(AGENPARL) – mer 07 febbraio 2024 Oltre alla delocalizzazione dell’azienda, richiesti screening specifici
attraverso biomonitoraggi
(Acs) Perugia, 7 febbraio 2024 – Sul tavolo della Seconda Commissione,
presieduta da Valerio Mancini è tornato il tema ambientale legato alle
Fonderie Assisi Spa (ex Fonderie Tacconi), già all’ordine del giorno dei
lavori lo scorso 10 gennaio con una audizione richiesta dalle tre maggiori
sigle sindacali e a cui hanno preso parte, oltre ai rappresentanti dei
lavoratori: la proprietà dell’azienda, il Sindaco di Assisi, Arpa,
responsabili Asl Umbria 1 e l’assessore regionale Fioroni
(https://urly.it/3z–1 [1]). Nella riunione di oggi è stata invece la volta
di alcuni rappresentanti e responsabili del Comitato di ‘Via Protomartiri
Francescani’ di Santa Maria degli Angeli.
Tra le richieste più importanti poste alle strutture e ai soggetti
istituzionali preposti, oltre che la delocalizzazione dell’azienda, quelle
di monitoraggi costanti ed estremamente approfonditi, quindi screening
specifici sulla popolazione attraverso biomonitoraggi. Preoccupazione massima
è stata espressa per la ricaduta a terra del particolato e quindi della sua
pericolosità per la salute.
È stata Valeria Passeri (Avvocato-legale del Comitato) ad aprire gli
interventi: “Importante – ha detto – è mettere anche su questo tavolo le
nostre problematiche. Si tratta di una questione tra quelle più tipiche che
abbiamo nella nostra regione e non solo, parliamo di una industria insalubre
che sembra opporre resistenza ad una eventuale delocalizzazione, eccependo il
concordato e quindi la mancanza di finanziamenti e di risorse utili a
concorrere ad una delocalizzazione, quantomeno quella degli impianti più
inquinanti. Stiamo parlando di un’industria insalubre di prima classe.
Abbiamo anche effettuato esami tissutali i quali, se non costituiscono una
prova certa del nesso di causalità sugli effetti della salute, sono però
risultati allarmanti, si parla di alluminio, cadmio ed altri materiali
considerati tossici e quindi cancerogeni. Abbiamo anche fatto un esposto in
Procura relativamente a questi risultati allarmanti di queste indagini
tissutali. A noi l’eccezione del concordato non interessa, quando è a
rischio la salute della popolazione bisogna trovare le risorse necessarie per
la soluzione del problema. Quindi o il Comune, o la Regione, la quale
attraverso l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità un atto di
indirizzo rispetto alla delocalizzazione, sono chiamati ad intervenire.
Riteniamo quindi che anche con i fondi del Pnrr, che sono stati investiti per
la siderurgia pesante dell’Ilva, si possa trovare una soluzione,
interloquendo seriamente in termini di salute. Noi andremo avanti fino al
raggiungimento del risultato che significa delocalizzare quantomeno la
struttura impiantistica nella parte più inquinante. La procedura
concordataria è gestita da un giudice delegato, c’è poi un commissario,
insieme si devono fare carico anche di questa problematica. In via
subordinata va sottolineata anche la questione economica legata al
turismo”.
Sulla situazione, sottolineando criticità di carattere ambientale e
sanitario sono intervenuti Luciano Blois (Consulente ambientale Comitato) e
Carlo Romagnoli (medico) oltre ad altri membri del Comitato.
Stefano Pastorelli (Lega), dopo aver ricordato l’importanza dell’ascolto,
da parte della Commissione, del Comitato e “che sarebbe stato importante
ascoltare i suoi rappresentanti già nella riunione in cui sono stati
invitati tutti gli altri soggetti interessati alla questione”, Pastorelli
ha detto di concordare con le proposte emerse e quindi di “impegnarci nella
ricerca di fondi Pnrr per intervenire sulla delocalizzazione aiutando sia
l’azienda che i lavoratori. Rispetto allo screening richiesto questa azione
è al vaglio dell’istituto superiore di sanità. L’Arpa, anche nella
precedente audizione, ha sottolineato l’intensificazione dei controlli e
dei monitoraggi per i quali ha chiesto però maggiore collaborazione da parte
dei cittadini”.
Il presidente Mancini ha ricordato che le audizioni sulla questione sono
state programmate su richiesta delle tre maggiori sigle sindacali. “È
importante – ha detto – mettere in atto tutti le azioni possibili per
aiutare azienda e cittadini, salvaguardando il diritto all’impresa, al
lavoro e alla salute. Rispetto ai controlli ed a monitoraggi sempre più
approfonditi e a 360 gradi è in atto, tra l’altro, un importante progetto
tra Inail, Asl e Arpa”. AS/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76595
[1] https://urly.it/3z–1