(AGENPARL) – mer 28 febbraio 2024 Direttore responsabile: Francesco Antonio Arcuti
ANNO 45 – N. 43 Mercoledì 28 febbraio 2024
(agenzia umbria notizie)
Polpr 6
Pnnr regione umbria; indagine conferma che attuazione progetti
procede secondo cronoprogramma; gestione del Piano è “esempio di
buona pratica del governo regionale”
(aun) – Perugia, 28 feb. 024 – La Presidente della Regione Umbria,
Donatella Tesei, nel corso di una riunione che si è tenuta nelle
scorse settimane aveva chiesto un resoconto specifico sullo stato
di attuazione dei progetti Pnrr (Piano nazionale di ripresa e
resilienza) che vedono come soggetto attuatore la Regione stessa.
L’indagine, inviata alla Presidente, è stata effettuata dalla
Direzione Coordinamento Pnrr, diretta da Luca Federici, in
collaborazione con le altre Direzioni e strutture regionali che
gestiscono e/o rendicontano gli investimenti Pnrr.
Nel documento fornito emerge come non vi siano particolari
criticità nei progetti in questione e che la loro messa a terra
procede secondo il cronoprogramma prestabilito, fatto questo che
conferma come la gestione del Pnrr Umbria sia stata, dalla fase
progettuale, a quella di intercettamento fondi a quella attuativa
un esempio di buona pratica del Governo regionale.
Va ricordato che in totale l’Umbria ha ad oggi intercettato
fondi per oltre 5,5 miliardi che comprendono il Pnrr (oltre 3,6
mld), i cofinanziamenti nazionali/regionali (1,3 mld), il Pnc
(vale a dire le ulteriori risorse stanziate dai Ministeri per
raggiungere gli obiettivi Pnrr) e il Pnc area Sisma (per un totale
di 450 mln) e il Pnrr Sanità (106 milioni).
La maggior parte di tali fondi, nella misura del 90% del totale,
vengono assorbiti da 30 grandi opere per circa 3,5 mld, mentre per
i progetti Pnrr, Pnc e Pnc area sisma la Regione dell’Umbria
appare come soggetto attuatore per un importo di 360 milioni, ai
quali si aggiungono i progetti Pnrr Sanità che fanno salire il
totale a poco meno di 470 mln. Gli Enti locali umbri, infine, sono
attuatori progetti Pnrr per circa mezzo miliardo.
Va sottolineato come l’impatto delle sole opere Pnrr regionali
possa portare una crescita del prodotto interno lordo regionale.
Da uno studio AUR, infatti, si evidenzia come, pur utilizzando un
approccio cautelativo, il Pnrr possa influire sul Pil per +1,1%
l’anno dal 2024 al 2026 e possa portare occupazione per circa
5.300 nuovi assunti l’anno.
Entrando nello specifico delle varie opere in capo alla Regione,
nella Missione 1, “Digitalizzazione, innovazione, competitività,
cultura e turismo”, fa parte anche il progetto “1000 esperti” per
la creazione di una task force di 22 esperti esterni per fornire
supporto anche alle pubbliche amministrazioni umbre nella gestione
delle procedure complesse, al fine di accompagnare gli altri Enti
attuatori nel percorso di messa a terra dei progetti entro i
termini previsti. Tra le opere della stessa Missione, circa 11
milioni andranno al progetto di restauro e valorizzazione del
patrimonio rurale che è in linea con le tempistiche previste. Vi
sono inoltre due opere di rigenerazione urbana che riguardano
l’ampliamento del centro operativo di Spoleto per la conservazione
e manutenzione dei beni storico artistici e librari dell’Umbria
(Santo Chiodo ed ex mattatoio) in cui, rientrando nel Pnc Sisma,
la Regione è solo soggetto responsabile per la fase di affidamento
progettazione ed esecuzione lavori. Nessuno dei progetti
appartenenti alla Missione 1 presenta criticità, ma, per alcuni
interventi di digitalizzazione, solo qualche slittamento rispetto
al cronoprogramma, che non ne mette a rischio però la loro
realizzazione.
Della Missione 2 fanno parte le opere di “Rivoluzione verde e
transizione ecologica”. Qui i maggiori investimenti riguardano
l’ammodernamento dei frantoi oleari, il rinnovo della flotta treni
con mezzi elettrici o a idrogeno, l’acquisto di autobus a metano,
elettrici ed idrogeno e relative infrastrutture di alimentazione,
progetti che in totale utilizzano quasi 30 milioni di fondi Pnrr e
che risultano in corso d’opera e senza problematiche. Sono,
inoltre, più di 36 i milioni che saranno investiti nel programma
“Sicuro Verde Sociale”, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza
energetica, la resilienza e la sicurezza sismica, nonché la
condizione sociale del patrimonio di Edilizia Residenziale
Pubblica di proprietà della Regione, dei Comuni e degli ex
Istituti autonomi per le case popolari. I 219 interventi
interessano 895 alloggi di edilizia residenziale pubblica del
territorio regionali, di cui una parte in fase di conclusione (Ex
Legge 80/2014) e gli altri in corso, coerentemente con il
cronoprogramma procedurale. Ulteriori 20 milioni di investimento
riguardano la gestione del rischio di alluvione e la riduzione del
rischio idrogeologico e anche qui, ogni scadenza è stata
rispettata. Della Missione fa parte anche il progetto Hydrogen
Valley, di cui l’Umbria era una delle 5 regioni scelte dal Governo
per la sua realizzazione, progetto che ad oggi è in attesa dello
sblocco delle procedure da parte del Ministero dell’ambiente e
della sicurezza energetica.
La Missione 3 “Infrastrutture per una Mobilità sostenibile” vede
tra l’altro l’ammodernamento della ex Fcu (Ferrovia Centrale
Umbra). La Regione, soggetto attuatore di primo livello, ha
sottoscritto un accordo con Rfi, soggetto attuatore di secondo
livello, per 163 milioni di euro iniziali ai quali si sono
aggiunti ulteriori 100 milioni (per aumento dei costi dei
materiali) previsti dalla legge di Bilancio dello Stato 2024-26,
per un totale di 263 mln. Ad oggi il costo previsto per il
compimento dell’opera ammonta a 318 milioni. La Regione, che
continua le interlocuzioni con il Governo per il reperimento dei
restanti 55 milioni di fondi, sta procedendo alla realizzazione
dell’opera per stralci. Le tempistiche attuali sono in linea con
il cronoprogramma.
La Missione 5 “Coesione e inclusione” incentra la maggior parte
delle risorse sui progetti Pinqua: “Vivere l’Umbria”, quasi 14
milioni, per la rifunzionalizzazione di 15 immobili di proprietà
regionale lungo il percorso della Fcu, nel tratto che va dalle
stazioni di Selci Lama a Nord e la stazione di Cesi a sud; e “Alta
Umbria 2030” che prevede un finanziamento di 15 milioni per
l’ambito territoriale/urbano compreso tra i Comuni di Città di
Castello, Citerna, San Giustino, Umbertide, Pietralunga e Gubbio e
coinvolge una popolazione di oltre 106 mila abitanti attraverso il
recupero di beni pubblici.
Vi sono poi i progetti della Missione 6, “Salute”, che hanno
trovato inizio antecedentemente a tutte le altre Missioni con una
governance gestita direttamente dalla Direzione Sanità e che sono
stati oggetto di una recente riunione tenuta dalla stessa
Presidente Tesei e successiva comunicazione pubblica.
Portmp/nnn