(AGENPARL) – mer 10 gennaio 2024 Sette consiglieri regionali di minoranza annunciano la presentazione di una
mozione in cui chiedono che il ‘San Matteo degli Infermi’ torni a
“svolgere appieno il ruolo Ospedale Dea di I livello, pienamente integrato
con il resto della rete ospedaliera regionale”
(Acs) Perugia, 10 gennaio 2024 – “Avviare il ripristino di tutti i
reparti (Medicina, Chirurgia, Cardiologia, Utic, Urologia, Ortopedia,
Ostetricia con Punto Nascita, Pediatria, Ginecologia, Oncoematologia, Terapia
Intensiva, Oculistica) e di tutti i servizi ospedalieri che risultavano
attivi presso l’Ospedale “San Matteo degli Infermi” di Spoleto, prima
che lo stesso venisse trasformato in Ospedale Covid, riportando così il
livello di assistenza medica ad uno standard adeguato rispetto a quello
previsto per nosocomio Dea di primo Livello”. E’ quanto chiedono alla
Giunta regionale i consiglieri di minoranza Michele Bettarelli, Tommaso Bori,
Simona Meloni, Fabio Paparelli (PD), Vincenzo Bianconi, Donatella Porzi
(Gruppo Misto) e Thomas De Luca (M5S), annunciando di aver “depositato
nei giorni scorsi una mozione che sarà discussa in Aula il prossimo 23
gennaio. Si tratta di un’iniziativa intrapresa anche a seguito della
mozione approvata dal Consiglio comunale di Spoleto e fatta pervenire
ufficialmente al presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta nei
giorni scorsi”.
“Riteniamo doveroso che il Consiglio regionale accolga le istanze
provenienti dal territorio spoletino – sottolineano i consiglieri – ed arrivi
ad impegnare formalmente la presidente della Regione e l’assessore
regionale alla Sanità Luca Coletto, a proseguire con l’integrazione dei
plessi ospedalieri di Foligno-Spoleto-Valnerina, purché venga assicurata
pari dignità ad ogni struttura, valorizzando, in particolare, il ‘San
Matteo degli Infermi’ quale unico ospedale Dea di I Livello all’interno
dell’area cratere del sisma 2016”.
“Occorre inoltre – aggiungono – riconoscere all’Ospedale di Spoleto
l’autonomia tecnico-operativa e gestionale necessaria anche a valutare ogni
proposta di integrazione delle specialistiche con altri ospedali
dell’Umbria. Per questo motivo chiediamo di rivalutare anche l’ipotesi di
‘codice unico ospedaliero’ previsto per il polo
Foligno-Spoleto-Valnerina. Spiace dover constatare che la Giunta regionale,
non curante delle giuste rivendicazioni portate avanti dall’amministrazione
comunale e dalle associazioni del territorio, stia adottando una serie di
atti che, sulla scorta del famigerato progetto ‘Terzo Polo Ospedaliero
Regionale’, hanno di fatto già determinato un ridimensionamento del
presidio ospedaliero di Spoleto, prevedendo per lo stesso residue attività
programmate a bassa intensità terapeutica con attitudine prevalentemente
geriatrica e ambulatoriale”.
“Tenuto conto del preoccupante stato di salute della sanità pubblica
regionale, che rischia di essere ulteriormente aggravato dal piano di
riassetto deliberato lo scorso 28 dicembre dalla Giunta regionale, è giunto
il momento – concludono i promotori della mozione – di ridefinire un quadro
in cui il nosocomio spoletino venga finalmente rimesso nelle condizioni di
svolgere appieno il ruolo di Ospedale Dea di I livello, pienamente integrato
con il resto della rete ospedaliera regionale”. RED/dmb
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76430
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