(AGENPARL) – gio 22 agosto 2024 Nota di Porzi (misto) sullo Ius Scholae
(Acs) Perugia, 22 agosto 2024 – “Di fronte agli spiragli di dialogo che
si sono aperti in questi giorni, le forze politiche devono trovare il
coraggio di rianimare il processo di riforma della legge sulla cittadinanza e
di fare una scelta prioritaria che risponda ai nuovi paradigmi della nostra
società”. È quanto dichiara il consigliere regionale Donatella Porzi (Pd)
in merito al “dibattito rianimatosi a Roma, sulla spinta di Forza Italia,
rispetto allo Ius Scholae, la riforma che lega la concessione della
cittadinanza ai figli di immigrati al compimento di uno o più cicli di
studio in Italia”.
“Il tema è delicato e divisivo, ma ci sono già le basi – afferma Porzi
– sulle quali confrontarsi per fare un nuovo passo in avanti dopo un
processo legislativo che si è arenato nel 2022, fino ad uscire dall’agenda
politica, ma che non è secondario per riportare sui tavoli di lavoro la
formalizzazione di una realtà che nei fatti già esiste: quella di tanti
minorenni stranieri che vivono in Italia, dove sono nati o cresciuti, parlano
la nostra lingua, condividono la cultura e i valori italiani, contribuiscono
alla vita sociale e culturale del nostro Paese, ma non sono italiani per
legge. La scelta di mettere al centro la scuola, superando le connotazioni
ideologiche, è una possibilità fattiva per rispondere ai nuovi bisogni
della società italiana, dove sono tantissimi gli alunni e le alunne con
background migratorio che ogni giorno frequentano le nostre scuole e vivono
con i nostri figli, ma si sentono stranieri in casa propria perché non hanno
la cittadinanza italiana. Non avere la cittadinanza si associa al rischio di
alimentare le disuguaglianze educative e un maggiore abbandono scolastico di
questi bambini e ragazzi; limita il loro senso di appartenenza al territorio
e alla comunità; rischia di spezzare i loro sogni e il loro futuro di adulti
esponendoli alla vulnerabilità e alla discriminazione. Sappiamo bene che gli
immigrati rappresentano una forza ormai strutturale del nostro Paese, a
partire dal mercato del lavoro fino alla tenuta del sistema di welfare. E
nello sport. Non a caso sono state proprio le ultime Olimpiadi a riaccendere
riflettori sull’argomento, in seguito agli ottimi risultati ottenuti da
un’Italia che ha mostrato al mondo il volto di una nazione integrata
puntando anche sulla qualità di questi atleti”.
“Nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini – ricorda Porzi – il
Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha ribadito che la
contrazione del numero di persone in età lavorativa, da qui al 2040 porterà
ad un calo del Pil del 13 per cento. Per il numero uno di Palazzo Palazzo
Koch, una risposta razionale per ridurre gli squilibri demografici e, di
conseguenza, la loro incidenza sulla nostra capacità produttiva e sulla
tenuta del nostro sistema previdenziale, può essere l’introduzione di misure
che favoriscano l’ingresso di lavoratori stranieri regolari, nonché il
rafforzamento delle misure di integrazione dei cittadini stranieri nel
sistema di istruzione e nel mercato del lavoro”.
“Mi auguro che Forza Italia – conclude Porzi – non faccia soltanto
un’operazione di facciata per guadagnare il consenso dell’elettorato
cattolico e moderato, ma che abbia la determinazione per portare avanti un
provvedimento, insieme alle forze politiche che lo vorranno a livello
nazionale, che affronti realmente il problema, senza trincerarsi dietro al
fatto che non era nell’agenda di Governo. Se è vero, come lo è, che la
Presidente Meloni nel 2022 sosteneva lo Ius Scholae, non vedo quale motivo
possa impedire di mettere come presidio del diritto alla cittadinanza la
scuola, luogo di confronto tra culture che quotidianamente svolge il processo
di integrazione, non senza difficoltà, come ha dimostrato la pandemia.
Mentre sollecitiamo il Governo a trovare le misure per arrestare la fuga dei
nostri ragazzi all’estero, facciamo altrettanto affinchè tutte le forze
politiche capiscano che i tempi sono maturi per prendersi l’impegno di
costruire una società realmente inclusiva, che garantisca
quell’uguaglianza delle opportunità affermata dalla Costituzione italiana
e richiamata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo
Sostenibile”. RED/dmb
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/79010