico. La rete della sanità
pubblica veterinaria regionale, a partire dai medici veterinari
liberi professionisti che operano nelle aziende suinicole, i
servizi veterinari delle AUSL, fino al Servizio regionale
prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare, è
costantemente protesa ad impedire che il virus della PSA entri e
si diffonda nel territorio umbro portando con sé le limitazioni e
gli impedimenti che la lotta attiva a tale malattia imporrebbe”.
Numerose sono state le iniziative intraprese a livello regionale
e locale, a partire dalle attività di controllo e sorveglianza,
che coinvolgono i Servizi Veterinari delle due ASL dell’Umbria e
l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche
“Togo Rosati”, che si realizzano mediante la segnalazione ed il
controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti. A tal
fine, è utile ricordare che qualsiasi cittadino può effettuare una
Presso gli allevamenti di suini domestici è attiva un’attenta
sorveglianza che si realizza in presenza di casi sospetti (febbre
alta, morte improvvisa, presenza di emorragie, disturbi
intestinali e nervosi, aborti) e di aumentata di mortalità che
viene concretizzata con il campionamento degli animali malati e di
tutti i suini venuti a morte. Inoltre, vengono verificati i
livelli di applicazione delle misure di biosicurezza, volte ad
impedire che il virus della PSA venga veicolato all’interno delle
aziende suinicole.
Il Piano regionale interventi urgenti (PRIU), nel recepire le
disposizioni commissariali e ministeriali, ha individuato inoltre
due Distretti suinicoli di maggiore rilevanza, specificatamente
nel comprensorio di Bettona e del Prosciutto di Norcia, presso i
quali realizzare una drastica riduzione della popolazione dei
suini selvatici. A tale proposito è allo studio l’opportunità di
individuare ulteriori Distretti suinicoli al fine di conferire un
più diffusa protezione agli insediamenti produttivi della filiera
suinicola.
Tenuto conto dell’imminente apertura della stagione di caccia al
cinghiale, il Servizio regionale prevenzione ha sensibilizzato
tutti i soggetti interessati e le autorità competenti alla
vigilanza sulle attività venatorie e al rispetto del divieto di
abbandonare i visceri degli animali abbattuti nell’ambiente.
Infine, consapevoli che il virus della PSA non “cammini”
unicamente sulle gambe dei cinghiali ma possa essere veicolato
anche da comportamenti ed abitudini umane, il Servizio regionale
prevenzione ha richiesto ai servizi regionali responsabili del
coordinamento delle attività di raccolta e gestione di rifiuti e
dell’organizzazione del territorio e sport, di riattivare una
efficace campagna di informazione affinché sia impedito l’accesso
ai rifiuti urbani da parte degli animali selvatici; non vengano
abbandonati rifiuti o alimenti nell’ambiente; siano invitati gli
escursionisti a cambiare indumenti e scarpe dopo passeggiate in
aree agricole e boschive.
Red/nnn
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