(AGENPARL) – lun 25 marzo 2024 Mancini (Lega): “una soluzione alla crisi idrica del nostro Lago che
sostengo da molto tempo”
(Acs) Perugia, 25 marzo 2024 – “Apprendo con soddisfazione la presa di
posizione a livello governativo circa la necessità di condurre l’acqua in
eccesso della diga di Montedoglio al Lago Trasimeno, una soluzione alla crisi
idrica del nostro Lago che sostengo da molto tempo”, così Valerio Mancini
(Lega-presidente Seconda Commissione) secondo il quale “il capogruppo del
Partito democratico, Simona Meloni, che nelle scorse settimane ha avanzato a
mezzo stampa questa proposta, o non segue con attenzione i lavori consiliari,
altrimenti avrebbe saputo che ci stiamo lavorando dallo scorso anno, o cerca
di intestarsi meriti di un lavoro non suo”.
“Nel corso dell’audizione che la Seconda Commissione ha tenuto a
Castiglione del Lago nel giugno 2023, su mia iniziativa, col pieno sostegno
del collega Eugenio Rondini, questa mia proposta aveva trovato il consenso
della maggior parte dei soggetti portatori d’interesse. In quella occasione
– ricorda Mancini – riscontrammo solo il parere negativo del rappresentante
dell’Eaut (Ente acque umbre toscane) che si oppose a tale possibilità
sulla base di valutazioni tecniche che già al tempo sembravano
incomprensibili e non avvalorate da studi scientifici, in particolare
rispetto alla qualità dell’acqua di Montedoglio”.
“Pochi giorni fa – osserva Mancini -, il sottosegretario al ministero
dell’Ambiente, Claudio Barbaro, rispondendo a un’interrogazione
nell’ambito della Commissione Ambiente alla Camera, ha finalmente
confermato la possibilità di impiegare le acque in eccesso non trattenute
nell’invaso per farle confluire nel Lago Trasimeno. Un grande rammarico –
aggiunge Mancini – aver perso tutto questo tempo quando sarebbe bastato
prestare attenzione alle istanze dei cittadini e degli operatori economici,
come è stato fatto nella Commissione che presiedo, evitando di dare ascolto
alle follie ambientaliste che hanno bloccato inutilmente un intervento
necessario alla tutela del lago e di un intero territorio”.
“I dati sono preoccupanti – spiega Mancini -, il livello delle acque ha
toccato il minimo storico e oggi si aggira intorno ai 135 centimetri sotto lo
zero idrometrico. Una criticità a cui porre rimedio in tempi brevi per
evitare di mettere a rischio un sito fondamentale per l’intera regione e
salvaguardare le tante imprese e realtà economiche che operano nella zona
garantendo migliaia di posti di lavoro. Il dibattito parlamentare –
continua – si è soffermato anche sulla necessità di evitare di sottrarre
altre risorse idriche al Trasimeno, intervenendo con fondi PNRR per lo
sviluppo di una rete irrigua per finalità agricola fra la diga e il lago. La
Regione Umbria ha chiesto la collaborazione dell’Università degli studi di
Perugia per valutare fabbisogni idrici e delineare gli scenari legati alle
modalità gestionali, oltre a verificare i possibili impatti a livello
eco-sistemico”.
“Auspico che tutti questi studi e procedure – sottolinea Mancini – non
vengano appesantiti dall’ambientalismo estremo visto che, e questo è un
dato di fatto inconfutabile, qualora ci fosse, come nel 2015, acqua in
eccesso nel Trasimeno, verrebbe fatta confluire nel fiume Tevere, pertanto la
procedura opposta non può essere ritenuta inattuabile. Una volta espletata
questa fase – conclude – mi auguro venga dato seguito a un percorso già
individuato dalla Seconda Commissione e avvalorato di recente dal
sottosegretario Barbaro. Il lago non può più aspettare, servono interventi
immediati”. RED/as
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/76867