(AGENPARL) – ven 24 novembre 2023 Nota congiunta dei consiglieri regionali Michele Bettarelli (Pd), Marco
Castellari, Valerio Mancini e Manuela Puletti (Lega)
(Acs) Perugia, 24 novembre 2023 – “La giornata del 25 novembre è una
giornata importante per riflettere su quella che non può più essere
definita emergenza ma vera e propria piaga strutturale della società che
necessità di un’azione coesa da parte della rete interistituzionale
Antiviolenza e di risposte concrete anche in tema di lavoro”: così i
consiglieri regionali Michele Bettarelli (Pd), Marco Castellari, Valerio
Mancini e Manuela Puletti (Lega) intervengono in occasione della Giornata
Internazionale della Violenza sulle donne, annunciando una mozione per
“siglare a livello regionale e promuovere la diffusione nelle 12 zone
sociali umbre del protocollo siglato in Alto Tevere fra Comune di Città di
Castello per la zona sociale 1 (Comuni di Città di Castello, Citerna,
Montone, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria Tiberina, Pietralunga, San
Giustino, Umbertide), Cgil-Cisl, Uil, Confindustria e Arpal Umbria, avente
ad oggetto l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza”.
“Il fenomeno della violenza maschile contro le donne – secondo i
consiglieri – è un crimine diventato ormai una piaga strutturale sociale che
riguarda ogni cultura, classe sociale, etnia, livello di istruzione, reddito
e fascia di età. In Italia in media viene uccisa una donna ogni 3 giorni, e
anche la nostra Regione, come purtroppo ci dimostrano recenti fatti di
cronaca nonché i dati diramati dai centri antiviolenza, deve necessariamente
riflettere ed agire. Di fronte ad un fenomeno che ha una matrice sociale e
culturale così forte c’è la necessità di posizioni di condanna chiare e
percepibili, di azioni coerenti, che operino in chiave di prevenzione ma
anche su percorsi di cambiamento e di inclusione per le donne vittime di
violenza”.
“In Umbria – proseguono – grazie al lavoro della rete interistituzionale
Antiviolenza formata da istituzioni, forze dell’ordine, Asl, associazioni
di settore, Centri Antiviolenza, nel tempo ogni territorio si è dotato di
servizi che hanno il compito di supportare ed accompagnare la donna in un
percorso di uscita dalle situazioni di abuso. Ma l’esperienza maturata e il
confronto con la rete hanno evidenziato la necessità di implementare alcuni
aspetti della presa in carico, in particolare rimane quale ambito di
fragilità quello dell’indipendenza economica, vero e proprio vulnus di
percorsi che al termine degli stessi richiedono una rivoluzione nelle storie
personali delle donne in carico. Il lavoro è dignità e l’indipendenza
economica, in special modo in presenza di figli, è spesso elemento centrale
nella scelta delle donne vittime di violenza di denunciare e di liberarsi
dallo stato di soggezione psicologica a cui sono soggette. Per questo il
protocollo per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza che
è stato siglato lo scorso 6 novembre a Città di Castello sulla base delle
indicazioni delle Rete territoriale interistituzionale Antiviolenza fra
Comune di Città di Castello, capofila per la zona sociale 1 (Comuni di
Città di Castello, Citerna, Montone, Lisciano Niccone, Monte Santa Maria
Tiberina, Pietralunga, San Giustino, Umbertide), CISL, UIL, Confindustria
Umbria, ARPAL, protocollo aperto a future adesioni di ulteriori associazioni
di categoria, fornisce una risposta concreta ad un’esigenza posta in rilievo
dalla rete antiviolenza umbra, lavorando anche in chiave preventiva
costruendo un modello sociale che metta le donne nella condizione di essere
libere di scegliere perché consapevoli che ci sarà una società, un tessuto
produttivo pronto ad accoglierle.
“Per questo – concludono – anche attraverso il coinvolgimento dei centri
antiviolenza e delle associazioni che definiscono e compongono la rete
antiviolenza Umbra abbiamo chiesto alla Giunta Tesei e all’intera Assemblea
Legislativa di dare un segnale forte e concreto recependo e diffondendo quel
protocollo che a livello nazionale è stata indicato come buona pratica, che
segna una grande presa di coscienza e assunzione di responsabilità sociale
dei nostri territori e delle associazioni di categoria che la politica
regionale deve avere la forza e la responsabilità di cogliere e
incentivare”. RED/pg
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76221