(AGENPARL) – ven 24 novembre 2023 A Palazzo Cesaroni illustrati i dati raccolti sulla violenza di genere nelle
province di Perugia e Terni
(Acs) Perugia, 24 novembre 2023 – In una conferenza stampa che si è tenuta
oggi a Palazzo Cesaroni, la Commissione d’inchiesta dell’Assemblea
legislativa su “Analisi della situazione nella Regione Umbria sul
femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere” (presidente
Manuela Puletti, vicepresidente Donatella Porzi, commissarie Simona Meloni,
Eleonora Pace e Paola Fioroni, quest’ultima oggi assente per impegni
istituzionali) ha illustrato i primi dati raccolti sul femminicidio e i reati
connessi a violenze sulle donne. Nel solo 2023 si registrano i due
femminicidi accertati di Tuoro sul Trasimeno e di Terni, mentre in altri casi
vi sono indagini in corso. Preoccupa il forte incremento del ‘revenge
porn’.
La presidente della Commissione, Manuela Puletti, ha diffuso i dati emersi
negli incontri con i prefetti di Perugia e Terni, cui seguiranno altri
momenti di concertazione con le associazioni e i centri antiviolenza. “Sono
il punto di partenza per un approfondimento necessario ad avere un quadro
della situazione e poter poi successivamente intervenire, mi auguro in
maniera bipartisan – ha sottolineato Puletti – ricordando che oltre a
questi dati vi sono quelli sommersi, i casi non denunciati, che
inevitabilmente vanno a incrementare la situazione reale”.
In provincia di Perugia da gennaio a settembre 2023 (dato più recente
disponibile) sono stati denunciati i seguenti reati: atti persecutori 149, di
cui 92 (il 62%) con donne vittime; nello stesso periodo dell’anno
precedente, il 2022, erano 143 (donne vittime 109). I maltrattamenti contro
familiari e conviventi sono attualmente 185 fino al settembre scorso, di cui
135 a danno di donne, mentre nel 2022 sono stati 165 nel periodo
gennaio-settembre ma 211 complessivi in tutto l’anno). Le violenze sessuali
sono ad oggi 42 (di cui 33 in danno di donne) mentre nello stesso periodo del
2022 furono 37 (ma complessivamente 52 in tutto l’anno). Sono attualmente
160 le denunce per lesioni o percosse di uomini in danno delle donne, mentre
nello stesso periodo del 2022 se ne sono registrate 161. Incremento
tristemente significativo invece (+34%) nel reato di diffusione di immagini o
video sessualmente espliciti: dagli 8 casi del 2022 ai 21 attuali.
Per quanto riguarda la Provincia di Terni nel 2023 si assiste a un
dimezzamento dei maltrattamenti in famiglia e delle denunce per atti
persecutori, seppure i dati in possesso della Commissione non siano
perfettamente confrontabili con l’anno precedente, essendo riferiti al 25
ottobre: in questa data si registrano 73 denunce afferenti al Codice rosso,
nel 2022 (in tutto l’anno) erano stati 124. I maltrattamenti in famiglia
sono stati 40, rispetto agli 81 di tutto il 2022. Le minacce o atti
persecutori commessi dal coniuge separato sono 12 al momento nel 2023, in
tutto il 2022 erano stati 25. Le violenze sessuali commesse sono 14, numero
uguale al totale dell’anno scorso (ma anche qui con 2 mesi in meno di
rilevamento).
La vicepresidente della Commissione, Donatella Porzi, ha ricordato il suo
impegno in Europa, a livello di Comitato delle Regioni, per agevolare la
direttiva del Parlamento UE sul tema: “la priorità – ha detto – è un
intervento sui giovani. Va ristabilito un patto educativo, noi dobbiamo
essere di supporto. Serve una programmazione efficace, non studiata
dall’alto ma condivisa con gli attori delle varie agenzie educative, in
primis la scuola, ma senza scaricare su di essa tutte le responsabilità, è
indispensabile il coinvolgimento delle famiglie. Anche in Europa si punta
alla formazione degli insegnanti, così come degli operatori sanitari e di
pubblica sicurezza”.
Simona Meloni ha detto che “non si può scaricare tutto sempre sulla
scuola, che deve avere strumenti, risorse economiche e personale formato,
come ce ne sono nei centri antiviolenza, nei punti d’ascolto. Ripartiamo da
questi luoghi, dando loro risorse importanti. In Assemblea legislativa è
stata depositata una legge del Partito democratico sul ‘revenge porn’, i
cui casi come vediamo sono in aumento. È chiaro che bisogna rafforzare i
punti d’ascolto e le persone già formate che ci sono, non lasciarli senza
stipendio. Dobbiamo anche capire chi sono i ragazzi che stiamo crescendo,
quando qualcuno di loro è capace di trascinare un corpo per decine di metri
senza preoccuparsi se la vittima è ancora viva, e con il padre di lui che
dice che era un figlio perfetto”.
Eleonora Pace: “in Umbria siamo in controtendenza coi numeri ma anche con
l’approccio da parte delle forze politiche. Essere qui oggi, con una voce
che parla all’unisono è importante. Necessario il coinvolgimento degli
uomini. Gli interventi ipotizzabili devono basarsi sulla prevenzione, la
protezione e la certezza della pena: queste le linee su cui indirizzare
l’operato. Per i centri antiviolenza c’è uno stanziamento importante dal
governo, 55 milioni di euro, 20 in più rispetto agli anni precedenti. Le
donne che faticano a denunciare devono sentirsi protette nei centri e devono
poter avere un sostegno anche economico. Il Reddito di libertà è un
contributo economico per ricostruirsi un futuro, una quotidianità.
Importante anche la formazione del personale chiamato a dare risposte, forze
dell’ordine, magistrati, personale sanitario e servizi sociali. Se fossimo
tutti formati per recepire i primi segnali di disagio che si manifesta, tante
situazioni non diverrebbero tragedie”. PG
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76220
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