(AGENPARL) – lun 29 luglio 2024 Valerio Mancini (capogruppo Lega) annuncia interrogazione: “fare chiarezza
sulle criticità che sta vivendo il lago e sui costi derivanti dalla
rimozione della motonave ‘Airone’; individuare eventuali inefficienze
gestionali della dirigenza dell’Unione dei Comuni”.
(Acs) Perugia, 29 luglio 2024 – “Fare chiarezza sulle criticità che sta
vivendo il lago Trasimeno e sui costi derivanti dalla rimozione della
motonave ‘Airone’, arenatasi durante le operazioni di scavo subacqueo e
parzialmente affondata. Individuare, a fronte degli impegni economici e
programmatici già rispettati dalla Regione Umbria, le inefficienze
gestionali della dirigenza dell’Unione dei Comuni”. A chiederlo, con una
interrogazione rivolta all’assessore all’ambiente Roberto Morroni e
presentata a nome dei consiglieri regionali Lega, il capogruppo regionale
Valerio Mancini.
“Vista la forte situazione di crisi che sta vivendo il lago Trasimeno –
spiega – condivido pienamente la scelta della presidente Tesei di chiedere al
Governo la nomina di un Commissario straordinario e la previsione di maggiori
risorse per risolvere le tante problematiche lacustri. Il Trasimeno sta
vivendo un’emergenza particolarmente grave: le acque sono a meno 143 sotto
lo zero idrometrico. É doloroso dover stilare un elenco delle tante
criticità si stanno verificando: dalla darsena di San Feliciano è
attualmente impossibile uscire con le barche perché lo sbocco è
parzialmente interrato, ci sono duecento barche intrappolate dalla lingua di
sabbia che impedisce l’uscita. Nella darsena sussistono ormai non più di
dieci centimetri di acqua, che nemmeno consentono di abbassare i motori delle
barche. Paradossale il parziale intervento di scavo sulla darsena dei
pescatori, effettuato tra ottobre e dicembre dello scorso anno, molto costoso
(decine di migliaia di euro) e assolutamente non risolutivo, visto
l’isolotto di fango, che blocca tutto. Anche il sindaco di Magione, Massimo
Lagetti, ha chiesto all’Unione dei Comuni del Trasimeno di adottare
provvedimenti con un’opera di bonifica segnalando i vari siti che ne hanno
necessità. A Passignano situazione pressoché identica, appena qualche
centimetro d’acqua in più, non sufficiente a far uscire le barche. Anche a
Torricella solo dieci centimetri d’acqua nella darsena. Impossibile
attraccare nelle due darsene di Isola Maggiore, anche qui dieci centimetri di
acqua, entrambe non sono accessibili, fruibile solo quella dei traghetti di
linea, interdetta però agli usi privati. A Isola Polvese non si attracca da
nessuna parte con i mezzi privati, impedite le normali attività di attracco
per tutti quei soggetti che contribuiscono all’economia lacustre. Di fatto,
l’accesso è consentito solo ai traghetti pubblici. Le altre imbarcazioni
sono obbligate a fermarsi a considerevole distanza dalla riva. Altro
paradosso a Castiglione del lago: perfino nella darsena dei carabinieri vi
sono difficoltà ad uscire e il problema riguarda pure il soccorso nautico,
quindi anche la salute pubblica. Anche a Sant’Arcangelo di Magione qui ci
sono problemi e solo grazie alla loro maestria i nostri pescatori riescono
ancora a svolgere le attività legate alla pesca”.
“Attribuire tali emergenze solo alla scarsità delle precipitazioni –
rimarca Valerio Mancini – appare una scusa per coprire le inefficienze
gestionali delle più elementari procedure di manutenzione ordinaria, mai
svolta seriamente in questi ultimi 30 anni pur avendo le strutture
tecnologiche adatte, però inutilizzate ancorché funzionanti. Lo stesso
incidente occorso alla motonave ‘Airone’, semi affondata mentre stava
intervenendo con lavori di scavo subacqueo, dimostra la difficoltà a gestire
questo stato di emergenza. Mi sarei aspettato un passo indietro dei
responsabili di tale situazione, iniziando dalla dirigenza dell’Unione dei
Comuni, deputati alla manutenzione del lago Trasimeno. La Regione ha infatti
stanziato già nel 2020 fondi per 3 milioni e 960mila euro e nel 2022 altri
2,5 milioni di euro, aggiungendo nel tempo altre ingenti risorse e infine
chiedendo conto all’Unione dei Comuni dei ritardi e di eventuali omissioni.
Non mi meraviglio di ciò, visti i milioni di debito a suo tempo accumulati
dalle allora Comunità montane, un trend che continua. Mentre la Giunta Tesei
ha fatto la sua parte non solo a livello di programmazione ma anche con
cospicui supporti finanziari, sul cui esito interrogherò l’assessore
competente. Sarebbe il caso di sapere anche quanto è costata l’operazione
di riemersione della motonave”.
“Come presidente della Commissione Ambiente – continua Mancini – in
occasione della riunione svolta lo scorso anno presso il Club Velico
Castiglione del lago, posi la questione della opportunità di conferire
l’acqua in eccesso della diga di Montedoglio e furono sollevate
perplessità da parte dei soliti fautori del no a tutto e a tutti. Posizioni
poi smentite dagli interventi di alcuni parlamentari nazionali nei giorni
successivi. Se tale eventualità fosse stata messa in atto negli ultimi 20
anni, vista la disponibilità delle condotte provenienti dalla diga di
Montedoglio, a poche centinaia di metri dal lago, adiacente al torrente
Paganico, avremmo avuto sicuramente qualche decina di centimetri in più in
questi venti anni. Per non parlare delle difficoltà dei canali primari e
secondari a portare l’acqua piovana al lago Trasimeno anziché disperderla
nei terreni agricoli adiacenti. In tale contesto – afferma il capogruppo Lega
– mi chiedo quale ruolo di supporto possa svolgere l’Eaut, Ente Acque
Umbre-Toscane, se stimolato a partecipare fattivamente al dibattito in corso
con la Regione e i territori, nella considerazione di un utilizzo delle acque
dell’invaso della diga di Montedoglio e non di meno del Chiascio in modo
più funzionale alle esigenze, oppure se intenda rimanere un ente
burocratico, completamente avulso dalle problematiche di gestione delle
risorse idriche umbre, sullo sfondo di aspre critiche non infondate sollevate
dagli agricoltori e le loro associazioni”.
“Visto il corto circuito istituzionale che ad ogni modo vede la Regione
Umbria esente da responsabilità operative, attribuibili ad altri enti,
proponiamo – conclude Mancini – di superare i vari vincoli ambientali e
burocratici su cui sono impantanate le acque del Lago Trasimeno con la
soluzione più logica: come richiesto dalla Tesei, il Governo nomini un
commissario straordinario, magari la stessa presidente dell’Umbria, che
possa riuscire a portare il lago nella giusta direzione, anche derogando
rispetto ai vincoli ambientali più stretti”. RED/mp
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/78968
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