(AGENPARL) – mer 31 gennaio 2024 *Corruzione nella PA: algoritmi e rating di legalità per costruire fiducia
fra imprese, pubblica amministrazione e cittadini. Il convegno su rating di
legalità e prevenzione algoritmica inaugura il ciclo di giornate studio
“Formare per innovare”. Magarini: “Tecnologia al servizio di una nuova
cultura della relazione fra pubblico e privato”*
(aun) – Perugia, 31 gen. 024 – Il contrasto e l’abbattimento del rischio di
corruzione nelle istituzioni è stato il tema centrale del primo convegno
del ciclo di incontri “Formare per innovare” ideato e organizzato dalla
Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
La giornata di studio: “Lotta alla corruzione nei contratti pubblici. Dal
rating di legalità alla prevenzione algoritmica”, che ha avuto luogo oggi,
31 gennaio, a Villa Umbra, sede della Scuola Umbra di Amministrazione
Pubblica e patrocinata dall’associazione “ItaliaOggi”, ha messo al centro
due strumenti innovativi, per prevenire e contrastare il fenomeno della
corruzione: il rating di legalità e alcune funzioni algoritmiche.
“Abbiamo necessità – afferma il professor Federico D’Andrea (board
Transparency International – Italia) -, di andare contro i pregiudizi fra
privato e pubblica amministrazione, che hanno caratterizzato un rapporto
fondato su grandi divisioni: le imprese ritenute delle potenziali aree
grigie di illegalità, e il controllore pubblico come censore delle
iniziative imprenditoriali. Siamo ormai a una svolta – conclude D’Andrea -,
grazie anche all’introduzione delle tecnologie: una nuova azione di
controllo che si basi sulla trasparenza, sulla collaborazione e sulla
responsabilità comune, attraverso procedure di ispettive e di monitoraggio
lineari”.
Sulla corresponsabilità fra iniziativa privata e controllo pubblico si è
espressa anche Roberta Angelini, direttrice del rating di legalità
dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha introdotto lo
strumento del rating di legalità: “Si tratta di una asseverazione che
formula un punteggio del livello di legalità di una azienda che intende
partecipare a gare pubbliche, attraverso l’analisi della governance interna
e altri indicatori che raccontano del livello organizzativo e della
struttura operativa e etica di una azienda. Questo strumento – spiega
Angelini – non si basa su una logica sanzionatoria ma premiale: la
trasparenza e la sostenibilità dell’azione imprenditoriale del privato,
viene giudicata positivamente per ottenere incentivi e un bollino di
affidabilità e legalità”.
In aumento le percentuali di adesione all’analisi del rating di legalità
da parte di aziende private dal 2019 al 2022: “Siamo passati dal 37 per
cento di aziende che hanno fatto richiesta di accesso allo screening di
legalità, al 48 per cento in tre anni – aggiunge Angelini -. Questo dà la
misura della necessità di un accreditamento e riconoscimento dei livelli
reputazionali delle aziende in un mondo sempre più connesso digitalmente”.
“Interessante rilevare – conclude la direttrice del rating di legalità
dell’AGCM -, che il 38 per cento delle richieste di valutazione sono state
respinte perché le aziende non rispettano le norme di sicurezza sul lavoro.
Questo per sottolineare come le politiche non solo si valutano le politiche
di legalità, ma anche quelle giuslavoriste ed etiche più in generale”.
Secondo il Procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, la prevenzione alla
corruzione si fa rimettendo in primo piano la centralità della pubblica
amministrazione: “Il tema della corruzione è rilevante a livello
internazionale, tanto che l’ONU si è espressa con una convenzione su questo
tema. Non è solo o più un tradimento delle funzioni pubbliche di una o più
persone, ma un danno ai sistemi economici e alla democrazia. Dal punto di
vista repressivo, nel nostro Paese abbiamo un apparato penale
all’avanguardia con normative anche sproporzionate”.
“Il punto critico – spiega Cantone – è quanto questo sistema lasci
emergere la profondità di un reato sostanzialmente ancora invisibile. La
dice lunga la retrocessione dell’Italia al 42esimo posto su 180 Paesi
registrato da Transparency International. Quella piccola porzione di
corruzione che emerge, non può essere solo repressa giuridicamente. È
necessario introdurre la cultura della prevenzione attraverso l’intervento
sui fattori di rischio di corruzione. In questo senso – conclude il
Procuratore -, la pubblica amministrazione al suo interno è il primo
baluardo di contrasto quando potenzierà sistemi organizzativi che
garantiscano la trasparenza, funzionari profondamente etici e
l’eliminazione di potenziali conflitti di interessi”.
“Come Scuola di formazione per la PA – evidenzia Marco Magarini
Montenero, amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione
Pubblica -, siamo continuamente protesi verso l’innovazione e la promozione
di benessere e legalità istituzionale. La giornata di oggi è stata di
altissimo livello scientifico e qualitativo, e ha fatto emergere come le
tecnologie informatiche e un approccio etico e trasversale fra le varie
funzioni di controllo, possano rendere gli enti pubblici meno permeabili a
fenomeni di intrusione corruttiva, così da ricostruire quella frattura
nella fiducia fra cittadini e istituzioni in modo rigoroso ed efficace. Su
questo specifico tema – conclude -, stiamo valutando una possibile
collaborazione con la Link Campus University per attivare un master
universitario a carattere multidisciplinare”.