(AGENPARL) – mar 23 gennaio 2024 Interrogazione di Tommaso Bori (Pd), risponde l’assessore Enrico
Melasecche: “Tutte domande a cui abbiamo già riposto. Stiamo
razionalizzando e modernizzando il Tpl, rispettando la legge, per recuperare
gli errori del passato”
(Acs) Perugia, 23 gennaio 2024 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha
discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata con cui il consigliere
regionale Tommaso Bori (Pd) chiedeva alla Giunta spiegazioni circa
“l’affidamento dei servizi di tpl urbano, extraurbano, di navigazione e
mediante impianti fissi meccanizzati”.
Illustrando l’atto ispettivo, Bori ha evidenziato la necessità di “un
tavolo di concertazione con il coinvolgimento dei sindacati interessati, per
modificare la ‘Relazione di affidamento dei servizi di Tpl’, alla vigilia
della gara d’appalto per l’assegnazione. Bisogna chiarire come la Regione
intende gestire eventuali inadempienze e/o gravi conseguenze che, in caso di
conferma della Relazione di affidamento dei servizi così com’è oggi,
potrebbero verificarsi. Le criticità della Relazione di affidamento del
servizio riguardano in primo luogo la scelta di articolare il Tpl del bacino
unico regionale in quattro lotti di gara: le esigue dimensioni territoriali e
caratteristiche morfologiche del territorio non appaiono conformi ad un
frazionamento dell’appalto del trasporto pubblico locale. I 4 lotti saranno
divisi tra Perugia e il Lago, il servizio extraurbano di Perugia, quello di
Terni e quello di Spoleto. Non si comprende a cosa serve questa suddivisione,
che oltretutto penalizzerà l’efficienza del servizio, limitando la
possibilità di utilizzare il personale in modo ottimale tra diversi ambiti.
Vi è infatti un serio rischio di creare discriminazioni tra territori, tra
le aree più disagiate a causa dell’attuale congiuntura economica e della
scarsa urbanizzazione e quelle più agiate. C’è il rischio che possano
partecipare operatori economici che non dispongono dell’organizzazione e
della solidità necessaria per gestire servizi di tale complessità. Sotto il
profilo finanziario la gara rischia di non essere sostenibile a livello
economico. Non c’è inoltre una sicurezza in relazione all’impegno nel
mantenimento dei livello occupazionali, non si fa riferimento all’attuale
personale Savit Srl, che si occupa della gestione del parco rotabile di
gruppo ed è azienda di riferimento anche per esigenze specifiche di
manutenzione sul prodotto autobus. Appare preoccupante che non si specifichi
la destinazione del personale in esubero nel periodo non scolastico. Non si
fa cenno ai lavoratori ‘non idonei’ che per età, malattia o cause
similari, rischiano di essere ricollocati nel trasferimento ad altri datori
di lavoro. Dai numeri dei mezzi obbligatori a quelli attualmente disponibili
dei mezzi, emerge una evidente riduzione degli autobus (attualmente 670
contro i 571 della flotta indispensabile) con conseguente contrazione del
servizio e delle scorte dal 25 per cento al 15 addizionale. Serve un impegno
per la continuità dell’occupazione in favore di tutti i lavoratori già
impiegati dall’impresa uscente e serve un impegno anche per le aziende
umbre, che appaiono penalizzate”.
L’assessore Enrico Melasecche ha risposto che “si tratta di un argomento
molto complesso che infatti è stato espresso in una interrogazione di 6
pagine. A quelle domande peraltro abbiamo già risposto. La battaglia del Pd
è di assoluta retroguardia. Le passate amministrazioni hanno distrutto il
trasporto pubblico, trovandosi costrette a cedere il ramo gomma e quello
ferroviario. Abbiamo ereditato 24 milioni di euro di debiti oltre ad una
transazione di altri 4 milioni. C’è un processo e un procedimento della
Corte dei conti proprio sulla gestione del trasporto pubblico. La legge
prevede tavoli precisi, che noi abbiamo convocato, dando le risposte
necessarie. Fare un unico lotto è contro la legge, nonostante le
interrogazioni e gli scioperi. Non ci saranno licenziamenti ed è un rischio
che non esiste. Gli altri sindacati sono in sintonia con la procedura scelta,
dalla quale stanno ottenendo il massimo possibile. La Regione tutela i
cittadini dell’Umbria mentre con gli scioperi si bloccano i servizi, come
il Minimetrò di Perugia e i battelli del Trasimeno. Noi vogliamo
modernizzare e digitalizzare il sistema. I Comuni potranno migliorare il
servizio di trasporto pubblico, alla Regione spetta solo il coordinamento
generale. Si tratta di un’iniziativa elettoralistica. Non esiste il rischio
di creare una discriminazione tra territori. Il bando di gara non è ancora
stato pubblicato e quindi non si capisce come se ne possa contestare il
contenuto. La scelta dei 4 lotti segue le indicazioni comunitarie ed il
codice degli appalti. Non ci sarà un taglio di 13 milioni di euro mentre ci
sarà una indicizzazione al tasso di inflazione programmata. Il riferimento
alla riduzione del costo complessivo del personale con blocco del turn over
è del tutto ragionevole nella eventualità che si registri un esubero di
personale. Tutto questo per evitare che si crei altro debito. La clausola
sociale di cui si lamenta l’assenza è invece presente ed è stata
illustrata nelle occasioni di confronto che ci sono state. E’ stato
trasmesso l’elenco del personale da trasferire e ci sono anche i dipendenti
Savit, coperti dalla clausola sociale. Il personale del servizio di
navigazione è inserito nel lotto 1 è coerente con la razionale
organizzazione del servizio. Il trattamento del personale non idoneo è
disciplinato dal contratto nazionale. Il numero dei mezzi utilizzati oggi è
eccessivo e comporta un aggravio di spesa legata ad una gestione inefficiente
del parco autobus, che verrà completamente sostituito. La programmazione dei
servizi è competenza di Comuni e Province, che forniscono i piani di
servizio e di gara. Le piccole imprese di trasporto umbre potranno
partecipare a tutti i lotti. Gli atti di gara e i contratti di servizio
conterranno tutti gli strumenti e i meccanismi finalizzati alla corretta
gestione del servizio e al rispetto degli obblighi assunti”.
Il consigliere Bori ha replicato spiegando che “l’assessore Melasecche
non conosce il trasporto pubblico perché non lo usa. Inoltre insulta le
opposizioni e i sindacati, mettendo anche in dubbio il diritto allo sciopero.
La Giunta regionale ha creato una nuova scala per misurare le catastrofi, la
‘Scala Tesei’. Ci sono tagli al trasporto pubblico, c’è la riduzione
del personale in esubero, che però vengono negati. La scelta dei 4 lotti è
un errore politico di cui dovrete assumervi la responsabilità”. MP/
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76502