(AGENPARL) – ven 29 dicembre 2023 *M5S Terni: “Il sindaco Bandecchi festeggia mentre l’ospedale vira verso il
declassamento. Nessun vincolo su stadio-clinica, solo un fiume di soldi per
i privati della sanità”*
Sul tema stadio-clinica, il sindaco di Terni esulta senza aver compreso
bene la situazione. Oppure semplicemente finge di non capire. Intanto, con
la delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera umbra, la giunta
regionale mette nero su bianco lo smantellamento dell’ospedale di Terni con
la soppressione di importanti strutture complesse come Cardiochirurgia in
favore di Perugia, come ampiamente denunciato nei mesi scorsi dal Movimento
5 Stelle. Si arriva persino a mettere sul piatto il declassamento
dell’ospedale di Terni parlando di un’eccedenza di un DEA di II livello
oltre agli accorpamenti delle unità operative complesse che passeranno
dalle attuali 176 a 156.
Mentre i cittadini di Terni fanno la fila al Pronto Soccorso e gli anziani
in attesa di ricovero trascorrono la notte su poltrone o barelle nei
corridoi, i politici di destra-centro che gestiscono il Comune di Terni e
la Regione Umbria esultano per la privatizzazione della sanità. Si
entusiasmano per il flusso di denaro che finirà nelle tasche degli
imprenditori privati, i quali potranno ottenere 80 posti convenzionati,
sottratti alla sanità pubblica, per un valore di otto milioni di euro
all’anno. In tutto questo lo stadio e la clinica non sono al centro di
questa rivoluzione, non vengono mai menzionati e non c’è alcun vincolo sul
progetto. Ovviamente non c’è nessun beneficio per chi necessita di cure.
Il sindaco Bandecchi continua a parlare senza rendersi conto che il suo
unico risultato è ottenere un trasferimento di posti letto dalla sanità
pubblica a quella privata nel territorio dell’Usl Umbria 2, senza
menzionare alcun progetto o obbligo di costruire stadi o cliniche a Terni.
A pagare il prezzo più salato sono Narni, Amelia e Spoleto che
complessivamente perdono 65 posti, aggravando ulteriormente il carico
dell’ospedale di Terni solo per garantire un reddito sicuro a privati senza
alcun vincolo nei confronti della città. Una scelta che indebolisce
notevolmente anche l’impatto dei 58 posti complessivi in più ottenuti