(AGENPARL) – mar 19 marzo 2024 A Paparelli (Pd) e De Luca (M5S), ha risposto la presidente Tesei: “gli
intendimenti di questa Giunta sulla necessità e la volontà di costruire un
nuovo ospedale a Terni sono evidenti e trasfusi in atti”
(Acs) Perugia, 19 marzo 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso l’interrogazione a risposta immediata sugli “Intendimenti della
Giunta sul nuovo ospedale di Terni”, presentata da Fabio Paparelli (Pd) e
Thomas De Luca (M5S).
Paparelli ha chiesto alla Giunta di spiegare “in base a quali presupposti
finanziari e di qualità dei servizi è stata fatta la scelta di valutare per
la seconda volta un ulteriore project e di affidarne l’esame all’assessorato
ai lavori pubblici anziché a quello competente della sanità; se non ritenga
utile e necessario rivedere la propria posizione sul sito del nuovo ospedale
di Terni, abbandonando il project financing con soldi privati e utilizzando
il fondo Inail di oltre 40 miliardi di euro, al pari di quanto avvenuto con
gli altri ospedali della Regione, al fine di costruire una ingegneria
finanziaria pubblica che assicuri nel tempo la qualità dei servizi erogati;
quali sarebbero i criteri e presupposti con cui si sceglie di valutare la
costruzione dell’ospedale nuovo sul medesimo sito dell’esistente, considerato
gli innumerevoli disservizi che si verranno a creare, e le tempistiche per il
raggiungimento dello stesso, causa traffico, viabilità e lontananza
dall’aviosuperficie; quali investimenti intende realizzare nel periodo
transitorio per recuperare la competitività persa del Santa Maria, a partire
dalla possibilità di un diverso utilizzo della ex Milizia”.
Nell’illustrazione dell’atto ispettivo, Paparelli ha sottolineato che
“risulta necessario fare chiarezza sulla situazione che riguarda il nuovo
ospedale di Terni in quanto inizia ad assumere contorni controversi e, per
certi versi, opachi: Da quello che si apprende, l’attuale Giunta regionale
intenderebbe realizzare un nuovo ospedale sul sito attuale, attraverso un
project financing e quindi con l’apporto di fondi privati, caso unico nella
storia degli altri ospedali pubblici della regione. I cittadini ternani e
dell’Umbria del sud non sono cittadini di serie B e meritano la
programmazione di un nuovo ospedale con fondi interamente pubblici, a
garanzia della universalità e qualità dei servizi erogati in modo costante
nel tempo. Come riportato recentemente dai più importanti organi di
informazione, l’Inail ha una capienza di oltre 40 miliardi di euro di fondo
non spesi e che non sa come spendere, da cui attingere i fondi sufficienti ad
intervenire contestualmente sia sulla costruzione del nuovo ospedale di Terni
che su quello complementare di Narni e Amelia, ad oggi in situazione di
stallo: La Giunta regionale ha deciso di affidare la valutazione del project
ternano all’Assessore alla viabilità e ai trasporti, bypassando di netto
le competenze del collega della Sanità che ha già dato prova in passato,
nella sua regione di provenienza, di ritenere controproducente dal punto di
vista finanziario e della qualità dei servizi erogati, l’utilizzo di project
con l’ingresso di fondi privati per la realizzazione di nuovi ospedali, sin
dal 2014 in relazione all’ospedale di Padova, ed anche il precedente project
è stato rigettato dal gruppo di esperti dell’Azienda ospedaliera Santa
Maria, nominati ad hoc per valutare il project a suo tempo presentato. La
Direzione sanità della Regione Umbria aveva correttamente espresso parere
negativo sull’ingegneria finanziaria e sulle procedure del progetto
Stadio-Clinica, in quanto nessuna struttura sanitaria può essere
convenzionata senza il rispetto delle procedure della Legge 502/92. Rimane
incomprensibile ed ostinata volontà di realizzare questo nuovo presidio
sanitario sulla stessa area dell’attuale, che trova da parte degli stessi
operatori sanitari grande contrarietà in quanto dovrebbe, per il bene della
comunità, sorgere in un’area libera dal traffico e ben collegata alle grandi
vie di comunicazione; l’impossibilità strutturale di realizzare il nuovo
ospedale sul sito attuale, anacronistico e non idoneo sotto molteplici punti
di vista. Va evidenziato che la Giunta regionale paga quasi un milione di
euro di affitto all’anno per mantenere gli uffici della Asl in via
Bramante, quando sarebbe possibile portarli, insieme ad una nuova casa della
Salute, al Santa Maria, una volta realizzato altrove il nuovo ospedale in
un’altra sede, con notevoli risparmi per la finanza pubblica. Tale nuova
disposizione porterebbe ad un risparmio notevole di risorse pubbliche che
potrebbero essere utilizzate a beneficio delle nuove strutture sanitarie. Si
discute del nuovo ospedale che non è ancora presente negli atti di
programmazione e per il quale occorrerà oltre un decennio, nella migliore
delle ipotesi, per metterlo in funzione. È necessario intervenire nel
frattempo sull’attuale presidio per renderlo idoneo e competitivo come in
passato, visto che è passato dall’ottavo al 107esimo posto nelle classifiche
nazionali. L’emblema del fallimento della sanità pubblica a Terni è
rappresentato dall’utilizzo a scopo ricettivo della ex milizia con
conseguente abbandono dei temi della ricerca e della possibilità di
utilizzare tale struttura per le concrete esigenze del Santa Maria”.
La presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei ha risposto che: “gli
intendimenti di questa Giunta sulla necessità e la volontà di costruire un
nuovo ospedale a Terni sono evidenti e trasfusi in atti. A Terni abbiamo
trovato l’ospedale più vecchio dell’Umbria. Nei lunghi anni dei
precedenti governi si sono edificati nuovi ospedali in Umbria, ma non si è
mai pensato ad edificare il nuovo ospedale di Terni. Per quello di Terni non
c’era neanche un progetto, nessun finanziamento pubblico, né stanziato,
né immaginato. Questa Giunta ha prima riprogettato l’ospedale di
Narni-Amelia, poi lo abbiamo finanziato attraverso il Dpcm (Governo Draghi) a
valere sui fondi Inail; poi si sta portando all’appalto dei lavori da parte
di Inail, il tutto per non disperdere denaro pubblico precedentemente speso e
per creare un ospedale che possa fungere da succursale per la lunga degenza e
comunque che possa operare in sintonia ed in stretta sinergia con
l’ospedale di Terni. In questo processo abbiamo costruito un quadro
esigenziale del nuovo ospedale di Terni ed abbiamo varato un piano regionale
che lo porta a 562 posti letto. Nell’ambito dello sviluppo della
progettualità abbiamo attuato e programmato interventi sull’attuale
ospedale per 52,4 milioni di euro, risorse indispensabili per far funzionare
al meglio la struttura, trovata al collasso, come l’ha lasciata chi ci ha
preceduto. Queste risorse possono essere valorizzate anche per il futuro:
miglioramento sismico, antincendio, ristrutturazione pronto soccorso,
endoscopia unica, unità farmaci antiplastici, ristrutturazione della
pediatria, piazzola per l’elisoccorso. Abbiamo poi appostato 116 milioni di
euro per la realizzazione del nuovo ospedale di Terni, risorse che restano
disponibili per tutte le alternative progettuali, per le quali restiamo
assolutamente aperti. Le precondizioni, però, quelle di avere denaro
sufficiente, un terreno adeguato, un progetto, oltre alla valutazione delle
tempistiche che non rappresentano una variabile indipendente. Un nuovo
ospedale da circa 300 milioni di euro comporta la necessità di predisporre
un progetto, il cui costo, sempre con risorse pubbliche da trovare, si aggira
sui 30 milioni di euro. Per questo le alternative restano due: la valutazione
del project financing che è arrivato e a cui siamo tenuti per legge a fare
la disamina e dare risposte; la seconda ipotesi è tentare il percorso Inail
che vuol dire non poter realizzare il nuovo ospedale nell’attuale sito.
L’altro tema che ci dobbiamo porre è come valorizzare l’attuale sito,
affrontando i lavori di demolizione, di riqualificazione, investendo
ulteriori risorse pubbliche in progettualità ed opere e cambiando il profilo
della città. L’unica cosa che dobbiamo evitare e che si ripeta un’azione
‘Monteluce bis’, cioè uno scempio. Bisogna poi individuare se c’è a
Terni un terreno pronto all’uso, da acquistare, per sviluppare lì una
progettualità per la quale necessario trovare circa 30 milioni di euro.
Voglio sottolineare che ogni scelta deve scaturire da un’attenta
valutazione di tutte le situazioni. Solo a questo punto (disponibilità del
terreno, del progetto, con le relative risorse necessarie per realizzarlo) si
potrebbe proporre ad Inail di intervenire acquisendo il terreno e finanziare
l’ospedale da circa 300 milioni di euro che comporta il pagamento dei
relativi interessi. A valle di tutto ciò occorre attendere il Dpcm per il
finanziamento ed arrivare all’appalto dei lavori. Bisogna dire ai cittadini
umbri e ternani in particolar modo quali sono i tempi delle procedure e quali
sono le esigenze di un ospedale come quello di Terni che è il più vecchio
di tutta la rete ospedaliera regionale e che deve invece assolvere a ruoli di
grande rilevanza. Rispetto alla valutazione del project, ricordo che per le
normative attuali, l’operatore economico privato è libero di proporre alle
pubbliche amministrazioni la realizzazione in concessione di lavori o
servizi. L’Ente concedente ha 90 giorni per valutarne la fattibilità.
Rispetto alla scelta di affidare la valutazione del project alla Direzione
del Governo del territorio rimando a quanto contenuto in una specifica Dgr
137 dello scorso 21 febbraio, anche con particolare riferimento al fatto che
l’ufficio tecnico dell’Azienda ospedaliera di Terni non è stazione
appaltante qualificata per certi importi e comunque non ha internamente un
pool interdisciplinare di tecnici in grado di esaminare un’opera così
complessa. Con determinazione direttoriale dello scorso 4 marzo è stato
costituito il gruppo di lavoro che avrà il compito di esaminare la
fattibilità del project ed è costituito da sei dirigenti pubblici di cui
uno nominato dall’Azienda ospedaliera ed uno ciascuno dalle cinque
direzioni regionali. In merito alla scelta del sito, dove costruire il nuovo
ospedale, la Giunta regionale con propria Dgr dello scorso 8 novembre 2023 ha
chiesto alla direzione governo del territorio di redigere il documento di
fattibilità delle alternative progettuali che tengano conto, in modo
assolutamente oggettivo e certo di tutte le ipotesi contemplate. Noi siamo
aperti a tutte le situazioni. Oggi abbiamo il dovere di esaminare il project
presentato e portare a termine la disamina esclusivamente secondo le norme di
legge in materia”.
Paparelli, nella replica, ha detto che “quando parliamo di atti di
programmazione parliamo di piano sanitario non ancora approvato dove comunque
non mi risulta esserci il nuovo ospedale di Terni, che rappresenta
un’esigenza che non nasce oggi, ma che dopo il covid e soprattutto per la
gestione del covid, si è resa ancor più necessaria ed evidente. Ad oggi
avete perso oltre tre anni di tempo dietro ad un project che è stato già
bocciato, sono passati quattro anni e mezzo dal vostro insediamento e
l’annunciato piano sanitario non è mai stato fatto. E nemmeno oggi non
esiste alcun progetto, visto che si sta esaminando solo qualche progetto
privato. Il piano regionale di adeguamento della rete ospedaliera è fuffa
poiché si tratta soltanto di un aggiornamento di quello fatto da noi nel
2016, con l’aggiunta del terzo polo. Dei 50 milioni di risorse di cui
parla, 40 erano già stati stanziati e ci domandiamo perché non sono stati
spesi in questi anni. È importante aprire una discussione con la città,
piuttosto che con qualche imprenditore e tecnico. È importante ascoltare la
città. Se la strada che si imbocca è una strada decisa non ci sono
lungaggini da questo punto di vista. Rispetto all’utilizzo del Santa Maria
noi abbiamo fatto la proposta: spostare la Asl di Via Bramante al Santa Maria
consente un utilizzo migliore. Ad oggi abbiamo sette consulenti, pagati
profumatamente, per esaminare un project”. AS/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/76822
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