(AGENPARL) – ven 26 luglio 2024 Interrogazione di Simona Meloni (Pd), la presidente Donatella Tesei risponde:
“circa 4500 progetti finanziati, per un importo di oltre 5 miliardi. Umbria
ai primi posti per gestione delle procedure del Piano”
(Acs) Perugia, 26 luglio 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata che chiedeva
di “conoscere l’ammontare dei fondi Pnrr già erogati ai soggetti che
devono realizzare progetti nel territorio regionale; il complessivo stato di
attuazione del Pnrr in Umbria, nonché il quadro generale dei progetti già
approvati che investiranno il nostro territorio e il loro stato di
avanzamento; quali sono gli interventi avviati, per quale ammontare, con
quali finalità e il grado di integrazione di questi con lo stesso Pnrr”.
L’atto ispettivo, presentato dalla consigliera Simona Meloni (capogruppo
Pd) ha anche chiesto “un elenco dettagliato delle risorse e i rispettivi
progetti già in fase di realizzazione, di quelli approvati e non ancora
avviati e dei progetti programmati e non ancora finanziari”.
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha ricordato Meloni in Aula
– si inserisce all’interno del programma Next Generation EU, il pacchetto
da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni,
concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica da Covid –
19. La principale componente del programma NGEU è il Dispositivo per la
Ripresa e Resilienza (Recovery and Resilience Facility), che ha una durata di
sei anni, daI 2021 al 2026, e una dimensione totale di 672,5 miliardi di euro
(312,5 di sovvenzioni, i restanti 360 miliardi con prestiti a tassi
agevolati). A seguito del DL 77/2021 ‘Governance del Piano nazionale di
ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture
amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure’,
convertito in legge 108/2021, il governo centrale ha adottato una governance
del Pnrr di tipo ‘top-down’, attribuendo alle Regioni un ruolo sia di
governance che di attuazione concreta degli interventi. Quindi è arrivato il
decreto-legge 2 marzo 2024 n. 19 recante ‘Ulteriori disposizioni urgenti
per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha introdotto
misure di semplificazione e accelerazione delle procedure, incluse quelle di
spesa, strumentali all’attuazione del Piano, nonché provvedere al
rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni titolari
degli interventi. Il successo del piano, dunque, dipende in buona parte dalla
capacità delle amministrazioni pubbliche di presentare e mettere in atto i
progetti. Un terzo delle risorse totali messe a disposizione dal Pnrr (66
miliardi di euro) sono destinate a investimenti che saranno gestiti a livello
territoriale. A livello generale, gli enti locali ricoprono un ruolo centrale
nell’attuazione del Pnrr, come realizzatori di gran parte dei progetti con
ricadute immediati sui territori. La Regione Umbria, nell’aprile 2021, ha
presentato al governo nazionale il piano ‘Pnrr Umbria 2021-2026’, volto a
supportare digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura,
rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità
sostenibile, Istruzione e ricerca, inclusione e coesione, e la salute, ideato
con la logica di fungere da acceleratore della nostra economia. Dalla
relazione presentata in Aula dalla presidente Tesei il 25 giugno scorso si
evince che l’Umbria abbia intercettato 3,8 miliardi di euro di
finanziamenti Pnrr, cifra che con i cofinanziamenti, raggiunge un totale di
5,1 miliardi utili alla realizzazione di 4500 progetti; di questi, 1435
vedono gli Enti locali come soggetti attuatori per un totale di 700 milioni
di euro di investimento. Non sono stati però illustrati dati analitici sullo
stato di attuazione e avanzamento degli stessi, per conoscere l’effettivo
stato dell’arte di attuazione dei progetti”.
La presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei, ha risposto che “i
dati sul Pnrr erano contenuti nel resoconto di legislatura che ho illustrato
in questa Aula a giugno. Abbiamo fornito continue informative anche al
Consiglio regionale. Il Piano è stato uno dei pilastri dell’azione del
governo regionale. 4500 progetti finanziati; 5,1 miliardi complessivi di
finanziamenti. Il 70% di essi sono in fase di realizzazione. A livello
nazionale l’Umbria viene presa ad esempio per la gestione dei progetti del
Pnrr. La banca d’Italia ha evidenziato che l’Umbria utilizza più che in
passato i fondi comunitari ed è terza, dopo le province di Trento e Bolzano,
nell’ottimale utilizzo delle risorse del Piano. La Regione Umbria non ha
ruolo di autorità di gestione dei fondi Pnrr, che invece vengono assegnate
direttamente ai singoli soggetti beneficiari attuatori. Una scelta già
criticata dalla Conferenza delle Regioni. L’unico strumento analitico per
monitorare i singoli progetti attivati in Umbria è la piattaforma Regis, in
cui convergono tutte le regioni a prescindere dagli enti attuatori. I dati
della piattaforma, disponibili dal 2022, sono forniti in forma aggregata.
Abbiamo allestito una cabina, con una direzione specifica, per agevolare le
procedure richieste dal Pnrr. Nel portale regionale c’è anche una sezione
specifica dedicata al Piano”.
Meloni ha replicato che “siamo a conoscenza della complessità delle
procedure. A volte però sarebbe necessaria un’analisi qualitativa dei
progetti presentati e finanziati. Quale impatto hanno avuto sui territori e
sulla regione”. MP
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/78950