(AGENPARL) – lun 05 febbraio 2024 *Alla Bit l’Abbazia di San Pietro di Perugia e i suoi tesori promuovono
l’Umbria*
(aun) – Milano, 5 febbraio 2024 – Ci sono luoghi dove il ticchettio
dell’orologio sembra essersi fermato ma che in realtà hanno saputo
attraversare il tempo per giungere vivi e preziosi fino a noi, forti della
loro identità e del loro sapere: uno di questi è sicuramente l’Abbazia
benedettina di San Pietro, che accoglie i visitatori sul versante
meridionale della città di Perugia, in dolce declivio collinare, oggi
protagonista alla Bit, fiera del turismo di Milano, di una presentazione
che ne ha esaltato gli oltre mille anni di storia e i suoi tesori,
tracciando anche le premesse per il suo ruolo nel presente e nel futuro.
Sono intervenuti l’Assessore all’Agricoltura e Vicepresidente della
Regione Umbria, Roberto Morroni, il professor Antonio Bartolini,
vicepresidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, la
Professoressa Laura Teza, docente di Storia dell’arte e consigliera della
Fondazione, la dirigente del Servizio Turismo della Regione Umbria,
Antonella Tiranti. L’incontro è stato coordinato da Antonella Pinna,
dirigente del Servizio regionale Valorizzazione risorse culturali.
Nel corso dell’incontro molto partecipato, è stato ricordato che la
Fondazione per l’Istruzione Agraria, partecipata dall’Università degli
Studi di Perugia, è dal 1892 erede dei beni fondiari e storici-artistici
dell’Abbazia: una grande cittadella monastica con più di mille anni di
storia, con una magnifica chiesa, tre chiostri, i Refettori, la sala
Capitolare, l’archivio, la biblioteca, l’orto medievale e un campanile
rinascimentale, alto 70 metri, che caratterizza da sempre lo skyline della
città. I monaci l’hanno fondata nel 996 e, nei secoli, hanno coltivato un
patrimonio immenso di storia, cultura, arte e natura.
L’Abbazia di San Pietro era il più ricco proprietario terriero
dell’Umbria, all’avanguardia nella bonifica e nelle coltivazioni agricole.
Il profondo patrimonio di cultura e la grande ricchezza di mezzi ha
permesso loro per secoli di collezionare opere d’arte nell’Abbazia e nelle
loro dipendenze campestri. La sfarzosa basilica di San Pietro custodisce
più di mille opere, con capolavori di mano di Perugino, della sua scuola,
di Guercino e Sassoferrato. Un itinerario nell’Abbazia cittadina di San
Pietro e nei possedimenti campestri della Rocca di Casalina e di
Sant’Apollinare, costituisce un percorso turistico vario e affascinante tra
cultura antica e nuova, tra le ricchezze storiche e naturali benedettine e
la ricerca scientifica d’avanguardia dei prodotti della terra promossa
dalla Fondazione, con una produzione qualificata di olio, vino e legumi, e
brevetti sperimentali come la Nocciola tonda francescana.
“La Regione Umbria – ha detto l’assessore Morroni – ha iniziato questo
percorso fecondo che ha rotto le divisioni tra assessorato al turismo e
all’agricoltura. La Bit di quest’anno ne è la dimostrazione, visto che in
questo straordinario palcoscenico per l’offerta turistica, l’Umbria torna
con un brand che sintetizza in una miscela armoniosa le componenti che la
rendono unica e distintiva in un insieme di arte, storia, cultura coniugate
con la bellezza e la serenità dei nostri borghi, con il grande patrimonio
ambientale di cui l’agricoltura è una porzione fondamentale con
l’enogastronomia di qualità e con i sapori della nostra terra. In questo
contesto – ha aggiunto – l’Abbazia di San Pietro è una testimonianza di
religiosità, ma che racchiude anche accanto all’arte, la storia e una
grande presenza in termini agricoli, visto che la grande azienda produce
prodotti di qualità. La connessione tra l’agricoltura, i sapori che da essa
possono derivare e l’arte e i messaggi profondi che una terra ricca di
spiritualità può trasmettere è il volto che l’Umbria vuole promuovere e
renderlo un importante volano di promozione turistica”.
“L’abbazia di San Pietro è un monumento identitario del capoluogo umbro –
ha detto il professor Bartolini – e un luogo importante per la ricerca e
l’istruzione. Da 132 anni è centro di cultura e punto di riferimento per lo
studio sulle colture agricole del nostro territorio. Puntiamo sempre di più
a costruire un progetto di sviluppo per questo monumento carico di sapere”.
Oggi in visita alla Bit è intervenuto anche l’assessore regionale alle
Infrastrutture, Enrico Melasecche, che ha visitato lo stand e seguito gli
incontri in programma.
Ig/g