(AGENPARL) – lun 19 febbraio 2024 Mozione di Tommaso Bori (Pd) su sisma e ricostruzione. Previsto un evento
pubblico con Giovanni Legnini
(Acs) Perugia, 19 febbraio 2024 – “Popolazioni abbandonate, in balìa
della burocrazia e senza un riferimento. A quasi un anno dal sisma che ha
colpito Pierantonio, Sant’Orfeto e Pian d’Assino, è necessaria una svolta e
un’accelerazione alla ricostruzione e una chiara roadmap”. Così in una
nota il consigliere regionale Pd, Tommaso Bori, che ha presentato una mozione
sul tema “per impegnare la giunta ad attuare una serie di azioni che
sostengano i cittadini che da un anno attendono risposte”.
“Il sisma del 9 marzo scorso – spiega Bori – ha colpito Umbertide e
Perugia rendendo inagibili quasi l’80 per cento degli immobili nelle
frazioni e causato lo sfollamento di circa 800 persone. Lo stato di emergenza
dichiarato dal Governo ha portato allo stanziamento di 3,7 milioni per
l’assistenza alla popolazione e il ripristino dei servizi pubblici. Il 30
giugno successivo è anche iniziata l’erogazione del Cas, il contributo per
l’autonoma sistemazione dei cittadini. Per supportare la ripartenza delle
aree, erano stati presentati due emendamenti che chiedevano l’equiparazione
al cratere del sisma 2016 per i territori colpiti nel 2023. Emendamenti
bocciati dal Governo ma che avrebbero garantito stanziamenti certi per una
ricostruzione più celere”.
“Per stare vicini ai cittadini e raccogliere le criticità – aggiunge – è
nato il ‘Comitato Rinascita 9 marzo’. Diverse le problematiche di
cittadini che, in questo momento, si trovano impossibilitati sia a rientrare
nelle proprie case che ad iniziare i lavori di ricostruzione. Si evidenzia
come molte persone stiano ancora pagando i finanziamenti e le rate dei mutui
delle case attualmente inagibili e ad aggravare il tutto ci sia anche il
ritardo con cui spesso arrivano i contributi di autonoma sistemazione. Ad
aggravare il senso di abbandono – prosegue Bori – c’è la confusione di
fronte ai criteri con i quali i cittadini possono chiedere determinate
agevolazioni o aiuti. I ritardi relativi alla ricostruzione delle scuole,
poi, potranno causare lo spopolamento della zona”.
“Da qui la nostra iniziativa -conclude il consigliere regionale – per
chiedere al Governo tutte le azioni e le misure per garantire un’adeguata e
celere ricostruzione. Puntiamo a impegnare la Regione a stanziare fondi
propri per un contributo straordinario che faccia fronte alle difficoltà
della popolazione della zona. Serve poi un apposito provvedimento legislativo
per la sospensione del pagamento di mutui e imposte nel periodo di
transizione fino all’erogazione del contributo per la ricostruzione.
Occorre anche provvedere ad ulteriori verifiche relativamente agli edifici
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