(AGENPARL) – sab 16 marzo 2024 Direttore responsabile: Francesco Antonio Arcuti
ANNO 45 – N. 57 Sabato 16 marzo 2024
(agenzia umbria notizie)
Rico05
Fondo complementare Pnrr: deposito Santo Chiodo di
Spoleto,proseguono i lavori di ampliamento
(aun) – Perugia 16 mar. 024 –
Proseguono speditamente i lavori per l’ampliamento del Deposito
di Santo Chiodo di Spoleto costantemente monitorati dalla
Presidente della Regione Umbria e Vice Commissario per la
Ricostruzione Donatella Tesei che ha espresso parole di
apprezzamento per l’impegno profuso dagli uffici della Regione
Umbria e dell’USR Umbria nell’ambito della ricostruzione post-
sisma 2016.
L’intervento di ampliamento del Deposito di Santo Chiodo, per
‘A3 Rigenerazione urbana e territoriale – Linea di intervento 2 –
Progetti per la conservazione e fruizione dei beni culturali’ del
Progetto Next Appennino – Fondo Complementare al PNNR.
È prevista la realizzazione di un nuovo edificio funzionalmente
connesso al Deposito di Santo Chiodo al fine di incrementare la
capacità e l’efficienza della risposta alle emergenze che
coinvolgono i beni culturali.
Il Deposito di Santo Chiodo – ossia il Centro Operativo per la
conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storico-
artistici, archivistici e librari dell’Umbria – è nato in seguito
al sisma del 1997 per dotare il territorio di una struttura
antisismica fornita di adeguate attrezzature nella quale, al
bisogno, ricoverare opere prelevate da situazioni di rischio per
calamità naturali. In seguito agli eventi sismici del 2016, il
Deposito di Santo Chiodo ha svolto un ruolo fondamentale per la
gestione del patrimonio culturale a rischio: vi sono stati
‘ricoverati’ oltre 4500 beni storico, artistici, librari e
documenti storici recuperati dai luoghi danneggiati e in attesa di
tornare nei luoghi di origine. Molti di questi beni sono stati
anche restaurati nei laboratori presenti nel deposito che ha
dimostrato di essere una vera eccellenza della Regione Umbria.
L’ampliamento del Deposito di Santo Chiodo è finalizzato ad
accompagnare la ricostruzione fisica dei territori danneggiati dal
sisma del 2016 offrendo, nel segno della valorizzazione del beni
culturali, nuove opportunità di sviluppo alle comunità locali e,
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