(AGENPARL) – lun 12 febbraio 2024 Simona Meloni (Pd) annuncia la presentazione di una interrogazione
(Acs) Perugia, 12 febbraio 2024 – “Siamo preoccupati per la ex Tagina,
oggi Saxa Srl di Gualdo Tadino, ferma da circa due anni per il caro energia e
ora alle prese con l’avvio tormentato di una nuova stagione. Entro
l’estate, infatti, dovrebbe subentrare un nuovo socio per riavviare la
produzione ma, nel frattempo, i lavoratori rischiano di rimanere senza alcun
ammortizzatore sociale, ad oggi in scadenza il prossimo 13 marzo”. Così in
una nota la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Simona Meloni,
presentando una interrogazione nella quale chiede alla Giunta “se siano
previsti ulteriori strumenti di sostegno per i lavoratori e se, attraverso
l’interlocuzione con il Ministero, ci siano altri imprenditori del settore
che possano intervenire per risollevare le sorti dell’azienda”.
“L’economia della fascia appenninica, negli ultimi anni – dice Meloni
– è stata caratterizzata da chiusure e delocalizzazioni, che hanno portato
ad un progressivo spopolamento dell’area. Tra queste situazioni di
difficoltà c’è la ex Tagina Ceramiche, rilevata nel 2018 da Saxa Gress
Srl, attiva nella produzione di ceramica green e con altri due stabilimenti
ad Anagni e Roccasecca. In tutti gli stabilimenti la produzione è ferma da
due anni a causa dell’impennarsi dei prezzi dell’energia. Negli anni sono
stati centinaia i lavoratori impiegati. Ad oggi sono 100, in cassa
integrazione da luglio 2022 con un provvedimento scaduto il 31 dicembre
scorso. In un incontro lo scorso 17 gennaio al Ministero delle Imprese, è
stato deciso di prorogare la cassa per altri mesi, fino al 13 marzo 2024. Una
boccata di ossigeno in attesa del prossimo incontro, tra febbraio e marzo,
durante il quale l’azienda dovrebbe presentare un nuovo piano industriale
in cui far entrare anche un nuovo investitore con una dotazione di circa 60
milioni di euro”.
“L’azienda, dopo il no al progetto del termovalorizzatore, ha ribadito
anche l’intenzione di mettere in funzione il biodigestore. In questo quadro
complessivo – prosegue Meloni – c’è la preoccupazione del sindacato, in
ansia per questa situazione di precarietà e di stallo, nell’attesa di un
partner esterno che porti con sé la liquidità necessaria per far ripartire
la produzione. Ecco dunque la necessità di un ammortizzatore sociale che
copra i lavoratori dal 13 marzo fino alla ripresa della produzione, che non
avverrà realisticamente prima della fine dell’estate. Allo stesso tempo
servono anche azioni di rilancio che non siano solo di cassa integrazione,
considerando che il settore della ceramica vive una difficoltà propria
legata ad un mercato internazionale attualmente in recessione. Serve –
conclude – un passo concreto nella direzione dei lavoratori e della tutela
del territorio”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76607
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