(AGENPARL) – mar 02 luglio 2024 *Paradossale stima dei flussi elettorali su Foligno, M5S Umbria:
«Apprezzamento per l’ammissione dei gravi errori degli accademici, ma
permane la mancanza di chiarezza sul metodo utilizzato»*
Pur apprezzando l’ammissione dei marchiani errori riscontrati nelle tabelle
e comprendendo l’imbarazzo, siamo esterrefatti della reiterata
strumentalizzazione politica nella paradossale stima dei flussi elettorali
su Foligno. Per ammissione degli stessi autori “dalle stime si possono solo
trarre indicazioni di tendenza e non indicazioni numeriche precise”, eppure
contestualmente a caratteri cubitali per l’ennesima volta si accusa con
grave perentorietà che “un terzo degli elettori del M5S si è astenuto” e
che addirittura “un quarto ha votato Zuccarini”.
Per l’ennesima volta viene omesso il metodo di analisi, il tipo e il numero
di variabili in base alle quali vengono stimati i flussi, quale sia il
margine di errore, se siano state individuate correlazioni particolari tra
astensione ai seggi e voto al M5S, se questo metodo è supportato da
sondaggi post voto oppure si basa, come quasi in tutti i modelli in
questione, sul raffronto con uno storico.
L’analisi svolta dall’ex presidente Pds della Regione Umbria, come
richiederebbe una qualsiasi pubblicazione scientifica, non contiene
materiali e metodi in grado di poter garantire la riproducibilità dei
risultati. Nonostante il massimo rispetto che nutriamo verso l’accademico a
differenza di altri non siamo abituati a mandare al patibolo qualcuno
basandoci su “atti di fede” ma su prove concrete. Per questo chiediamo
pubblicamente che lo studio sia messo a disposizione nella sua interezza.
Ad ogni buon conto qualora fosse stato utilizzato un raffronto con il
passato segnaliamo che in questo caso non esiste alcuno storico ma siamo
costretti ad andare ad intuito vista la mancanza di trasparenza. Il M5S si
è presentato per la prima volta in coalizione alle elezioni amministrative
a Foligno. Probabilmente l’errore potrebbe essere proprio questo,
utilizzando un confronto totalmente improprio e anacronistico con il 2019.
All’epoca il M5S correva da solo alle elezioni, era (ahimè) al governo
nazionale con la Lega e non aveva ancora subito le profonde trasformazioni,
anche in seno al suo elettorato, che sono avvenute negli anni successivi.
Su tutte l’adesione scolpita nel nuovo statuto al campo progressista.
Ribadiamo ancora una volta le assurdità logiche di cui ancora attendiamo
una spiegazione dall’asettico quanto a noi ancora sconosciuto “modello
internazionale”. Secondo quanto indicato dagli autori al primo turno
nessuno degli elettori M5S alle europee avrebbe votato Zuccarini mentre
l’83% di questi avrebbe votato, nella stessa cabina, Mauro Masciotti. Dopo
15 giorni proprio un quarto di questi ultimi che avevano già dato fiducia
a Masciotti, affetti da un morbo sconosciuto avrebbero cambiato
repentinamente idea. Non solo ma proprio a Foligno, dove il M5S ha preso
una percentuale di lista più alta della media, contrariamente a quanto
fatto a Bastia Umbra, Perugia e Marsciano (dove abbiamo contribuito in
maniera determinante alla vittoria), gli elettori sarebbero impazziti
andando a votare in massa per il candidato dello schieramento opposto.
In conclusione è bene sottolineare come questo esodo politico di massa sia
del tutto impercettibile in numeri assoluti visto che il sindaco Zuccarini
tra il primo e il secondo turno ha perso ben 328 voti mentre Masciotti ne
ha guadagnati 3, confermando quindi l’intero numero di votanti del primo
turno. La comunità politica del Movimento 5 Stelle in Umbria pretende
rispetto e non intende in alcun modo subire passivamente questo anomalo