(AGENPARL) – ven 17 novembre 2023 F DEFR
UMBRIA
U 2024
Documento di Economia e Finanza Regionale
Regione Umbria ? Giunta Regionale
Regione Umbria – Giunta Regionale
INDICE
DEFR UMBRIA 2024
Indice
INDICE …………………………………………………………………………………… III
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA …………. 5
– IL POSIZIONAMENTO ………………………………………………………………………………………………………….. 5
1.2 – LE PROSPETTIVE PER IL 2023-2024-2025 ……………………………………………………………………………….. 10
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI ………………………………………. 20
2.1 – GLI OBIETTIVI STRATEGICI PER UNA CRESCITA STRUTTURALE NEL TRIENNIO 2024-2026 …………………. 20
2.1.A – Infrastrutture ed opere pubbiche ……………………………………………………………………………21
2.1.B – Aeroporto internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi” ………………………………………21
2.1.C – Supporto alle imprese e al lavoro ……………………………………………………………………………22
2.1.D – Ricostruzione post-sisma 2016 …………………………………………………………………………….22
2.1.E – Turismo, brand system e grandi eventi ……………………………………………………………………22
2.1.F – Sociale, famiglia e disabilità…. ………………………………………………………………………………23
2.1.G – Sanità……… ………………………………………………………………………………………………………23
2.1.H – Piano rifiuti, Piano energetico ambientale……….….. ……………………………………………………..23
2.1.I – Nuovo Centro fieristico regionale e Progetto Monteluce ………………………………………………..24
2.2 – IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) ……………………………………………………………. 25
2.3 – LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2021-2027 …………………………………………………………… 31
2.4 – LE POLITICHE PER L’ANNO 2024 ……………………………………………………………………………………………. 37
– AREA ISTITUZIONALE: MISSIONI E PROGRAMMI ………………………………………………………………… 37
PROSPETTO 2 – AREA ISTITUZIONALE: MISSIONI E PROGRAMMI ……………………………………………………………….37
– AREA ECONOMICA: MISSIONI E PROGRAMMI …………………………………………………………………….. 41
PROSPETTO 3 – AREA ECONOMICA: MISSIONI E PROGRAMMI ………………………………………………………….41
MISSIONE 14: Sviluppo economico e competitività ……………………………………………………………… 42
MISSIONE 07: Turismo…………………………………………………………………………………………………. 54
MISSIONE 16: Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca …………………………………………………… 56
MISSIONE 15: Politiche per il lavoro e la formazione professionale ………………………………………….. 62
MISSIONE 04: Istruzione e diritto allo studio ……………………………………………………………………… 64
– AREA CULTURALE: MISSIONI E PROGRAMMI ……………………………………………………………………… 67
PROSPETTO 4 – AREA CULTURALE: MISSIONI E PROGRAMMI ……………………………………………………………67
MISSIONE 05: Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali ……………………………………………. 68
MISSIONE 06: Politiche giovanili, sport e tempo libero …………………………………………………………. 70
– AREA TERRITORIALE: MISSIONI E PROGRAMMI………………………………………………………………….. 71
PROSPETTO 5 – AREA TERRITORIALE: MISSIONI E PROGRAMMI ……………………………………………………… 71
MISSIONE 08: Assetto del territorio ed edilizia abitativa ……………………………………………………….. 73
MISSIONE 09: Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente ………………………………….. 74
MISSIONE 10: Trasporti e diritto alla mobilità…………………………………………………………………….. 79
MISSIONE 17: Energia e diversificazione delle fonti energetiche ……………………………………………… 82
MISSIONE 11: Soccorso civile ………………………………………………………………………………………… 83
PROSPETTO 6 – Area sanità e sociale ………………………………………………………………………………………….84
MISSIONE 13: Tutela della salute ……………………………………………………………………………………. 85
MISSIONE 12: Diritti sociali, politiche sociali e famiglia ………………………………………………………… 92
3. LA SITUAZIONE FINANZIARIA REGIONALE: ANALISI E STRATEGIE …….. 96
– IL QUADRO FINANZIARIO DI RIFERIMENTO ……………………………………………………………………………. 96
3.2 – IL QUADRO TENDENZIALE………………………………………………………………………………………………… 100
3.3 – LA MANOVRA DI BILANCIO 2024 …………………………………………………………………………………………. 105
INDICE
DEFR UMBRIA 2024
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
1.1. IL POSIZIONAMENTO
Gli indicatori economici consuntivi
Il posizionamento dell’Umbria negli anni 2019-2022 è naturalmente condizionato prima nel
2020 dallo shock pandemico e poi nel 2022 dalla guerra in Ucraina e dalle conseguenti
tensioni sui mercati internazionali, dalla crisi inflattiva e dalle successive politiche monetarie restrittive, che condizioneranno 2023 e 2024.
Questi shock non hanno tuttavia impedito all’economia umbra di consolidare la propria
posizione, addirittura migliorando sotto diversi aspetti la propria performance.
In termini di andamento del Prodotto Interno Lordo (PIL) il periodo 2020-2022 è
molto contrastato in quanto la repentina caduta del 2020 (-10,0%), causata dalla
pandemia da Covid, è stata rapidamente sopravanzata dalla crescita degli ultimi
due anni (+7,1% e +3,9%), tanto che al 31/12/2022 il periodo si chiude con
+1%, performance tra l’altro decisamente migliore di quella umbra del decennio precedente (che era stata del -1,2%).
Il PIL pro capite, che è il classico indicatore del grado di sviluppo economico, raggiunge
nel 2022 i 25.800 euro pro capite (pari all’87,3% della media italiana) superando i livelli
del 2019.
La crescita del PIL è sostenuta da quella delle principali componenti della domanda: i consumi delle famiglie che mostrano nel 2021 e nel 2022 un significativo rilancio (+5,6 e
+4,9%), gli investimenti fissi lordi presentano una significativa crescita (+4,5% in media d’anno nel 2019-2022) che contrasta con il declino del decennio precedente (-5,2% in
media d’anno). Le esportazioni si confermano come la componente più dinamica, e negli
ultimi anni presentano una netta accelerazione (+5,7% in media d’anno rispetto al +1,5%
del decennio precedente).
Il posizionamento dell’Umbria per quanto riguarda il mercato del lavoro è degno di nota,
in quanto il tasso di occupazione (la quota della popolazione in età 15-64 anni che ha
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
un’occupazione) è superiore a quello medio nazionale di circa 5 punti percentuali e raggiunge nel 2022 il 64,9%, un livello non solo superiore a quello del 2019 (64,5%)
ma anche migliore del valore medio del decennio precedente (61,9%).
Il tasso di disoccupazione (definito come la quota delle persone in cerca di occupazione
sulla popolazione attiva) presenta in Umbria un valore che è inferiore a quello medio nazionale, con uno scarto medio di 1,7 punti percentuali. Nel 2022 il tasso di disoccupazione in Umbria scende al 7,1% (nel 2019 era all’8,5%) con un significativo miglioramento anche rispetto al decennio precedente (9,1%).
Con riferimento al benessere economico delle famiglie si segnala che il reddito disponibile pro capite nel 2022 è di 18.600 euro un valore lievemente inferiore alla
media nazionale (Italia=100 Umbria=97,9) e superiore al corrispondente indice riferito
al PIL.
Negli ultimi anni l’Umbria ha mantenuto la propria posizione per il reddito disponibile nonostante le difficoltà derivanti dalla rapida accelerazione dell’inflazione nel 2022, che ha
decurtato il potere d’acquisto delle famiglie.
La dinamica del reddito disponibile delle famiglie negli anni 2019-2022 se è valutata al
netto dell’inflazione dei prezzi al consumo è in Umbria (come nelle altre regioni) negativa
(-1,4% in media d’anno).
Le difficoltà nelle fonti di reddito primario delle famiglie sono state in parte compensate da
una lieve riduzione delle imposte correnti (-0,3% in media nel 2019-2022, con un picco
del -6,1% nel 2022) e dalla forte crescita (+2,5%) delle prestazioni sociali (che includono
le pensioni di anzianità, il reddito di cittadinanza e altri trasferimenti alle famiglie).
L’economia dell’Umbria negli anni 2019-2022
(Variazioni % su valori concatenati; valori %; valori pro capite)
media
2019-2022
media
2009-2018
-10,0
Spesa per consumi delle famiglie
-10,2
Investimenti fissi lordi
Esportazioni
-11,6
Reddito disponibile
Redditi da lavoro dipendente
Risultato lordo di gestione
e reddito misto lordo
Redditi da capitale netti
-17,3
Imposte correnti
Contributi sociali
Prestazioni sociali
-10,9
64,5%
62,9%
64,4%
64,9%
64,2%
61,9%
Livelli (migliaia di €)
Indice Italia = 100
Livelli (migliaia di €)
Indice Italia = 100
100,1
Occupazione
Tasso di occupazione 15-64 anni (%)
Tasso di disoccupazione (%)
PIL pro capite
Reddito disponibile pro capite
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
La dinamica demografica al 2022
Sul fronte demografico, la decrescita e l’invecchiamento della popolazione sono fenomeni
più che mai attuali per gli evidenti effetti sul sistema economico e sociale del Paese, ed è
a tutti noto l’allarme sul futuro demografico italiano lanciato dall’Istat che prevede
una significativa diminuzione della popolazione accanto ad un indice di vecchiaia in forte
crescita.
Al 1 °gennaio 2023 sono 854.137 i residenti in Umbria, -0,5% rispetto al 2022 (4.675
residenti in meno): la riduzione è del tutto attribuibile alla dinamica naturale.
Mentre, ed è un elemento di lettura determinante, sono positivi i saldi migratori:
+2.011 residenti nel 2022 (in forte crescita rispetto all’anno precedente che chiudeva
con un saldo di appena +86 nuovi residenti). Il maggior contributo proviene dal saldo
migratorio con l’estero. Il saldo migratorio positivo rappresenta un dato molto importante
se si considera che il calo demografico, in aggiunta alla crescita dell’aspettativa di vita, sta
producendo effetti dirompenti sul sistema previdenziale, a serio rischio di sostenibilità nel
giro di pochi anni e le politiche per la natalità richiedono anni per determinare effetti economici di un qualche significato. La ripresa dei movimenti migratori internazionali contribuisce ad attenuare la perdita complessiva di popolazione dovuta alla dinamica naturale e,
se integrati, a sorreggere anche con effetti di breve periodo lo stesso sistema previdenziale.
Uno dei tratti distintivi dell’evoluzione demografica del nostro Paese (nel panorama europeo, l’Italia è uno dei paesi a più bassa e tardiva fecondità) è la persistente bassa fecondità che negli ultimi decenni ha prodotto una consistente erosione della platea dei
potenziali genitori a cui si deve un effetto importante del calo delle nascite. In Umbria nel
2022 il tasso di fecondità è pari a 1,13, al di sotto della soglia che assicura il
ricambio generazionale, pari a 2,1 figli per donna; mentre come atteso continua la riduzione della natalità (il tasso di natalità nel 2022 è pari a 5,7‰, era 6,1‰ nel 2021)
con un numero di nascite che si attesta a soli 4.920 bambini (-6,1% rispetto all’anno precedente).
Tra le cause del calo delle nascite pesano sia la riduzione della popolazione femminile nelle
età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni), sia il progressivo invecchiamento che le caratterizza (in Umbria al 01/01/2023 si contano 141 donne di 35-49
anni ogni 100 donne di 20-34 anni).
In aumento l’indice di vecchiaia, l’indicatore che quantifica il numero di anziani presenti
ogni 100 giovanissimi, al 1° gennaio 2023 è pari al 229,5%; in Umbria si contano 228.572
ultra 65enni, oltre un quarto della popolazione (il 26,8%); di questi 78.700 superano gli
80 anni, 149.872 hanno età compresa tra 65 e 79 anni. I centenari sono 386.
L’effetto combinato di un’alta speranza di vita e il perdurare di un regime di bassa fecondità
contribuiscono al progressivo aumento degli anziani, da un lato, e alla contrazione dei
giovani dall’altro, determinando uno squilibrio intergenerazionale che, nel breve periodo, può essere compensato anche a livello di sostenibilità del sistema socioeconomico, solo con politiche di attrattività residenziale.
Gli scenari demografici, che prevedono un consistente aumento dei cosiddetti “grandi anziani”, pongono pertanto molti interrogativi sulla capacità dell’Italia di far fronte a una
situazione demografica “sconosciuta”, nel senso che nessun grande paese l’ha mai sperimentata fino a ora in queste proporzioni.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGS) – i risultati dell’Umbria
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per il benessere delle persone, la protezione dell’ambiente
e la prosperità dei Paesi.
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
Nell’Agenda sono individuati 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Goal), di cui 15 significativi
per la Regione, finalizzati a un modello di sviluppo che coniughi gli aspetti economici con
quelli sociali e ambientali, in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità di soddisfare quelli delle generazioni
future. A tale riguardo, da una analisi degli indicatori compositi di ciascun Goal, è stata
costruita una infografica in cui viene evidenziata per ogni Goal (tranne il 14 ed il 17 che
non sono significativi per la regione) la posizione dell’Umbria rispetto alla media nazionale:
migliore, in linea o peggiore.
SDGS 2023: gli indicatori sintetici per l’Umbria
Fonte: Elaborazioni del Servizio Trasparenza, anticorruzione, privacy e Ufficio regionale di statistica della Regione Umbria su dati ISTAT
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
Da essa emerge che l’Umbria presenta:
una performance migliore rispetto alla media nazionale in 7 Goal su 15 (il Goal
1 “Sconfiggere la povertà”, il Goal 4 “Istruzione di qualità”, il Goal 5 “Parità di genere”,
il Goal 6 “Acqua pulita e igiene”, il Goal 7 “Energia pulita e accessibile”, il Goal 13
“Lotta contro il cambiamento climatico”, il Goal 16 “Pace, giustizie e istituzioni forti”);
una performance in linea rispetto alla media nazionale in 5 Goal sui residui 8
(il Goal 2 “Sconfiggere la fame”, il Goal 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”, il
Goal 9 “Industria, innovazione e infrastrutture”, il Goal 10 “Ridurre le disuguaglianze”,
il Goal 11 “Città e comunità sostenibili”);
una performance peggiore rispetto alla media nazionale nei residui 3 Goal (il
Goal 3 “Salute e benessere”, il Goal 12 “Consumo e produzione responsabile”, il Goal
15 “La vita sulla terra”).
European Regional Innovation Scoreboard
Recentemente la Commissione Europea ha pubblicato l’edizione 2023 dell’European Regional Innovation Scoreboard (RIS) che fornisce ogni due anni una valutazione comparativa
delle prestazioni in termini di innovazione in 239 regioni di 22 Stati membri dell’UE, Norvegia, Serbia, Svizzera e Regno Unito.
Le regioni europee sono classificate in quattro gruppi sulla base della loro performance
innovativa in base al valore del proprio indice di innovazione: leader dell’innovazione, innovatori forti, innovatori moderati e innovatori emergenti.
Regional Innovation Scoreboard (2023)
E.Romagna
PA Trento
Marche
UMBRIA
Veneto
Lazio
Lombardia
Piemonte
Toscana
ITALIA
Abruzzo
Liguria
PA Bolzano
Campania
Molise
Puglia
Basilicata
Calabria
V.Aosta
Sardegna
Sicilia
109,8
109,6
109,3
107,1
106,3
106,2
105,9
105,7
103,4
100,9
Fonte: Commissione Europea, European Regional Innovation Scoreboard, 2023.
L’Italia con un punteggio di 98 nel 2023 (indice base 2016), si posiziona tra i paesi moderatamente innovatori, accorciando la distanza che la separa dalle nazioni più performanti
d’Europa.
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
L’Umbria, con un punteggio pari a 106,3 nel 2023, si posiziona al 110° posto nella
classifica europea e al 5° posto in quella italiana (dopo Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Provincia Autonoma di Trento e Marche), nel gruppo degli innovatori moderati con una performance che aumenta nel tempo (+17,9%, dal 2016 al 2023).
Rispetto alla media delle 239 regioni comprese nel RIS l’Umbria nel 2023 risulta avvantaggiata in numerosi indicatori relativi ai diversi aspetti dell’innovazione quali
quelli relativi a Design applications (dove raggiunge il punteggio massimo), Product
process innovators, Business process innovators e Sales of new-to-market and new-tofirm innovations. I principali elementi di debolezza sono invece relativi a Population with
tertiary education, Digital skills e R&D expenditures business sector.
1.2. LE PROSPETTIVE PER IL 2023-2024-2025
La situazione economica del Paese risente del contesto internazionale, che si caratterizza per un generalizzato rallentamento della crescita economica, un quadro di incertezza
molto elevata e condizioni finanziarie meno favorevoli per famiglie e imprese.
Nel 2023 l’economia mondiale si è avviata su un percorso di marcato rallentamento:
l’attività economica sta frenando sia negli Stati Uniti sia nell’Eurozona e le ultime stime
elaborate dai principali centri di previsione internazionali e nazionali sono orientate verso
un ridimensionamento della dinamica del PIL nel 2023 ed una supposta tenuta
nel 2024.
Lo scenario globale dominato da un’elevata inflazione e dalle politiche monetarie restrittive nei principali Paesi, congiuntamente all’elevata incertezza sull’evoluzione della guerra
tra Russia e Ucraina è destinato a riflettersi anche sul quadro previsivo dell’economia italiana per il biennio 2023-2024.
Le previsioni della Commissione europea presentate a settembre 2023 prevedono
per l’Italia una crescita del Pil rivista dall’1,2 allo 0,9 per cento nel 2023 e dall’1,1
allo 0,8 per cento nel 2024.
Prodotto interno lordo e tasso di inflazione per le 6 maggiori economie europee
(Var % 2022-2024)
estate 2023
Inflazione
primavera 2023
estate 2023
primavera 2023
Eurozona
Germania
Spagna
Francia
Italia
Netherlands
Polonia
Fonte: European Economic Forecast Summer 2023 – Settembre 2023
La NADEF, il documento che il Governo italiano presenta alle Camere entro il 27 settembre
di ogni anno, al fine di aggiornare le previsioni economiche e finanziarie del DEF, è stata
approvata il 27 settembre dal Consiglio dei ministri.
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
La Nota è stata predisposta tenendo conto “del quadro economico-finanziario su cui gravano gli effetti di una politica monetaria restrittiva basata sull’aumento dei tassi d’interesse
e le conseguenze del conflitto russo- ucraino”.
Secondo tale documento, dopo una buona partenza nei primi mesi del 2023, nel secondo
trimestre la crescita dell’economia italiana ha subìto una temporanea inversione
di tendenza, risentendo dell’erosione del potere d’acquisto delle famiglie dovuto all’elevata inflazione, della permanente incertezza causata dalla guerra in Ucraina, della sostanziale stagnazione dell’economia europea e della contrazione del commercio mondiale.
Alla luce della modesta crescita dell’attività economica prefigurata dalle stime interne per
il secondo semestre è stata rivista al ribasso la previsione di crescita annuale del
prodotto interno lordo (PIL) in termini reali del 2023 dall’1% del DEF allo 0,8% e la
proiezione tendenziale a legislazione vigente per il 2024, dall’1,5% all’1%.
Lo scenario macroeconomico di Prometeia per l’Italia – elaborato nel luglio 2023 sulla
base di modelli previsionali – prefigura, per il 2023, una dinamica del PIL (+1,1%) meno
vivace rispetto al 2022 (+3,7%). La crescita è ancora più contenuta nel 2024 e nel 2025
(+0,7% e +0,8% rispettivamente).
Il rallentamento previsto nella crescita dell’economia italiana per il 2023 deriva
da diversi fattori, anche internazionali: la flessione degli scambi commerciali tra le
diverse economie mondiali e l’inasprimento delle tensioni geopolitiche determina, nel 2023,
la sostanziale stasi delle esportazioni (+0,3% dopo l’8,2% del 2022) che si riprendono
parzialmente nel 2024 (+2,1%) e nel 2025 (+3,0%). Il mutamento di clima, anche psicologico, appare in modo netto nella spesa per consumi delle famiglie che, secondo le stime
di Prometeia, cresce dell’1% nel 2023 e mantiene un profilo basso anche nel 2024
(+0,7%).
Anche per gli investimenti fissi lordi – l’altra componente della domanda interna che nel
2022 ha supportato la dinamica del PIL (con una crescita del 9,4% superiore a quella delle
Per quanto riguarda la situazione economica regionale nel primo semestre del 2023
i dati disponibili e diffusi da fonti ufficiali (non frutto di modelli previsionali) relativi al primo
semestre del 2023 mostrano quanto segue.
Export
L’Umbria nel I semestre 2023 ha esportato beni e servizi pari a 2,8 miliardi di euro a valori
correnti, registrando una diminuzione delle esportazioni in termini nominali del -3,7% rispetto al I semestre 2022; tale riduzione dipende quasi esclusivamente dal settore dei
Metalli (-37,4% in termini reali). Da segnalare che sono diminuite le esportazioni umbre
nei confronti dei Paesi dell’UE27, mentre hanno registrato un aumento quelle nei confronti
dei paesi extra Ue. Nonostante la contrazione dell’export, il saldo commerciale regionale
risulta positivo e supera i 581 milioni di euro.
Demografia delle imprese
Nel II° trimestre 2023 (dati Movimprese), le iscrizioni di nuove imprese sono state 1.054
a fronte di 780 cessazioni con un saldo positivo di 274 imprese. Rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente, il saldo evidenzia una diminuzione. Il confronto congiunturale rispetto al I trimestre 2023 mostra un saldo (+0,29%) inferiore a quello rilevato nello stesso
periodo dell’anno precedente (+0,42%). Sono 79.271 le imprese attive in Umbria al 30
giugno 2023. La contrazione dello stock imprenditoriale si affianca tuttavia all’interessante
fenomeno dell’irrobustimento medio delle imprese dal punto di vista della configurazione
societaria. Prosegue infatti l’aumento dell’incidenza delle società di capitale, che
arrivano a toccare il 27,3% del totale delle imprese.
Turismo
L’Umbria nei primi 9 mesi del 2023, in continuità con la seconda parte del 2022, si conferma
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
turisticamente molto attrattiva: +6,3% di presenze e +10,6% di arrivi, rispetto allo stesso
periodo del 2019.
Vanno segnalati i ragguardevoli risultati raggiunti dall’aeroporto San Francesco che anche in questo 2023, fa registrare importantissimi tassi di crescita rispetto allo stesso periodo del 2019 e si avvia verso l’eccezionale traguardo per le dimensioni della regione dei 500.000 passeggeri l’anno.
L’aeroporto dell’Umbria nei primi 9 mesi del 2023 supera i passeggeri dell’anno record
2022 che, a sua volta, aveva fatto segnare un +150 mila rispetto al 2019, collocandosi al
secondo posto tra i top dieci aeroporti italiani per crescita: +156,4% rispetto allo stesso
periodo del 2019 (Fonte AUR-Agenzia Umbria Ricerche).
Mercato del lavoro
Considerando i principali indicatori del mercato del lavoro, in Umbria, nel primo semestre
2023, elaborati da AUR, si rileva una sostenuta ripresa delle forze lavoro (+2,8%
rispetto al semestre precedente). La risalita delle persone che lavorano o si offrono sul
mercato alla ricerca di un impiego è stata determinata da un assottigliamento degli inattivi,
in particolare delle forze di lavoro potenziali, che erano notevolmente aumentate durante
la crisi pandemica. La forte riduzione delle persone inattive (-3,6 % rispetto al 2022
e -1,5% rispetto al 2019) non riesce però a compensare gli effetti attribuibili al progressivo
calo demografico, per cui le 380 mila forze di lavoro attuali sono comunque inferiori alle
391 mila del 2019. Gli occupati raggiungono le 362 mila unità. La forte impennata di quasi
11 mila persone nell’arco di un anno ha una spiccata connotazione di genere: gli uomini
sono infatti 10 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022. La ripresa occupazionale
umbra (+3,1% tendenziale) è stata più marcata di quella osservata nel Centro e
a livello nazionale non solo rispetto all’anno precedente ma anche al periodo prepandemico. Il tasso di occupazione (64,9%), calcolato relativamente alla fascia 15-64
anni, si mantiene al di sopra della media nazionale.
Il tasso di disoccupazione (15-64 anni) cala tendenzialmente riportandosi sui valori del
2021 (6,8%, più basso di quello italiano).
Lo scenario per l’Umbria 2023-2024 e 2025
Lo scenario relativo all’orizzonte temporale 2023-2025 viene definito scegliendo la via
prudenziale, considerata la forte incertezza del contesto macroeconomico globale soggetto a continue variabili geopolitiche e le troppe incognite economico-finanziarie, tutte
difficili da quantificare e prevedere con un accurato grado di attendibilità.
L’Umbria – dopo gli eccellenti risultati del 2021 e del 2022 (+7,1% e +3,9%) – presenterebbe nel 2023 una crescita del PIL pari al +1%, in linea con quella del nostro
Paese a testimonianza di una certa forza strutturale del sistema, visto l’anno oltremodo complesso.
La crescita nel 2024 e nel 2025 risulterebbe invece, rispettivamente, pari allo
+0,3% e al +0,5%.
Tale stima di crescita non tiene conto dell’effetto delle ricadute del PNRR per il
2024 e il 2025 che sono state stimate a parte.
Va comunque precisato che, viste le congiunture estremamente complesse e le ricadute
del PNRR altrettanto articolate e difficilmente ponderabili nell’arco di un anno, i valori che
verranno esposti sono da considerare risultato di studio.
Il peculiare profilo di crescita dell’Umbria deriva in larga misura dalla dinamica delle principali componenti della domanda aggregata:
• consumi delle famiglie – il trend è relativamente più contenuto di quello previsto per il
complesso delle regioni del Centro e dell’Italia;
• investimenti fissi lordi – l’andamento è in linea con quello del Centro ma lievemente
inferiore a quello medio nazionale;
• esportazioni – l‘export umbro dopo gli eccellenti risultati del 2022, con una crescita più
sostenuta di quella media nazionale (11,6% rispetto all’8,2%); si contrae nel 2023,
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
per ricrescere nel (2024 e 2025). Il rallentamento dell’export nel 2023 è spiegato da
un deciso appesantimento del quadro internazionale di riferimento, segnato da un calo
della domanda globale e, da un inasprimento delle condizioni monetarie e finanziarie.
L’economia umbra, dopo il biennio 2021-2022 caratterizzato da un ragguardevole recupero rispetto alla caduta del 2020, mostrerebbe una crescita più contenuta del PIL per il
periodo 2023-2025 che, del resto, risulta generalizzata a livello territoriale e, se conseguita, dimostrerebbe comunque una ritrovata forza e resilienza del sistema economico regionale.
Scenari al 2025: Umbria – Variazioni percentuali su valori concatenati
UMBRIA
Spesa per consumi delle famiglie
Investimenti fissi lordi
Valore aggiunto
Agricoltura
Industria
Costruzioni
Servizi
Esportazioni di beni verso l’estero
Tasso di occupazione 15-64 anni (%)
Tasso di disoccupazione (%)
Tasso di attività 15-64 anni (%)
Reddito disponibile*
Fonte: Prometeia, Scenari per le economie locali, luglio 2023
* valori correnti
** valori correnti pro capite
Di seguito si riportano le previsioni per l’Umbria elaborate dall’Agenzia Umbria Ricerche che ha utilizzato in via sperimentale due modelli previsionali che danno luogo a
risultati diversi, in quanto basati su due differenti approcci.
Scenari previsionali per l’Umbria 2023 – 2025 (valori %)
PIL reale
Esportazioni (valori correnti)
Occupati
Tasso disoccupazione
Scenario 1
(OLS Umbria su Italia) *
Scenario 2
(modello ARIMA)**
* L’analisi di regressione lineare mediante il metodo dei minimi quadrati (OLS – Ordinary Least Squares) viene
utilizzata per prevedere il valore di una variabile dipendente in base al valore di una variabile indipendente. In
questo caso l’evoluzione futura delle variabili macroeconomiche umbre è stata stimata in relazione all’andamento
delle stesse a livello nazionale.
** I modelli ARIMA (AutoRegressive Integrated Moving Average) vengono utilizzati per indagare serie storiche,
in particolare quando si hanno processi lineari non stazionari. Si utilizzano su processi monovariabile dove i valori
correnti di una serie di dati vengono correlati con i valori precedenti della serie stessa. La tecnica, definita metodologia di previsione Box-Jenkins, include i seguenti passaggi: 1) Identificazione e selezione del modello; 2) Stima
dei parametri di tipo autoregressivo (AR), di integrazione o differenziazione (I), e a media mobile (MA); 3) Verifica
del modello. Il modello viene indicato con ARIMA(p,d,q), dove p rappresenta la componente autoregressiva, i
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
rappresenta l’ordine della differenziazione ai fini di ottenere una serie stazionaria, ed infine q rappresenta il numero di parametri a media mobile.
L’equazione canonica di un modello ARIMA è la seguente: ??? = ? + ?1 ???1
+ ? + ?? ????
+ ?1 ???1 + ? + ?? ???? + ??
Fonte: elaborazioni AUR
Scenari previsionali per il Pil (Umbria e Italia)
Umbria (AUR-OLS)
Umbria (AUR-ARIMA)
Italia (Nadef quadro programmatico)
Italia (Nadef quadro tendenziale)
Fonte: elaborazioni AUR, NADEF (ottobre 2023)
L’Agenzia Umbria Ricerche ha predisposto una stima dell’impatto del PNRR
sull’economia regionale: si tratta di un esercizio di simulazione che, con tutti i limiti
di approssimazione che discendono dal contesto precedentemente descritto estremamente
complesso e articolato, prova a misurare l’impatto prodotto dalle risorse del PNRR
stanziate per l’Umbria.
Allo scopo, sono state utilizzate le tavole Input-Output biregionali costruite da Irpet, un
modello particolarmente adatto per questo tipo di analisi, data la sua capacità di stimare
gli effetti che, in Umbria e nel resto d’Italia, derivano da un impulso di domanda finale –
nel nostro caso la spesa in investimenti – effettuato all’interno della regione. Date le condizioni di interdipendenza tra i settori e le caratteristiche produttive settoriali del sistema
regionale, la sollecitazione generata dalla domanda finale si propaga tra i settori con effetti
di contagio, traducendosi in aumenti di attività del sistema e innescando: effetti diretti
(quelli strettamente legati alla sua attività), indiretti (gli impatti che discendono dall’esistenza dei legami intersettoriali), indotti (quelli che derivano da ulteriori aumenti di domanda finale generati dagli incrementi di reddito prodotti dai settori direttamente e indirettamente coinvolti nel processo a catena). Naturalmente, l’entità di tali effetti e la loro
diffusione dipendono, oltre che dalla tipologia e dalla composizione della domanda, dal
grado di interdipendenza dei settori stessi, al loro interno e con l’esterno.
Ciò che viene stimato è la variazione delle principali grandezze del conto risorse-impieghi
(dunque Pil, valore aggiunto, flussi da e verso le altre regioni italiane e da e verso l’estero
ecc.), oltre alla occupazione attivata.
Interventi presi in esame
L’entità delle risorse stanziate per l’Umbria è stata stimata attraverso le informazioni relative a tutti i progetti ammessi a finanziamento con i fondi del PNRR e ubicati nel territorio
regionale, estrapolate alla data del 29 settembre 2023 dal portale REGIS. Va tenuto presente che, per quanto detto sopra, i dati non rappresentano una fotografia aggiornata dello
stato odierno di attuazione, in quanto risentono dei ritardi di alimentazione del portale. Si
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
tratta comunque dell’unica fonte ufficiale, utilizzata dalla cabina di regia nazionale, dal MEF
e dalla Commissione europea per verificare il rispetto delle milestone e dei target del PNRR.
Alla data del 29 settembre 2023 risultavano censiti dal portale 3.475 progetti, per una
spesa complessiva prevista entro il 2026 di 4,883 miliardi di euro, comprensivi del
finanziamento PNRR e di altri contributi e risorse proprie dei soggetti attuatori (co-finanziamenti).
Risorse progetti PNRR in Umbria per missione al 29 settembre 2023
Missione 3
48,3%
Missione 4
Missione 5
Missione 6
Missione 1
19,0%
Missione 2
17,7%
Missione 1: Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
Missione 2: Rivoluzione verde e transizione ecologica
Missione 3: Infrastrutture per una mobilità sostenibile
Missione 4: Istruzione e ricerca
Missione 5: Coesione e inclusione
Missione 6: Salute
Fonte: elaborazioni AUR su dati Regis
Una quota molto rilevante dell’importo complessivo, pari a 3,316 miliardi di euro (il
68% del totale), è destinata alla realizzazione di progetti infrastrutturali interregionali da parte di grandi aziende a partecipazione pubblica, nei settori delle reti ferroviarie,
energetiche, di telecomunicazioni. Tali progetti hanno valenza nazionale e sicure ricadute positive anche per l’Umbria, ma le loro caratteristiche realizzative non
consentono allo stato attuale di stimare la quota di risorse attribuibile alla singola
regione.
Per questo motivo questo gruppo di progetti non è stato incluso nel computo
dell’esercizio di simulazione, effettuando una scelta di estrema cautela considerato che
l’impiego di tali risorse produrrà comunque effetti positivi sull’economia regionale.
Risorse progetti PNRR in Umbria al 29 settembre 2023 (milioni di euro e % sul totale)
Risorse considerate
nella simulazione
1.566,7
Risorse per
infrastrutture
interregionali
3.315,9…
Fonte: elaborazioni AUR su dati Regis
Inoltre, poiché l’Umbria beneficia anche di risorse nazionali provenienti dal Fondo
complementare al PNRR per finanziare gli interventi previsti dal Piano nazionale
per gli investimenti complementari, la simulazione degli effetti è stata effettuata
anche per tale spesa.
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
I 29 interventi considerati, inclusi anche quelli focalizzati sulle aree dei Comuni crateri
colpiti dal sisma del 2009 e del 2016 (PNC Area Sisma), ammontano complessivamente
a 363,63 milioni di euro.
Pertanto, viste le scelte di cautela sopra motivate, l’importo PNRR complessivo per
l’Umbria preso in considerazione in questo studio è pari a 1.930,33 milioni di
euro, per i quali sono state effettuate due distinte simulazioni di impatto per ciascuna delle
due fonti di finanziamento.
L’applicazione del modello Input-Output ha richiesto la scomposizione della spesa per ciascuno dei circa 3.500 progetti in macro voci (spesa per costruzioni, macchinari, Ict, servizi
ecc.) partendo dall’indicazione, ove presente, relativa alla tipologia di spesa (lavori, servizi,
forniture) contenuta nel campo “PRG – Fase procedurale” e applicando ulteriori ipotesi più
specifiche per la scomposizione della spesa stessa.
Esito della simulazione: impatto dei progetti PNRR
Spesa complessiva attribuibile al PNRR prevista in Umbria al netto degli interventi per infrastrutture interregionali: 1.566,67 milioni di euro.
IMPATTI PNRR
Pil generato:
1.545,5 milioni di euro, di cui 1.029,3 milioni in Umbria (67% del totale) e
516,3 milioni nel resto d’Italia.
Effetto moltiplicatore
sul Pil:
0,99 totale (ogni 100 euro spesi generano 99 euro di Pil, di cui 66 in Umbria
e 33 nel resto d’Italia).
Produzione attivata:
2.028,2 milioni di euro in Umbria, 1.123,0 milioni nel resto d’Italia.
Importazioni generate:
735,2 milioni di euro in Umbria, di cui 545,8 milioni provenienti dal resto
d’Italia, 189,3 milioni dall’estero.
Occupazione attivata:
22.380 unità di lavoro in Umbria, 7.370 nel resto d’Italia.
Valore aggiunto gene1.010,4 milioni di euro (derivanti per l’83% dagli effetti diretti, per il 7% da
rato in Umbria:
quelli indiretti, per il 10% dagli effetti indotti).
Settori maggiormente
in Umbria 43% costruzioni, 45% servizi market, 2% industria manifatturiera;
coinvolti per redditi
nel resto d’Italia 71% servizi market, 19% industria manifatturiera.
prodotti:
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Conto risorse e impieghi PNRR (milioni di euro)
Prodotto Interno Lordo
di cui: Valore Aggiunto prezzi base
di cui: Imposte Indirette Nette
Import interregionale intermedio
Import interregionale finale
Import estero intermedio
Import estero finale
TOT. RISORSE
Spesa Famiglie Totale
di cui: Spesa Famiglie endogena
Spesa AAPP
Spesa ISP
Investimenti Fissi Lordi
Variazione oggetti di valore
Variazione scorte
Export interregionale intermedio
Export interregionale finale
Export estero
Imposte Indirette Nette Domanda Finale
TOT. IMPIEGHI
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Umbria
Resto d’Italia
Totale
1.029,27
1.010,37
18,90
335,81
210,04
118,36
70,96
1.764,42
194,74
188,62
1.566,67
1.764,42
516,26
504,94
11,32
114,73
10,76
644,76
98,91
98,91
335,81
210,04
644,76
1.545,53
1.515,31
30,22
338,61
210,25
233,09
81,72
2.409,18
293,65
287,53
1.566,67
338,61
210,25
2.409,18
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
Impatti diretti, indiretti, indotti PNRR su produzione, redditi, lavoro in Umbria e
nel resto d’Italia
UMBRIA
Valore
Output
Aggiunto
Mln euro
TOTALE
2.028,16
1.010,37
diretto
1.728,74
840,96
indiretto
129,53
66,44
indotto
169,89
102,97
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
RESTO D’ITALIA
Valore
Output
Aggiunto
Mln euro
1.123,04
504,94
471,09
214,01
397,89
172,38
254,07
118,55
Unità di
lavoro
migliaia
22,38
19,58
Unità di
lavoro
migliaia
Impatto settoriale PNRR in Umbria e nel resto d’Italia
UMBRIA
Valore
Output
Aggiunto
Mln euro
Agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca
Industria estrattiva
Industrie manifatturiere
64,57
Utilities
42,85
Costruzioni
1.080,57
Servizi market
716,13
Servizi non market
118,73
TOTALE
2.028,16
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Unità di
lavoro
migliaia
20,32
15,06
431,59
455,97
84,66
1.010,37
10,39
22,38
RESTO D’ITALIA
Valore
Unità di
Output
Aggiunto
lavoro
Mln euro
migliaia
19,09
342,01
35,85
33,90
667,73
20,54
1.123,04
10,69
94,32
11,73
12,17
360,73
13,56
504,94
Impatto PNRR sul valore aggiunto settoriale in Umbria e nel resto d’Italia
Agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca
Industria estrattiva
Industrie manifatturiere
Utilities
Costruzioni
Servizi market
Servizi non market
TOTALE
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
UMBRIA
RESTO D’ITALIA
42,7%
45,1%
100,0%
18,7%
71,4%
100,0%
Esito della simulazione: impatto dei progetti PNC/PNC SISMA
Spesa attribuibile a PNC/PNC Sisma prevista in Umbria: 363,63 milioni di euro.
IMPATTI
Pil generato:
319,0 milioni di euro, di cui 199,9 milioni in Umbria (63% del totale) e
119,1 milioni nel resto d’Italia.
Effetto moltiplicatore
sul Pil:
0,88 totale (ogni 100 euro spesi generano 88 euro di Pil, di cui 55 in Umbria e 33 nel resto d’Italia).
Produzione attivata:
415,3 milioni di euro in Umbria, 261,6 milioni nel resto d’Italia.
Importazioni generate:
198 milioni di euro in Umbria, di cui 127 milioni provenienti dal resto
d’Italia, 72 milioni dall’estero.
Occupazione attivata:
4.000 unità di lavoro in Umbria, 1.670 nel resto d’Italia.
Valore aggiunto generato in Umbria:
196,3 milioni di euro (derivanti per l’83% dagli effetti diretti, per il 7% da
quelli indiretti, per il 10% dagli effetti indotti).
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
Settori maggiormente
in Umbria 50% costruzioni, 42% servizi market, 3% industria manifattucoinvolti per redditi
riera;
prodotti:
nel resto d’Italia 71% servizi market, 20% industria manifatturiera.
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Conto risorse e impieghi PNC/PNC Sisma (milioni di euro)
Prodotto Interno Lordo
di cui: Valore Aggiunto prezzi base
di cui: Imposte Indirette Nette
Import interregionale intermedio
Import interregionale finale
Import estero intermedio
Import estero finale
TOT. RISORSE
Spesa Famiglie Totale
di cui: Spesa Famiglie endogena
Spesa AAPP
Spesa ISP
Investimenti Fissi Lordi
Variazione oggetti di valore
Variazione scorte
Export interregionale intermedio
Export interregionale finale
Export estero
Imposte Indirette Nette Domanda Finale
TOT. IMPIEGHI
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Umbria
Resto d’Italia
Totale
199,92
196,34
72,54
54,43
26,16
45,79
398,83
34,49
34,49
363,63
398,83
119,12
116,53
27,67
23,04
23,04
72,54
54,43
319,04
312,87
73,20
54,48
53,83
48,30
548,83
57,53
57,53
363,63
73,20
54,48
548,83
Impatti diretti, indiretti, indotti PNC/PNC Sisma su produzione, redditi, lavoro in
Umbria e resto d’Italia
UMBRIA
Valore
Output
Aggiunto
Mln euro
TOTALE
415,33
196,34
diretto
355,91
163,01
indiretto
28,33
14,49
indotto
18,84
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Unità
di lavoro
migliaia
RESTO D’ITALIA
Valore
Unità
Output
Aggiunto
di lavoro
Mln euro
migliaia
261,56
116,53
117,06
51,82
90,87
39,28
53,63
25,43
Impatto settoriale PNC/PNC Sisma in Umbria e nel resto d’Italia
UMBRIA
Valore
Output
Aggiunto
Mln euro
Agricoltura, caccia, silvicol0,98
tura, pesca
Industria estrattiva
Industrie manifatturiere
18,58
Utilities
Costruzioni
245,43
Servizi market
133,11
Servizi non market
TOTALE
415,33
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Unità
di lavoro
migliaia
RESTO D’ITALIA
Valore
Unità
Output
Aggiunto
di lavoro
Mln euro
migliaia
98,03
83,29
196,34
151,67
261,56
22,84
82,51
116,53
1. ANALISI DI CONTESTO E PROSPETTIVE DELL’ECONOMIA UMBRA
DEFR UMBRIA 2024
Impatto PNC/PNC Sisma sul valore aggiunto settoriale in Umbria e nel resto
d’Italia
UMBRIA
49,9%
42,4%
100,0%
Agricoltura, caccia, silvicoltura, pesca
Industria estrattiva
Industrie manifatturiere
Utilities
Costruzioni
Servizi market
Servizi non market
TOTALE
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
RESTO D’ITALIA
19,6%
70,8%
100,0%
Esito finale della simulazione: impatto complessivo PNRR e PNC/PNC SISMA
In estrema sintesi, secondo le simulazioni condotte mediante il modello Input-Output sulla
base delle ipotesi sopra formulate e sulla base dei dati estratti al 29 settembre 2023, l’effetto espansivo in Umbria delle misure previste dal PNRR (al netto degli interventi
interregionali di tipo infrastrutturale) e dai progetti PNC/PNC Sisma sul livello
del Pil si aggirerebbe intorno a 1,23 miliardi di euro complessivi.
Questo significa che ogni 100 euro di spesa generano solo in Umbria 64 euro di Pil aggiuntivi rispetto alla baseline. Gli ulteriori 33 euro di Pil derivanti dalla medesima spesa vengono
prodotti nel resto d’Italia, a causa dell’effetto dispersivo determinato dall’aumento di importazioni dell’Umbria dalle altre regioni (dei 934 milioni di euro di importazioni totali, 673
milioni provengono dal resto d’Italia).
Supponendo che tutte le risorse vengano spese nel quinquennio 2022-2026 (e ciò
solo in minima parte è attribuibile a scelte della Regione Umbria), l’impatto positivo sul
Pil regionale, rispetto a uno scenario base senza PNRR e PNC, si aggirerebbe intorno a +1,1 punti percentuali medi annui.
Dal punto di vista occupazionale, nel quadriennio in Umbria si attiverebbero in
media circa 5.300 unità di lavoro ogni anno.
SINTESI DELL’IMPATTO IN UMBRIA
Effetto moltiplicatore sul Pil
Variazione di Pil (media annua)
Pil addizionale medio annuo generato (milioni di euro)
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Impatto PNRR e PNC/PNC Sisma 2022-2026 in Umbria
Pil attivato (milioni di euro)
Intero periodo
1.229
Fonte: elaborazioni AUR su modello IRPET
Occupazione attivata (unità di lavoro)
11.896
7.932
4.774
1.053
(media annua) 5.294
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI
REGIONALI
Il documento di economia e finanza regionale che portiamo in approvazione in questo fine
2023 delinea obiettivi strategici che, stante l’imminente fine della Legislatura, possono
essere traguardati a fine 2024 e con ricadute già nel 2025, con caratteristica di estrema
sinteticità e concretezza. Per una maggiore declinazione degli ambiti degli stessi si fa integralmente riferimento a capitoli riguardanti Missioni e Programmi, come per l’attività gestoria caratteristica del Programma di Governo.
Per quanto concerne la gestione del PNRR, essa stessa considerabile un obiettivo strategico
regionale, si fa invece riferimento al capitolo dedicato.
Gli obiettivi sotto indicati saranno sostenuti dal quadro delle risorse finanziarie dettagliate
nell’apposito capitolo del documento, ottenute anche nel 2024 – come già fatto in questi
quattro anni di Governo Regionale – senza variare la pressione fiscale sulla comunità umbra. Il processo di condivisione e concertazione di obiettivi e politiche proprie del DEFR ha
visto in questi anni il coinvolgimento attivo delle parti sociali. Un metodo questo che potrà
trovare ulteriore sviluppo e rafforzamento attraverso la strutturazione permanente di un
confronto preventivo con il partenariato economico e sociale che veda convergere analisi,
valutazioni e proposte per la definizione dei contenuti della programmazione regionale.
Come estesamente esposto nel capitolo Analisi di contesto e prospettive dell’economia
umbra, l’Umbria ha ottenuto importanti risultati nel triennio 2020/2021/2022, dal punto di
vista delle principali grandezze economiche – PIL, export, investimenti, occupazione, disoccupazione, demografia imprese – nonostante una congiuntura complicata come mai in
precedenza. Anche dal punto di vista demografico, che resta insieme alla dinamica reddituale un fronte su cui lavorare, accanto a saldi naturali e ad un invecchiamento della popolazione preoccupante, l’eccellente dato della attrattività residenziale del 2022 (oltre
2.000 nuovi residenti in) fa ben sperare se confermato nel trend.
Stante la congiuntura geopolitica ed economica ulteriormente complicatasi nel 2023 e con
reali prospettive di peggioramento per il 2024, conseguire obiettivi di ulteriore, anche se
modesta, crescita del PIL nel 2023 e di una sua sostanziale tenuta nel 2024-2025, rappresenterebbe non solo un elemento di viva soddisfazione ma dimostrerebbe una nuova forza
del sistema economico regionale ed un suo sostanziale riallineamento alle performance del
Paese, come è stato nel triennio 2020/2021/2022 dopo anni di andamento peggiore.
Similarmente, anche a fronte di saldi naturali sullo stesso trend – visto che le politiche
regionali sulla natalità richiederanno anni di impegno per iniziare a vedere risultati – una
eventuale conferma anche per il 2023 ed il 2024 dell’attrattività residenziale della regione,
sarebbe un risultato di assoluto valore e di conferma della validità delle politiche regionali
di supporto alla Famiglia.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
2.1.A – INFRASTRUTTURE ED OPERE PUBBLICHE
Lo sviluppo delle infrastrutture per la lotta all’atavico isolamento dell’Umbria e della realizzazione di opere pubbliche che si attendono da anni è stato nel corso di questo mandato
un obiettivo prioritario di azione del Governo, che viene confermato con grande forza anche
per il 2024, in termini di prosecuzione di un lavoro che richiede anni ma che risulta ben
avviato.
Nello specifico, e limitandoci in modo didascalico a quanto si potrà proseguire con step
significativi nell’anno 2024, il varo di quanto previsto e finanziato dal Fondo di Sviluppo e
Coesione consente – con precisi progetti e cronoprogrammi annuali da completare nel 2027
– di dar luce ad opere pubbliche come il completamento della rifunzionalizzazione del Teatro
Turreno a Perugia, ad investimenti sulla mobilità dolce, al completamento della variante di
Amelia ed alla nuova rotatoria di accesso al nuovo Ospedale comprensoriale, alla realizzazione della Complanare di Orvieto e della Bretella Staino-Prisciano a Terni, alla riqualificazione del Polo Scientifico di Pentima e ad altre opere di riqualificazione urbana significative.
Lato mobilità, verrà bandita la gara per il Trasporto Pubblico Locale (TPL) che consentirà
di modernizzare il servizio, mentre dal punto di vista delle infrastrutture proseguiranno i
forti investimenti ANAS sugli assi viari principali di propria competenza, poiché ci si pone
già per fine 2024 l’obiettivo di centrare il completamento dell’80% delle opere previste.
Sempre sul versante stradale, per il 2024 è previsto l’inizio dei lavori della galleria della
Guinza, del tratto Mocaiana-Pietralunga, e del penultimo tratto di ammodernamento dello
strategico asse stradale Terni-Orte-Civitavecchia (bypass di Monteromano).
Dal punto di vista ferroviario, nel 2024 ci si pone l’obiettivo di inaugurare il raddoppio della
tratta Campello-Spoleto della Orte-Falconara per la quale dovrà anche essere consegnata
l’intera progettazione della tratta Terni-Spoleto da parte di RFI (ricordando inoltre che rispetto questa strategica opera sono in corso realizzazioni di tratte in territorio marchigiano
che consentono all’Umbria di velocizzare il raggiungimento della stazione di Ancona). Inoltre giungerà a completamento la ricostruzione dell’armamento ferroviario FCU per tutta la
tratta Terni-Sansepolcro.
Sempre lato ferrovie, nel 2024 il Governo individuerà il sito e darà luogo alla progettazione
e successive procedure di appalto della Stazione Alta Velocità MediaEtruria, mentre si darà
luogo alla approvazione del progetto e del relativo finanziamento della nevralgica stazione
ferroviaria Perugia-Collestrada e si completerà il progetto PINQUA per le 15 stazioni della
2.1.B – AEROPORTO INTERNAZIONALE DELL’UMBRIA “SAN FRANCESCO
D’ASSISI”
Il traguardo dei 500.000 passeggeri, conseguito già a novembre 2023, è un risultato storico
che viene centrato da un Aeroporto ormai collegato stabilmente a 16 mete ed un hub
internazionale (Londra Heathrow). Una struttura in salute dal punto di vista dei bilanci,
seconda in Italia e terza in Europa per crescita tra quelle di medio-piccole dimensioni, che
offre oggi servizi e tempi di arrivo-imbarco tra i più contenuti possibili, fattore che ha inciso
significativamente sull’enorme crescita dei flussi di voli privati, anch’essi assolutamente
rilevanti per lo sviluppo del business e dell’economia regionale.
Il 2024 sarà l’anno di inizio del nuovo Piano Industriale 2024-2027 che vedrà un 2024 di
necessario consolidamento dei risultati gestionali e dei flussi, mentre ci si dedicherà a tentare di proseguire l’ampliamento dell’offerta delle rotte soprattutto verso un ulteriore hub
e verso destinazioni europee come Francia e Germania, ma soprattutto si porranno in essere le condizioni per i necessari lavori di ampliamento della struttura, che tramite FSC
sono ipotizzati in copertura per una parte rilevante.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
2.1.C – SUPPORTO ALLE IMPRESE E AL LAVORO
Visti i risultati di rilievo conseguiti negli ambiti del supporto alle imprese ed al lavoro,
l’obiettivo di fondo per il 2024 resta quello del Programma di Governo, ovvero porre l’impresa privata, motore dello sviluppo e della creazione di lavoro, al centro degli sforzi della
Giunta Regionale e della sua tecnostruttura, creando così quelle condizioni abilitanti all’insediamento ed allo sviluppo dell’attività d’impresa tipiche dell’azione di questo Governo
Regionale.
In questo senso sarà orientato il massimo sforzo possibile in termini di risorse finanziarie
derivanti dalla Nuova Programmazione Comunitaria e dal FSC, continuando la politica di
supporto a favore delle imprese, per le cui specifiche si rimanda al paragrafo dedicato a
Sviluppo economico e competitività.
Tra i grandi temi d’azione 2024, si ritiene essenziale la firma dell’Accordo di programma
ARVEDI/AST – qualora questa non possa arrivare già in dicembre – e comunque l’immediato
sviluppo del Piano Industriale aziendale per la decarbonizzazione e la modernizzazione di
questa industria strategica per la regione.
Sul fronte del lavoro, rimandando per gli specifici interventi al paragrafo dedicato alle Politiche per il lavoro e la formazione professionale, continuerà il massimo supporto all’operatività di ARPAL oggi case history di successo nazionale per quanto concerne l’efficacia
delle politiche del lavoro regionali.
2.1.D – RICOSTRUZIONE POST-SISMA 2016
L’obiettivo di un deciso cambio di passo nella ricostruzione dopo quattro anni di lavoro della
nuova Giunta Regionale si può dire centrato con la ricostruzione privata leggera già completata per il 90% circa delle opere, la ricostruzione privata pesante per circa il 30% (solo
un ovvio effetto di attesa nella consegna degli stessi), con la ricostruzione pubblica che
vede i cantieri delle opere principali già partiti.
L’obiettivo di fondo del Programma di Governo resta quello di completare l’intera ricostruzione entro altri tre anni, recuperando per intero i ritardi ereditati, completandola quindi in
dieci anni dal sisma, con una ovvia riserva sul 20% circa della ricostruzione pesante.
Per quanto concerne il 2024, gli obiettivi concreti sono l’avvio dei lavori per la ricostruzione
di Castelluccio di Norcia, dei lavori previsti dai piani attuativi dei cosiddetti “superconsorzi”,
e la partenza della cosiddetta infrastrutturazione di terra su tutte le frazioni, nonché la
prosecuzione degli appalti Anas per la realizzazione della strategica opera viaria denominata Tre Valli.
2.1.E – TURISMO, BRAND SYSTEM E GRANDI EVENTI
Non vi è dubbio che la strategia del Governo Regionale si è fortemente incentrata sulla
politica della attrattività, ovvero rendere l’Umbria un posto ambito per chiunque voglia in
essa studiare, lavorare, insediare o sviluppare la propria impresa, investire, godere della
propria pensione oltre, naturalmente, visitarla per turismo.
In questo senso ampio è stata sviluppata una innovativa e caratterizzante politica di branding che è stata nettamente percepita a livello nazionale ed anche internazionale, su cui
anche nel 2024 concentreremo notevoli sforzi, sorretti finanziariamente anche da quanto
previsto nel FSC ed in cui arte, cultura, bellezze paesaggistiche ed enogastronomia si fondono. Oltre a questo, l’Umbria si è caratterizzata, e resterà un obiettivo del prossimo anno,
per una precisa strategia relativa ai Grandi Eventi supportati sia dall’Assessorato che dalla
Presidenza della Regione con risorse significative. Eventi che hanno avuto il compito di
essere un momento di dimostrazione fattuale della strategia complessiva, di visibilità nazionale e regionale dei nostri territori che vengono anche attraverso di essi valorizzati e
tenuti insieme finalmente in una un’unica proposta “Umbria” che ne comprenda le specificità.
Tutte le azioni sopracitate hanno avuto un momento di riscontro numerico nelle straordinarie performance dei flussi turistici del 2023, il cui trend è obiettivo che continua nel 2024
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
per consolidarne il ruolo di industria regionale, come era negli obiettivi del Programma di
Governo.
2.1.F – SOCIALE, FAMIGLIA E DISABILITÀ
La politica sociale del Governo regionale si è distinta in questi anni per un notevole tasso
di pragmatismo; se da un lato sostenere il sistema economico dovrà consentire di limitare
la corsa della povertà relativa che caratterizza l’Umbria con tassi superiori a quelli del Centro Italia e sembra diventare un portato negativo della società occidentale moderna, dall’altro lato forte è stato l’intervento regionale di programmazione sociale con la predisposizione del Piano per le politiche giovanili, del Piano per la povertà – con il raddoppio dell’intervento economico di pronto intervento sociale -, dell’efficientamento dell’utilizzo delle
risorse per il “durante e dopo di noi”, anche in complementarità con la vita indipendente,
del nuovo modello organizzativo di presa in carica dell’affido/adozione, fino ad arrivare allo
storico rifinanziamento della legge regionale per l’invecchiamento attivo.
Il tutto con due particolari focus che proseguiranno anche nel 2024 ed anch’essi utili a
combattere disagio e povertà relativa: il massimo livello di fondi storicamente assegnati
alle gravi e gravissime disabilità che la Giunta Tesei ha quantificato in 4 milioni l’anno fin
dal 2021 – stanziamento che verrà confermato anche per il 2024 – e la creazione di un
articolato sistema di sostegni economici alle famiglie umbre – divenuti ormai strutturali
grazie alla costante ripetizione negli anni – che oggi le accompagna dalla nascita dei figli,
alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro nel primo anno di vita del bambino/a, al supporto per frequentare asili nido e scuole materne, alle borse di studio per le scuole di ogni
ordine e grado, al supporto per far frequentare ai figli campi estivi e sport, sostegni importanti per gli studenti universitari – a partire da borse di studio e agevolazioni per il TPL -,
ad interventi specifici per famiglie numerose ed oratori e che impiega risorse per circa 29
milioni di euro l’anno, stanziamento che verrà confermato anche per il 2024, restando
l’obiettivo del supporto concreto alla Famiglia un tratto distintivo delle politiche regionali,
che la Giunta ha già dichiarato poter essere inscritto in una legge regionale all’uopo predisposta.
2.1.G – SANITÀ
Lato sanità, la legislatura è stata segnata, fino alla fine dell’emergenza nazionale del 31
marzo 2022, dalla gestione della pandemia e relativa campagna vaccinale, in cui l’Umbria
si è distinta come una delle regioni più efficienti del Paese.
La restante parte del 2022 è stata dedicata al ripensamento della Sanità regionale, ospedaliera, territoriale e di prevenzione, con i relativi atti di programmazione.
Nel 2023 è iniziata la vera riorganizzazione aggredendo subito questioni nodali che rappresentano anche gli obiettivi di fine 2024: ridimensionamento strutturale delle liste d’attesa,
ereditate da passata gestione e Covid entro il limite delle 30.000 (da quasi 80.000), che
consenta alla popolazione tempi d’attesa più ragionevoli, attivazione delle procedure amministrative da parte di INAIL del Nuovo Ospedale di Narni-Amelia – presidio ospedaliero
spoke in convenzionamento del Nuovo Ospedale di Terni per la cui realizzazione si faranno
passi avanti definitivi -, comunicazione e realizzazione dei primi step del cronoprogramma
per il Terzo Polo Ospedaliero Umbro Foligno-Spoleto, prosecuzione dei lavori del Nuovo
Ospedale di area disagiata di Norcia, individuazione delle apicalità nelle more delle procedure di legge in tutti i presidi ospedalieri, snellimento della macchina burocratico-amministrativa, da affidare a figure preposte, a vantaggio della produttività di medici ed operatori
sanitari, valorizzazione dei presidi ospedalieri di base anche attraverso procedure amministrative che garantiscano la riqualificazione degli stessi.
2.1.H – PIANO RIFIUTI, PIANO ENERGETICO AMBIENTALE
Con l’approvazione del Piano regionale sui Rifiuti, intervenuta il 14 novembre 2023, il sistema regionale ha ritrovato visione e programmazione, ma anche equilibrio di fase transitoria nelle more della gara AURI, obiettivo 2024 insieme alla proroga degli attuali contratti
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
fino al 2027 ovvero all’aggiudicazione della gara stessa. Principi cardine del nuovo Piano
sono l’incentivazione della raccolta differenziata con obiettivo terminale e di orizzonte pluriennale del 75%; il contenimento sotto il 10% la quantità dei rifiuti da conferire in discarica
anticipando al 2030 l’obiettivo che l’Unione Europea ha fissato al 2035; l’incremento l’indice
di riciclo dei rifiuti sino al 65% entro il 2030; la chiusura del ciclo rifiuti mediante realizzazione di un impianto di termovalorizzazione energetica sul modello dei sistemi di gestione
già consolidati nelle regioni del nord Italia e nei Paesi europei più all’avanguardia.
Per quanto concerne lo strategico Piano Energetico Ambientale che sarà adottato nel 2024,
sarà seguito lo schema di successo adottato per il Piano Rifiuti, caratterizzato da un proficuo confronto con stakeholder e politica. Il Piano avrà a riferimento gli obiettivi assegnati
dalla Comunità Europea e la loro declinazione nazionale, a partire dalla decarbonizzazione
dell’economia, alla lotta alla povertà energetica anche mediante l’autoconsumo le configurazioni di autoconsumo e le comunità energetiche rinnovabili (CER), alla riduzione del fabbisogno mediante efficientamento, all’incremento della produzione di energia da fonte rinnovabile, ad assicurare il mantenimento degli asset industriali anche mediante la autoproduzione di energia. Pertanto, la visione regionale sarà quella di coniugare gli obiettivi energetici ed ambientali con quelli economici e sociali, attuando misure volte non solo allo
sviluppo sostenibile energetico ed ambientale, ma anche economico ed occupazionale
Particolare attenzione sarà posta sullo sviluppo delle Comunità Energetiche su cui la Giunta,
tramite fondi comunitari, ha l’obiettivo di stanziare circa 10 milioni utili nel 2024 a prevedere lo start up di comunità energetiche pubbliche e private.
2.1.I – NUOVO CENTRO FIERISTICO REGIONALE E PROGETTO MONTELUCE
Nell’ambito della proposta di FSC da sottoporre a ratifica del Governo un intervento rilevante è quello per il rinnovo del Polo Fieristico Regionale UmbriaFiere di Bastia Umbra. Tale
opera, che dovrà vedere le procedure amministrative per l’apertura del cantiere aver luogo
nel 2024 e terminare nel 2027, si rende strategica sia per il rilevante peso assunto dalla
attività di UmbriaFiere che per il quadrante geografico in cui il Centro insiste, vicino all’Aeroporto che ha raggiunto il mezzo milione di passeggeri, allo snodo di Collestrada interessato da opera del Nodino e della Stazione Ferroviaria nonché all’incrocio delle ferrovie regionali e dagli assi viari principali. La rinnovata gestione di Umbriafiere può dare impulso
al centro fieristico in senso nazionale non solo per nuove ed interessanti fiere, ma anche
per grandi eventi e convention, migliorando la redditività della Società Partecipata e fungendo da elemento attrattore e moltiplicatore del PIL della regione, nonché risolvendo
l’atavico problema di spazi di grandi dimensioni e modernamente attrezzati in Umbria.
Allo stesso modo nel 2024 dovranno aver luogo le procedure per l’appalto dei lavori per la
rifunzionalizzazione della Nuova Monteluce da parte di Prelios, secondo il business plan
presentato dalla nuova proprietà nazionale e con le tempistiche in esso previste.
Dal punto di vista delle risorse finanziarie, una strategia di ampia portata come quella
sopra delineata – ferma restando la scelta del non incremento della tassazione su
base regionale – potrà essere messa in campo solo attraverso un efficace utilizzo e messa
a leva delle risorse della nuova programmazione comunitaria e del PNRR, nonché –
in parte – utilizzando fondi rivenienti dalla spending review, che resta comunque obiettivo
d’indirizzo politico-metodologico.
La struttura della manovra di bilancio per il prossimo triennio, verrà delineata dopo il DEFR
e dopo che il governo nazionale avrà approvato la legge di stabilità e saranno quindi chiari
i contorni delle agibilità finanziarie per la regione Umbria. Tale manovra dovrà affrontare,
anche in una congiuntura economica favorevole, questioni molto complesse nell’allocazione
delle risorse tra cui il tema del cofinanziamento obbligatorio della programmazione comunitaria. Al momento, è possibile qui individuare alcuni principali fonti finanziarie
per il 2024:
• risorse di natura ordinaria che deriveranno dal quadro finanziario nazionale (Legge
Stabilità);
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
risorse relative al nuovo settennio di programmazione comunitaria (Fesr e FSE+)
2021-2027, che per l’intero periodo ammontano a circa 813 milioni di euro;
risorse del nuovo FEASR 2021-2027 pari a 534 milioni;
risorse derivanti dall’accesso ai fondi del PNRR per azioni e progetti dell’Umbria,
in continua evoluzione.
Tale quadro di sintesi viene descritto in maniera più dettagliata e approfondita – anche
evidenziando le relative criticità quali quelle connesse alla disponibilità di risorse proprie
regionali a titolo di cofinanziamento obbligatorio – nei paragrafi che seguono.
2.2 IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)
L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è entrata nel vivo nel corso
del 2023, un anno che si è caratterizzato per il contestuale avvio del ciclo di programmazione della politica di coesione comunitaria e di sviluppo rurale per il periodo 2021 – 2027
e la chiusura della Programmazione per il periodo 2014 – 2020. Una concentrazione di
opportunità, ma anche di adempimenti e scadenze che hanno generato elevati fattori di
complessità? amministrativa e gestionale in capo alle strutture regionali e a quelle degli Enti
locali direttamente coinvolti nell’attuazione del PNRR.
La complessità delle procedure e la grande mole di risorse da spendere in tempi molto
ristretti ha generato criticità in tutto il Paese e, pertanto, il Governo ha proposto già a luglio
2023 una revisione del PNRR nazionale articolata sulla base delle Missioni e delle relative
Componenti. Si tratta nel complesso, come indicato dal Governo, di 144 tra Investimenti
e Riforme in relazione ai quali sono state definite modifiche di milestone e target nonché il
definanziamento totale o parziale di alcune misure, per un ammontare complessivo di 15,9
miliardi di euro.
Nella tabella che segue viene esplicitato il dettaglio delle misure di cui viene proposta una
nuova programmazione e le conseguenti potenziali ricadute sui progetti calati nella Regione
Umbria.
MISURA
M2C4I2.2
Descrizione misura
Rimodulazione Italia
Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio
e l’efficienza energetica dei Comuni
Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a
ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale
Rimodulazione
Umbria
Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riM2C4I2.1.A
duzione del rischio idrogeologico
M2C2I3.2
M5C2I2.1
Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate
ciali di comunità
M2C2I1.3
Promozione impianti innovativi (incluso offshore)
M5C3I1.2
Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie
M2C4I3.1
Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano
Totale
Non si tratta di veri e propri definanziamenti, quanto piuttosto dello spostamento di alcuni
interventi su altre forme di finanziamento che saranno definite solo a seguito dell’intesa
finale con la Commissione Europea.
Per quanto riguarda in dettaglio l’attuazione del PNRR in Umbria, la mappatura sullo stato
di avanzamento dei progetti in cui la Regione Umbria risulta coinvolta in qualità di soggetto
beneficiario e/o attuatore, o in cui abbia partecipato ad una delle fasi di programmazione
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
e/o implementazione degli investimenti a valere sul Piano Nazionale per la Ripresa e la
Resilienza (PNRR) e sul Piano Complementare (PNC) evidenzia che, alla fine di settembre
2023, risultano finanziati n. 22 progetti nelle seguenti Missioni:
• Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
• Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica
• Missione 4 – Istruzione e ricerca
• Missione 5 – Inclusione e coesione
PNRR e per le aree Sisma Centro Italia
Per quanto attiene la Missione 6 – Salute, sempre alla fine di settembre 2023, risultano
Le risorse PNRR relative alla Missione Salute attribuite direttamente alla Regione rappresentano circa un terzo di tutte le risorse/investimenti PNRR che l’ente è chiamato a gestire.
Nel dettaglio gli interventi finanziati e lo stato di avanzamento sono sintetizzati come segue:
MISSIONE 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
Progetto 1000 esperti – Intervento a titolarità della Presidenza del Consiglio
dei Ministri – Ministro per la Pubblica Amministrazione- M1C1 Investimento 1.9:
Fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l’attuazione
del PNRR
Il Progetto 1000 esperti è un progetto di assistenza tecnica in fase di attuazione fino al
2026. Alla originaria task force di 22 esperti individuati alla fine del 2021, è stata avviata
la procedura per la ricerca di ulteriori n. 19 esperti, (di cui n. 4 in sostituzione di esperti
del primo gruppo) per fronteggiare i fabbisogni della Regione e degli Enti locali. Tale nuovo
gruppo di esperti sarà pienamente operativo dall’inizio del 2024.
di servizi di facilitazione digitale): con il Decreto di ripartizione n.65/2022
attivare e potenziare i punti/nodi di facilitazione mediante Piano Operativo.
La Regione Umbria – soggetto attuatore – ha concordato con il Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD), il Piano operativo regionale, approvato in seguito con D.G.R. n.
1108 del 26/10/2022, individuando i 12 Enti Comuni capofila delle Zone sociali dell’Umbria
nel ruolo di Soggetti sub-attuatori e definendo i criteri di finanziamento delle attività territoriali Il progetto è in attuazione e non si riscontrano particolari criticità.
Progetto “Innalzamento livello di Sicurezza dell’infrastruttura tecnologica regionale Umbra” – Missione 1 – Componente 1 – Investimento 1.5 “Cybersecurity”. (Amministrazione titolare della Misura: Presidenza del Consiglio
dei Ministri)
Il Progetto denominato “Innalzamento livello di Sicurezza dell’infrastruttura tecnologica
regionale umbra”, è stato ammesso a finanziamento da parte dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN)già nel 2022
Criticità rilevate: Si ipotizza uno slittamento del cronoprogramma di circa 90 giorni.
Restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale – Intervento a titolarità del Ministero della Cultura (MIC) -M1C1
Investimento 2.2: Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
o a vario titolo da questi detenuti, affinché tale patrimonio sia preservato e messo a disposizione del pubblico. Non si riscontrano alla data attuale particolari criticità.
Digitalizzazione del patrimonio culturale – Intervento a titolarità del Ministero della Cultura (MIC) -M1C3 Investimento 1.1: Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale.
colmare il divario digitale esistente e a massimizzare il potenziale degli uffici locali incaricati
della conservazione del patrimonio, dei musei, degli archivi e delle biblioteche. In particolare, l’investimento prevede la digitalizzazione del patrimonio culturale custodito nei musei,
nelle biblioteche e nei luoghi della cultura, con un target di “risorse da digitalizzare” pari
almeno a n. 390.903 oggetti digitali prodotti. Non si riscontrano particolari criticità.
Progetto Santo Chiodo: Intervento a titolarità del Ministero della Cultura
(MIC)- PNC A3.2: Intervento di ampliamento del centro operativo di Spoleto per
la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storico-artistici, archivistici e librari dell’Umbria – Lotto 1: Realizzazione nuovo edificio, loc. Santo
Chiodo
Il progetto è finanziato dal Piano Nazionale Complementare al PNRR nei territori interessati
dagli eventi sismici del 2009 e del 2016, con la Sub-misura A3, “Rigenerazione urbana e
territoriale”, linea di intervento 2, intitolata “Progetti per la conservazione e fruizione dei
beni culturali”. È prevista la realizzazione di un nuovo edificio a Santo Chiodo (Spoleto),
adibito a centro operativo per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni
storico-artistici, archivistici e librari dell’Umbria, il cui costo complessivo è stimato pari ad
Recupero dell’ex Mattatoio – Spoleto: Intervento a titolarità del Ministero
della Cultura (MIC)- PNC A3.2: Intervento di ampliamento del centro operativo
di Spoleto per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni storicoartistici, archivistici e librari dell’Umbria – Lotto n.2 Recupero ex Mattatoio
La Regione Umbria, in qualità di soggetto attuatore, ha già predisposto l’affidamento diretto
del progetto di fattibilità tecnica ed economica del LOTTO 2 per la realizzazione del nuovo
proceduto all’affidamento congiunto della progettazione definitiva, esecutiva e dell’esecuzione dei Lavori. Non si rilevano criticità.
MISSIONE 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica
L’investimento consiste nell’acquisto di un elettrotreno, tipo “POP”; è stato sottoscritto
l’accordo specifico tra Trenitalia ed Alstom e la consegna è prevista entro il 31/12/2024.
Non si registrano particolari criticità.
Acquisto autobus ad alimentazione a metano, elettrico ed idrogeno e
relative infrastrutture di alimentazione, adibiti al trasporto pubblico PNC – Missione 2 – Rivoluzione Verde E Transizione Ecologica – Componente 2 Investimento D.M. 315/2021
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
nel primo bimestre 2024. Non si registrano alla data attuale particolari criticità.
Programma safe edilizia residenziale pubblica: “Sicuro Verde Sociale” Interventi a titolarità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
(MIMS) e Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento Casa Italia- Piano
nazionale per gli investimenti complementari.
Gli interventi, che sono 219, interessano n. 895 alloggi di edilizia residenziale pubblica del
territorio regionale, e tra questi risultano attualmente in fase di conclusione gli interventi
coerentemente al cronoprogramma procedurale previsto. Tutte le scadenze sono state rispettate e ATER Umbria che sta curando l’attuazione di tali interventi ha rilevato che tutte
le attività saranno concluse prima della scadenza fissata al 2026. Non si registrano particolari criticità.
Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico a titolarità della PCM – Dipartimento Protezione civile –
M2C4- Investimento 2.1b
Per la realizzazione di “nuovi progetti” volti a fronteggiare il rischio di alluvione ed il rischio
Servizio Rischio Idrogeologico Idraulico e Sismico, difesa del Suolo, ha approvato un Piano
di n. 26 interventi di cui n. 12 nel “settore idraulica e n. 14 nel “settore frane”.
Nell’ambito di questo “Piano”, la Regione Umbria- Amministrazione Attuatrice, si avvale
per n. 25 interventi di Soggetti attuatori esterni (Comuni, Province e Consorzi di bonifica).
Per l’intervento denominato “Opere di ripristino e messa in sicurezza pile e spalle danneggiate da fenomeni erosivi del Fiume Tevere Ponte Monte Molino di Todi” che presenta alcune criticità connesse con le autorizzazioni da parte della Soprintendenza. Per il resto, gli
interventi sono stati avviati.
Non si registrano alla data attuale significative criticità.
Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico – progetti esistenti a titolarità della PCM – Dipartimento
Protezione civile – M2C4- Investimento 2.1b
Per gli interventi già finanziati ed approvati nell’ambito di precedenti emergenze nazionali
Si tratta di n. 16 interventi che hanno riguardato le strade comunali e provinciali, ad oggi
conclusi e la cui rendicontazione è stata già trasmessa dai soggetti attuatori. I progetti
sono tutti conclusi e liquidati.
Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico a titolarità del Ministero della transizione ecologica
(MITE)– M2C4- Investimento 2.1.a
La Regione ha trasmesso al MITE l’elenco dei “progetti in essere” da “far transitare” sui
Fondi PNRR relativi a frane e sistemazioni idrauliche. Molti di questi sono stati già avviati
in quanto contenuti in diversi Piani operativi (Piano operativo per il dissesto idrogeologico
per il 2019, Accordo di Programma tra MATTM e Regione, Piano stralcio 2019, Piano stralcio
Non si rilevano criticità.
Progetto di ammodernamento dei frantoi oleari (Missione 2 “Rivoluzione
verde e transizione ecologica” Componente 1, investimento 2.3. Innovazione e
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare). L’importo stanziato per
Ammodernamento dei frantoi oleari
Si prevede l’adeguamento dell’intensità di aiuto ai nuovi Orientamenti sugli aiuti di Stato,
con riferimento al DM 2/2/23. Il progetto avrà piena attuazione a partire dal 2024. Al
momento non si riscontrano criticità.
Ammodernamento delle macchine agricole
Anche per questa tipologia di intervento, si prevede la piena attuazione nel corso del 2024.
È in fase di predisposizione il testo del bando regionale. Le principali criticità sono rappresentate dal rischio connesso ai ritardi nella realizzazione dei programmi di investimento da
parte dei beneficiari per mancata consegna nei tempi previsti delle macchine da parte dei
produttori e il mancato raggiungimento di target nazionali correlati a tale misura.
Progetto bandiera Idrogeon valley (M2C2 Investimento 3.1: Produzione in
aree industriali dismesse)
all’Avviso predisposto è stato presentato un progetto che prevede la realizzazione di un
MISSIONE 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile
FCU: interventi infrastrutturali e tecnologici sull’intera rete (Missione 3 Potenziamenti Linee Ferroviarie Regionali – Componente 1)
L’intervento prevede l’adeguamento infrastrutturale/tecnologico della linea ferroviaria regionale FCU per 153 Km, prevedendo l’upgrade degli attuali sottosistemi Infrastruttura,
Energia e Comando/Controllo agli standard presenti sull’IFN.
Le criticità evidenziate da RFI fanno riferimento al consistente incremento dei costi maturato nell’annualità 2021-2022-2023, che determinano una necessità supplementare stimata tra i 50 e i 60 milioni di euro. Inoltre, risulta ancora da l’upgrade della classificazione
della linea da 16 a 18 t/asse necessaria per far circolare i treni elettrici disponibili a mercato
e permettere la piena interoperabilità della linea regionale e la restante rete nazionale.
Quest’ultima attività prevede costi ulteriori stimati da RFI per circa 110 milioni di euro. Tali
necessità sono state segnalate nei tempi richiesti al Ministero competente, chiedendo un’integrazione del finanziamento PNRR.
MISSIONE 4 – Istruzione e ricerca
Progetto di “Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria
ITS” a titolarità del Ministero dell’Istruzione – M4C1- investimento 1.4 Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS) con l’obiettivo di
incrementare il numero di ITS, potenziare i laboratori con tecnologia 4.0, formare i docenti e predisporre lo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale.
Per l’Umbria, il soggetto beneficiario è la Fondazione ITS Umbria made in Italy – Innovazione, Tecnologia, Sviluppo e l’intervento procede secondo la tempistica prevista. Per
quanto attiene invece l’investimento 1.5 “Sviluppo del sistema di formazione professionale
terziaria (ITS) – laboratori, le risorse verranno assegnate e gestite direttamente dalle Fondazioni ITS senza previa programmazione Regionale.
Borse di studio per l’accesso all’università a titolarità del Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) – M4C1-Investimento 1.7
Per l’incremento degli importi delle borse di studio destinate a studenti Universitari attraverso le risorse del PNRR che confluiranno nel fondo integrativo statale, si ancora è in
attesa del provvedimento Ministeriale che definirà – in sede di ripartizione delle risorse – la
quota destinata alla regione Umbria e gestita da ADISU, in qualità di soggetto attuatore.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
MISSIONE 5 – Inclusione e coesione
Progetto di rigenerazione urbana PINQUA “Vivere l’Umbria”: Interventi a
titolarità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
(MIMS)- M5C2 Investimento 2.3 Programma Innovativo della Qualità dell’abitare
Il progetto si articola nella rifunzionalizzazione di 15 immobili di proprietà regionale che
insistono lungo il percorso della Ferrovia Centrale Umbra, nel tratto che va dalle stazioni
di Selci Lama a Nord e la stazione di Cesi a sud. Si sono svolte le procedure per l’individuazione degli operatori economici deputati alla progettazione esecutiva e alla realizzazione degli interventi. Non si rilevano criticità.
Progetto di rigenerazione urbana PINQUA – Progetto “Alta Umbria 2030.
Strategie di rigenerazione” a titolarità del Ministero delle infrastrutture e
della mobilità sostenibili (MIMS)- M5C2 Investimento 2.3 Programma Innovativo della Qualità dell’abitare
Città di Castello, Citerna, San Giustino, Umbertide, Pietralunga, Montone e Gubbio. Si sono
svolte le procedure per l’individuazione degli operatori economici deputati alla progettazione esecutiva e alla realizzazione degli interventi. Non si rilevano criticità.
Progetto “SISTEMA DUALE” a titolarità del Ministero del Lavoro e politiche
sociali (MLPS)- M5C1 investimento 1.4 “Politiche per il lavoro”.
L’intervento è finalizzato al rafforzamento del sistema duale, al fine di rendere i sistemi di
istruzione e formazione in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, nonché promuovere
l’occupabilità dei giovani e l’acquisizione di nuove competenze.
Le criticità riscontrate nell’attuazione del progetto sono relative alla fase di rendicontazione
tramite apposito portale nonché, più in generale, dalla mancanza di indicazioni o regole
contradditorie fornite dall’Unità di Missione.
Programma GOL – a titolarità del Ministero del Lavoro e politiche sociali
(MLPS)- M5C1 investimento 1.1
Per l’attuazione del Programma Nazionale per la Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori
(GOL), la Regione ha approvato il proprio Piano regionale in relazione al quale sono stati
conseguiti tutti i target previsti. La performance positiva dell’Umbria ha generato un ulteriore assegnazione di risorse finanziarie
MISSIONE 6 – Salute
La Missione 6 Salute è relativa ad investimenti e riforme finalizzati a rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario,
garantire equità di accesso alle cure, migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche,
promuovere la ricerca e l’innovazione e lo sviluppo di competenze tecnico- professionali,
digitali e manageriali del personale sanitario. Si articola nelle seguenti Componenti e relative aree di Investimento:
– Componente 1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;
– Componente 2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 2022 sono state definite le risorse assegnate alla Regione Umbria che ammontano ad
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
• € 406.088,70 per la reingegnerizzazione di n.4 nuovi flussi informativi sanitari;
L’attuazione è in corso.
Piano Nazionale Complementare PNC
Il fondo Complementare al PNRR è il Piano nazionale per gli investimenti complementari
finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza. Considerando tutti gli interventi finanziati dal Fondo Complementare, inclusi
anche quelli destinati alle aree dei Comuni crateri colpiti dal sisma del 2009 e del 2016
(PNC Area Sisma), si evidenzia che il territorio umbro può contare su circa 360 milioni di
euro.
Gli interventi finanziati riguardano principalmente infrastrutture e trasporti e sono ascrivibili, in via sintetica e non esaustiva, a:
a) Rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi;
b) Rafforzamento delle linee ferroviarie;
c) Strade sicure- Implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel
d) Interventi di riqualificazione dell’Edilizia Residenziale Pubblica
e) Ciclovie
f) Infrastrutture idriche.
Alcuni progetti di potenziamento infrastrutturale, come quelli relativi all’Alta velocità Ferrovie Orte Falconara, il collegamento ferroviario Terni- Rieti- L’Aquila – Sulmona, hanno
come soggetto attuatore Rete Ferrovie Italiane RFI e sono di natura interregionale con un
impatto sull’intera rete ferroviaria (153 km) ed un importo complessivo di 43 milioni di
euro. Ulteriori significativi interventi a livello di infrastrutture ferroviarie e stradali ammontano ad oltre 55 milioni e riguardano esclusivamente il territorio umbro.
Alla data attuale non sono state comunicate particolari criticità.
2.3 LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA
2021-2027
Come è ormai noto, le risorse del PNRR sono state rese disponibili dalla Commissione europea per dare una risposta nel breve termine e comunque in una logica di medio-lungo
periodo a quelle criticità strutturali del sistema socio-eonomico nazionale che hanno amplificato il duro impatto della crisi pandemica. Esse devono essere impiegate in forte complementarietà con i fondi strutturali del settennio 2021-2027 che, con un orizzonte temporale più ampio, agiscono nella cornice della politica di coesione europea ed essendo programmate direttamente dalla Regione sono lo strumento principale attraverso cui dare
concretezza alle politiche regionali attraverso le quali disegnare i tratti dell’Umbria di domani e porre le basi per un nuovo modello di sviluppo che si basi su impresa, persona e
territorio.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
Nel complesso le risorse per il prossimo periodo di programmazione ammontano ad euro
FSE+.
La nuova programmazione comunitaria 2021-2027 è in pieno avvio permetterà all’Umbria
di divenire una regione innovativa, sostenibile ed attrattiva per le imprese e per le persone
che la vivono.
I nuovi programmi FESR e FSE+ rappresentano un binomio inscindibile per sostenere sviluppo economico, transizione verde e digitale, innovazione e inclusione sociale. Si tratta di
coniugare lo sviluppo economico, l’offerta di cultura, le politiche legate al welfare. Diffusi
investimenti in questi settori contribuiranno ad innalzare il potenziale di crescita del territorio e a coniugare gli effetti economici con gli effetti sociali, valorizzando al tempo stesso
l’immagine degli ambiti dei prodotti territoriali sul mercato italiano e internazionale.
La programmazione 2021-2027 pone al tempo stesso grande attenzione alla necessità di
promuovere uno sviluppo dal basso, mediante l’elaborazione di strategie territoriali, finalizzate a migliorare l’organizzazione e la digitalizzazione di servizi, incrementare la mobilità
sostenibile e le infrastrutture verdi nelle aree urbane, colmare deficit infrastrutturali, sostenere lo sviluppo economico e il rilancio produttivo e sostenere l’attrattività turistica e
culturale. Aree Interne e Aree urbane diventano il perno di un’Europa più vicina ai cittadini,
attraverso modalità innovative di intervento, in funzione dei bisogni espressi dai territori
attraverso strategie locali di sviluppo integrato.
A partire dalla data ufficiale di approvazione del PR FESR 21-27, il 28 novembre 2022,
tutti gli Obiettivi di Policy/Priorità del PR FESR 21-27 sono stati attivati, ad eccezione dell’OP
4 “Cultura innovativa e sociale” che, per sua natura, rappresenta una nuova sfida e pertanto nuove modalità di intervento e attuazione che richiedono un lasso temporale di medio
termine.
L’annualità 2024 segnerà il pieno avvio degli interventi relativi alla Ricerca e all’innovazione dell’OP1-Priorità 1 attraverso le seguenti azioni:
– Avviso Large 2023
– Avviso Medium 2023
– Programma di scoperta imprenditoriale
– Bando di sostegno di progetti nei settori spettacolo dal vivo e welfare culturale
– Avviso Fiere per il sostegno all’internazionalizzazione delle PMI
– Avviso Ricerca 2023
– Avviso Voucher ricerca 2023
Verrà inoltre attivata una prima parte della progettualità destinata alla trasformazione digitale della PA e delle PMI, il tutto in complementarietà con tutti gli strumenti messi a
disposizione dalle diverse fonti finanziarie (risorse nazionali e europee).
Per l’OP2-Priorità 2 – Una regione più sostenibile: verso la Transizione verde – gli
interventi saranno concentrati su:
– efficientamento energetico
– energie rinnovabili per le imprese e per la PA
– prevenzione sismica per gli enti locali
Per tale Obiettivo di Policy sono già stati avviati alcuni bandi specifici che stanno avendo
un riscontro molto rilevante e, in particolare, quello relativo all’impiantistica sportiva pubblica, il bando Solar Attack Imprese e il bando Efficientamento energetico e FER per la PA.
Una delle attività di maggior rilievo del 2024 sarà rappresentata dal lavoro finalizzato alla
elaborazione delle Strategie territoriali previste dall’OP5-Strategie territoriali. Tale
Obiettivo di Policy concentra la propria azione sulle Aree interne e sulle principali Aree
urbane della regione.
Per le prime, l’obiettivo è sostenere e salvaguardare le risorse naturali e culturali, mantenere i servizi essenziali per le persone e la comunità, in particolare l’istruzione, la salute,
la piena connettività digitale, finalizzato alla creazione di opportunità di lavoro e ad arginare
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
i fenomeni di spopolamento. Le “aree interne” individuate dalla Regione rappresentano il
52% dei comuni umbri, nei quali risiede quasi il 28% della popolazione regionale. Si tratta
di aree nelle quali concentrare interventi volti a valorizzare e promuovere la bellezza dei
borghi, le risorse ambientali e paesaggistiche ed il patrimonio culturale per aumentarne
l’attrattività, senza tralasciare il rafforzamento del tessuto economico-imprenditoriale ed il
potenziamento dei servizi di base al fine di garantire alla popolazione un’adeguata accessibilità. Nelle Aree Interne, per ridurre il rischio di marginalizzazione dei bambini/giovani e
degli anziani, verrà attivato uno specifico progetto strategico che vede l’utilizzo sinergico
delle risorse FESR e FSE+.
Per quanto riguarda lo sviluppo urbano sostenibile delle proprie aree urbane principali (Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto) – territori comunali dove risiede
il 46,7% della popolazione dell’Umbria – la sfida delle strategie da elaborare è quella di
assicurare a chi fruisce delle nostre città opportunità, spazi – anche fisici – creativi e di
qualità, possibilità di incontro e di crescita culturale, forme innovative di socialità, accessibilità, sostenibilità, nuove chiavi di lettura della fruizione culturale e turistica che coinvolgano anche le comunità locali e che possano rappresentare opportunità di lavoro e crescita
economica, soprattutto per i giovani. Anche in questo caso sarà posta particolare attenzione all’integrazione con il FSE+
Il FSE + agisce, nella cornice della politica di coesione europea, nell’ottica di supportare lo
sviluppo del capitale umano ed è quindi dedicato alle persone. Per quanto riguarda la programmazione 2021-2027, gli obiettivi di policy del PR FSE+ Umbria sono:
• migliorare l’accesso all’occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone
in cerca di lavoro, in particolare dei giovani, e promuovere una partecipazione
equilibrata al mercato del lavoro sotto il profilo del genere;
• promuovere l’adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai
cambiamenti derivanti dalla transizione digitale e da quella verde, anche attraverso l’apprendimento permanente;
• migliorare la qualità, l’inclusività, l’efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione, promuovendo la parità di accesso e di completamento dei percorsi di istruzione e formazione, in particolare per i gruppi svantaggiati;
• incentivare l’inclusione attiva, in particolare dei gruppi svantaggiati, migliorando
l’accesso a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili.
Come detto, il programma vale complessivamente 289,692 milioni di euro, di cui 11,587
destinati all’assistenza tecnica (funzionamento del programma) e 278,105 agli interventi
per occupati, disoccupati, parità di genere, occupazione giovanile, istruzione e formazione,
politiche di inclusione sociale.
Tutti gli interventi hanno l’intento di supportare i bisogni delle famiglie umbre e sono
volti a contrastare alcune delle disparità di accesso ai servizi di interesse generale; al contrasto delle disparità regionali si affianca l’azione per ridurre quelle osservabili nella stratificazione della società secondo un generale principio di equità.
In dettaglio, in termini di risorse, queste sono le destinazioni:
• 95,485 milioni alle politiche per l’occupazione
• 51,245 milioni all’occupazione giovanile
• 31,457 milioni alla istruzione e formazione
• 99,918 milioni alle politiche di inclusione sociale.
Nel corso del 2023 sono stati adottati i primi importanti provvedimenti attuativi della programmazione 2021-2027, relativi a:
• avviso voucher sport per 361 mila euro (priorità Inclusione sociale – OS k);
• avviso bonus maternità per 1,089 milioni di euro, che viene ulteriormente rifinanziato per un altro milione di euro (Priorità Occupazione – OS c);
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
avviso borse di studio (scuola primaria e secondaria) per circa 8 milioni di euro
(Priorità Istruzione e formazione – OS f);
avviso per l’accesso di minori con disabilità alle attività estive 2023 per 1
milione di euro (Asse Inclusione sociale – OS k);
programmazione dei Percorsi quadriennali di IEFP per 3,6 milioni di euro (Priorità Occupazione giovanile – OS a);
borse di studio per il diritto allo studio universitario
Nei prossimi mesi, in seguito alla definizione delle priorità che hanno portato alla pubblicazione nel sito web della regione del calendario degli inviti a presentare proposte, verranno
avviati i seguenti interventi:
• attività di valutazione/controllo del sistema di accreditamento per la formazione,
per un importo di 215 mils euro (Priorità Istruzione e formazione – OS e);
• servizio di progettazione, di manutenzione sistemica ed evolutiva del Portale unico
informatico di gestione delle domande di accreditamento per le attività formative e
per i servizi al lavoro, di richiesta di mantenimento e variazione dei requisiti per un
importo di 210 mila euro (Priorità occupazione – OS b e Istruzione e formazione –
OS e);
• percorsi di Istruzione e formazione Professionale (IeFP) per un importo di 3,2 milioni
di euro (Priorità occupazione giovanile – OS a).
Inoltre, nel quadro del piano complessivo delle politiche sociali, verranno programmati ed
avviati un primo stralcio pari a circa 8 milioni di interventi gestiti dalla Zone sociali nell’ambito della priorità Inclusione sociale, le attività relative agli ITS – con riferimento al biennio
2022-2024 al fine del completamento dei percorsi già avviati – e il finanziamento dell’avviso
Diritto Dovere a cura di ARPAL.
Nel corso dell’anno 2024 saranno emanati ulteriori procedure, nel rispetto delle attività
propedeutiche necessarie all’emanazione delle stesse e in considerazione che questo anno
rappresenta il pieno avvio del PR FSE+ 21-27 e al tempo stesso la chiusura del POR FSE
2014-2020 con il pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi.
Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre ai PR FESR e FSE+, l’amministrazione
regionale, relativamente alla politica di coesione, potrà disporre anche delle risorse nazionali del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).
Un primo stralcio di fondi, pari a 27,7 milioni di euro, è stato già assegnato e finalizzato
dalla Giunta regionale alla realizzazione di n. 13 interventi, riconducibili alle aree tematiche/settori di intervento relativi alla Ricerca e innovazione, Competitività imprese, Ambiente e risorse naturali, Cultura.
Per quanto riguarda i progetti di opere pubbliche finanziati, sono state già avviate e concluse le procedure delle gare d’appalto per i lavori per n. 2 di essi; per i restanti n. 3
interventi è prossimo l’avvio delle procedure che si espleteranno entro il primo semestre
del 2024. Parte delle risorse sono state finalizzate per n. 6 bandi destinati a supportare gli
investimenti delle imprese culturali e creative o di quelle che operano nei settori dello
spettacolo dal vivo, dell’audiovisivo, ricettivo nonché al sostegno degli investimenti innovativi delle imprese e dei progetti di ricerca e sviluppo; per larga parte delle imprese finanziate gli investimenti sono conclusi e in fase di rendicontazione; per le altre le attività
proseguiranno nel corso del 2024. Sono già in corso di realizzazione n. 2 progetti afferenti
ad iniziative di promozione territoriale, anche attraverso interventi redazionali, di significativo impatto ai fini dell’attrattività dell’Umbria e dei suoi territori.
Lo scorso agosto il CIPESS ha deliberato (atto in corso di registrazione) riguardo alla ricognizione sull’ammontare delle ulteriori risorse FSC 2021-2027 complessivamente programmabili e ad una proposta di imputazione programmatica alle Regioni/Province autonome
La concomitanza del ciclo di programmazione 2021- 2027 del Fondo per lo Sviluppo e la
Coesione con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con il ciclo dei Fondi
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
strutturali dell’Unione Europea e la concentrazione di risorse destinate alle politiche di sviluppo e riequilibrio territoriale nel medesimo arco temporale ha, nel frattempo, condotto
ad una riforma a livello centrale della disciplina ordinamentale del FSC, al fine di improntare
la pertinente regolamentazione a principi di complementarietà e addizionalità.
In tal direzione, il decreto-legge n. 124 del 19 settembre 2023 recante “Disposizioni urgenti
in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno
del Paese, nonché in materia di immigrazione”, rinnova completamente la normativa FSC,
con particolare riferimento al ciclo 2021-2027, subordinando l’assegnazione delle risorse
alla definizione e sottoscrizione di un apposito “Accordo per la Coesione” Governo-Regione,
contenente un programma unitario di interventi, e consentendo alle Regioni l’utilizzo dei
fondi anche ai fini del cofinanziamento regionale dei programmi cofinanziati dai fondi europei FESR e FSE + 2021-2027.
Con la stipula dell’Accordo tra la Regione Umbria e la Presidenza del Consiglio dei Ministri
e la pubblicazione della delibera del CIPESS di assegnazione delle risorse, potranno essere
individuati gli interventi di diretta competenza dell’amministrazione regionale da attuare a
partire dal 2024, nonché l’eventuale importo di fondi FSC da destinare al finanziamento
della quota regionale di cofinanziamento dei Programmi regionali europei.
Relativamente al Piano Sviluppo e Coesione – Sezione speciale, dove sono confluite le risorse FSC 2014-2020 pari a circa 98 milioni di euro (assegnate nel 2020), è stato già
attivato un pacchetto di risorse pari a 71,15 mln di euro (equivalente al 72,60%), relativo
a 17 linee di azione rispetto alle 21 previste. Nel corso del prossimo anno saranno presumibilmente avviate tutte le linee di azione previste nel Piano nonché sarà completato
l’avanzamento degli interventi già finanziati che interessano i diversi settori, della ricerca
e innovazione, della competitività delle imprese, della tutela del patrimonio culturale e della
promozione, dell’energia, dell’istruzione e formazione, dell’occupazione, del sociale e salute.
L’anno 2024 traccerà la linea di chiusura dei Programmi Operativi 2014-2020 FESR e
FSE. Nell’ultimo triennio l’attuazione dei Programmi 2014–2020, malgrado la crisi pandemica e il conflitto russo-ucraino ancora in essere, è proseguita e si accinge alla conclusione
entro dicembre 2023 come previsto dai regolamenti, secondo un iter procedurale in linea
con quanto programmato.
La Commissione Europea nel corso degli ultimi anni ha adottato una serie di misure nell’ambito della programmazione della politica di coesione 2014-2020, al fine di garantire agli
Stati membri l’immediata disponibilità di risorse finanziarie derivante dai Fondi UE per affrontare le emergenze e riuscire a chiudere i programmi entro il limite temporale dettato
dai regolamenti.
La Regione, da parte sua, ha effettuato diverse riprogrammazioni del POR FESR 2014 –
2020, per mettere in campo, da un lato, una serie di misure e strumenti specifici finalizzati
a fronteggiare le emergenze e per massimizzare, dall’altro, gli obiettivi da conseguire per
al POC – e potrà assumere un valore fino a circa 113,63 milioni di euro. La costituzione
del POC sarà formalizzata nel corso del 2024 a seguito di apposito negoziato con i Ministeri
competenti.
Le risorse del Programma Operativo Complementare (POC), da istituire, di cui il 70 per
cento a valere sulle risorse nazionali e il 30 per cento su quelle regionali, saranno destinate
a ulteriore salvaguardia e implementazione delle iniziative già attivate nel programma dei
Fondi SIE e concorrerà al maggior impatto degli interventi operativi e all’efficiente esecuzione finanziaria degli stessi – la scadenza temporale per l’ammissibilità della spesa sarà
fissata dalla normativa nazionale al 31/12/2026.
Con DGR 958 del 20/09/2023 è stato approvato un pacchetto di interventi che costituiranno il primo nucleo del costituendo POC e che saranno realizzati nel corso del prossimo
triennio.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
Nel 2024, per quanto riguarda la programmazione FSE 2014-2020, verrà portato a
compimento il percorso di chiusura amministrativa del POR FSE 2014-2020. Come nel caso
del Fesr, le diverse riprogrammazione del programma hanno consentito di mettere in
campo, da un lato, una serie di misure e strumenti specifici finalizzati a fronteggiare le
emergenze e per massimizzare, dall’altro, gli obiettivi da conseguire per la chiusura del
Programma stesso con un ammontare di risorse da rendicontare alla Commissione di poco
più di 166 milioni di euro.
Rientra in tale ambito anche l’approvazione del Programma Operativo Complementare nel
quale confluiranno le risorse in corso di utilizzazione della programmazione 2014-2020 che,
per effetto dei buoni risultati di performance attuativa ottenuti nelle annualità 2021 e 2022,
hanno consentito di utilizzare al meglio le opportunità regolamentari che la Commissione
europea ha concesso agli stati membri a seguito della pandemia da Covid 19.
Proseguirà pertanto l’attuazione dei progetti che, non ancora conclusi, troveranno copertura finanziaria grazie alle risorse nazionali che confluiscono nel POC Umbria.
Un discorso a parte va riservato alle Politiche Agricole Comunitarie per il periodo
2023-2027, visto che il nuovo quadro regolamentare comunitario separa il FEASR (fondo
europeo agricolo per lo sviluppo rurale) dai Fondi Strutturali di Investimento FESR e FSE+.
esse fanno riferimento ai seguenti aspetti:
previsione di un unico strumento di programmazione per entrambi i pilastri della
PAC (Piano Strategico della PAC) che include i pagamenti diretti, gli interventi
settoriali delle OCM e lo Sviluppo rurale;
sostituzione del Piano di Sviluppo Rurale regionale con il Complemento per lo
Sviluppo rurale per l’Umbria 2023-2027 (CSR) che nei fatti rappresenta
una componente del Piano strategico Nazionale – ed è quindi fortemente condizionato dallo stesso;
modello di attuazione, il cosiddetto New Delivery Model, maggiormente orientato
ai risultati misurabili attraverso con uno specifico set di indicatori.
Dal punto di vista delle sfide che la nuova PAC, a cui concorre lo sviluppo rurale, intende
affrontare, i regolamenti europei individuano tre Obiettivi Generali:
OG 1 – Promuovere un settore agricolo intelligente, resiliente e diversificato che
garantisca la sicurezza alimentare;
OG 2 – Sostenere la cura dell’ambiente, l’azione per il clima e contribuire al
raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione;
OG 3 – Rafforzare il tessuto socio-economico delle zone rurali.
A tale importo lo Stato ha aggiunto un finanziamento nazionale integrativo di euro
Per quanto riguarda l’allocazione delle risorse finanziare disponibili, la Regione ha assunto
decisioni che caratterizzeranno fortemente l’azione nel settore agricolo dei prossimi anni:
le risorse assegnate per l’ambiente e clima e benessere animale rappresentano circa il
45% della spesa pubblica del programma, superiore al livello minimo previsto dai regolamenti (35%) e a livello nazionale (43,16%); per quanto riguarda il Leader – sviluppo
locale delle aree rurali – la dotazione finanziaria programmata (6,17%) è superiore a
quella minima del 5% prevista a livello comunitario; per biologico e giovani agricoltori
la quota assegnata all’Umbria delle risorse trasferite dal FEAGA al FEASR dal 2024 al 2027
è stata programmata in quota aggiuntiva rispetto a quella prevista.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
Le linee strategiche individuate nel CSR per l’Umbria 2023-2027 tengono inoltre conto della
più ampia strategia regionale delineata nel programma di Governo regionale volto a fronteggiare i fenomeni di crisi presenti nel sistema regionale aggravati, in questo ultimo periodo, dagli effetti della pandemia da Covid 19 e, da ultimo, dalla crisi economica internazionale derivante dal conflitto tra Russia e Ucraina.
In sintesi il CSR per l’Umbria 2023-2027 è volto a sostenere la competitività e la resilienza
del settore agricolo agroalimentare e forestale, a tutelare l’ambiente e il paesaggio ed a
rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali dell’Umbria principalmente attraverso
la qualificazione e il miglioramento della competitività dei sistemi produttivi locali e delle
imprese, la promozione dei processi di innovazione e ricerca, la promozione e valorizzazione del territorio e delle risorse naturali e ambientali, il miglioramento del sistema di
formazione, l’inclusione sociale e l’aumento dell’occupazione.
Temi da affrontare in sinergia con le scelte programmatiche operate nell’utilizzare gli alti
strumenti messi a disposizione dalla Commissione europea e dal Governo nazionale che,
ad ottobre 2022, possono contare su risorse finanziarie di nuova assegnazione riepilogate
come segue:
FESR 2021-2027
FSE+ 2021-2027
FEASR
PNRR e FONDO
COMPLEMENTA
TOTALE
Si tratta di un importo stimato di oltre 1,7 miliardi di euro da utilizzare da qui alla fine del
2029 e che – per la parte PNRR e Fondo Complementare – tiene in conto solo le risorse
effettivamente assegnate alla Regione oggi desumibili.
2.4 LE POLITICHE PER L’ANNO 2024
Per assicurare una più chiara rappresentazione della visione strategica complessiva
dell’azione regionale e, contestualmente, far emergere in maniera trasparente il collegamento tra le priorità per il 2024 e le correlate scelte di bilancio, le politiche regionali sono
state classificate secondo aree di intervento in cui, in base alla coerenza tematica, sono
raccolte le missioni e i programmi del bilancio regionale. Per ciascuna area di intervento,
inoltre, vengono evidenziati le correlazioni con gli obiettivi dell’Agenda 2030
MISSIONI E PROGRAMMI
Dal punto di vista della relazione con il Bilancio regionale, l’Area istituzionale è strutturata
come indicato nel seguente Prospetto 2:
PROSPETTO 2 – AREA ISTITUZIONALE: MISSIONI E PROGRAMMI 2024
Attività classificate in base a missioni e programmi
AREA ISTITUZIONALE
MISSIONE
Missione 01:
Servizi istituzionali,
generali
e di gestione
PROGRAMMA
Programma 0102 –
Segreteria generale
Programma 0101 Programma 0103 –
Organi Istituzionali
Gestione economica, finanziaria,
programmazione, provveditorato
Programma 0106 –
Ufficio tecnico
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
Programma
Programma
Programma
Programma
Missione 18:
Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali
Programma 1802 –
DEFR UMBRIA 2024
Assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali
Risorse umane
Altri Servizi generali
Politica regionale unitaria per i servizi
istituzionali generali e di gestione
Politica regionale unitaria per le relazioni
finanziarie con le altre autonomie territoriali
Trattandosi di un’Area a carattere trasversale e principalmente legata al funzionamento
generale dell’ente, la relazione con i goal di Agenda 2030 non viene evidenziata, in quanto
non direttamente individuabile.
In questa Area assumono un particolare rilievo le azioni connesse alla governance delle
società e degli enti partecipati dalla Regione. Nel triennio 2024-2026 particolare attenzione dovrà essere riservata all’attuazione delle azioni di razionalizzazione previste nei
vari piani di razionalizzazione da elaborare ogni anno in base alle previsioni del TUSP e,
in particolare, alle procedure di razionalizzazione disposte negli anni passati e non ancora
concluse e che dovranno essere portate a compimento al fine di non vanificare le misure
di razionalizzazione decise dalla Giunta regionale. L’Amministrazione eserciterà un ruolo
propulsivo affinché alcune procedure di liquidazione avviate ormai da anni possano vedere
la loro conclusione, pur nella consapevolezza che tali percorsi sono fortemente dipendenti
da fatti estranei alla semplice sfera della gestione (es. contenziosi, procedura di vendita di
asset, …).
Sarà inoltre obiettivo del triennio 2024-2026 continuare con la spending review e il
conseguente contenimento delle spese di funzionamento anche stimolando tra le
società e gli enti partecipati forme di collaborazione e di sinergia nello svolgimento di alcune
attività al fine di razionalizzare i costi di gestione e a beneficio dell’intero sistema regionale.
La task force nata tra vari soggetti partecipati dalla Regione Umbria nel corso dell’anno
2021 per svolgere in comune alcune attività gestionali dovrà pertanto prendere sempre più
forma, sia per la condivisione di progetti e attività, sia come volano di idee e concrete
proposte di collaborazione. Non solo; obiettivo del triennio 2024-2026 sarà anche quello di
continuare nei processi di aggregazione, laddove possibili, anche delle compagini
societarie attraverso delle vere e proprie operazione di fusione di realtà societarie
simili.
Nel triennio 2024-2026 si procederà a monitorare in modo rigoroso l’andamento economico-finanziario delle società, agenzie ed enti strumentali con un maggiore frequenza per quelle che sono state oggetto di importanti operazioni di risanamento finanziario. Si attribuiranno alle Società, alle Agenzie regionali e agli Enti di diritto pubblico e privato obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità sempre più “personalizzati”, vale a dire
sempre più in grado di tenere in considerazione le peculiarità gestionali e le caratteristiche
delle attività svolte.
Non solo, nel triennio 2024-2026 si provvederà ad omogeneizzare le previsioni dei
Regolamenti e Convenzioni che regolano le modalità di esercizio del controllo
analogo nelle Società in regime di in house providing, così da rendere più agevole le
attività di controllo.
Sarà il triennio in cui si strutturerà un cruscotto per la raccolta e l’analisi dei dati
contabili al fine del monitoraggio economico-finanziario e patrimoniale delle società, agenzie ed enti strumentali e un cruscotto per il controllo del rispetto degli
adempimenti previsti in capo alle società partecipate dalla normativa vigente,
dalla dottrina e dalla giurisprudenza nell’ambito del controllo sulle società partecipate. Si continuerà con il progetto della rendicontazione sociale e di sostenibilità
ambientale, volta a rappresentare in modo più agevole le attività svolte e i risultati economici delle società e degli altri soggetti partecipati e rendere sempre più conoscibile,
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
accessibile e fruibile da parte degli stakeholders e della comunità gli esiti e i risultati dell’attività di monitoraggio e controllo messa in atto.
Degna di nota è il finanziamento da parte della Regione Umbria con i fondi FSC di un
importante piano di investimenti al fine di permettere all’aeroporto umbro di arrivare a
i primi a livello nazionale per crescita di numero di passeggeri.
Altrettanta degno di nota è l’importante progetto di valorizzazione del Polo fieristico sito
nel Comune di Bastia Umbra, anche questo sostenuto dalla Regione Umbria attingendo ai
fondi FSC, al fine di permettere alla comunità umbra di disporre di una struttura in grado
di ospitare non solo manifestazioni fieristiche ma anche concerti, spettacoli, mostre ed
altre iniziative che oggi non possono essere ospitate per mancanza di strutture adeguate
ad accogliere un numero importante di visitatori.
Dal lato “interno” all’Amministrazione regionale, tra le attività di carattere orizzontale da
porre in essere nel triennio di riferimento, le politiche per il personale rappresentano certamente un asset strategico. Il percorso processo di riorganizzazione e di valorizzazione
personale registrato negli anni precedenti. È evidente che – soprattutto in una fase complessa come quella attuale, caratterizzata dalla necessità per l’Amministrazione di affrontare in tempi stretti temi e questioni molto diversi rispetto al passato – la scelta di attuare
una vera e propria politica del personale non può limi-tarsi all’analisi e ai risultati raggiunti
in termini di parametri quantitativi.
Come già indicato nel precedente DEFR, è sulla “qualità” della spesa per il personale che
si gioca il futuro del ruolo regionale, nella consapevolezza che da questo fattore dipende in
maniera non secondaria la qualità dei risultati prodotti dalla macchina amministrativa nel
suo complesso. In particolare, i recenti provvedimenti volti a favori-re l’uscita dal mondo
del lavoro di molti dipendenti (cd. Quota 100) non solo hanno ridotto in termini numerici
le unità di personale, ma hanno anche generato un depauperamento delle professionalità
interne all’Ente.
In base al Piano triennale dei fabbisogni di personale 2023 – 2025 (PIAO 2023 – 2025 –
DGR 191/2023, sono state effettuate assunzioni di specifiche professionalità. Rispetto alla
programmazione di complessive assunzioni per n. 135 unità delle aree professionali (di cui
n. 58 Area Istruttori, n. 74 Area Funzionari ed Elevata Qualificazione e n. 3 Area Operatori
Esperti) nel 2023 sono stati reclutati attualmente n. 46 unità dell’Area Istruttori e n. 27
unità Funzionari ed Elevata Qualificazione, per un totale di 73 unità a tempo indeterminato,
nel mentre si sta procedendo e per il completamento dell’attuazione Piano 2023 – 2025 si
procede sia attraverso le ulteriori assunzioni dalle graduatorie già approvate sia con il
completamento delle procedure concorsuali a tempo indeterminato ivi incluse quelle del
personale di qualifica dirigenziale. Al riguardo sono stati già completate n. 2 procedure
concorsuali e sono in corso n. 6 procedure che dovranno essere attuate in coerenza con il
nuovo modello organizzativo.
Pertanto occorre continuare ad agire su tre fronti:
completare l’attuazione del Piano delle assunzioni dei fabbisogni di personale 2024 – 2026 in particolare attraverso il monitoraggio e l’attuazione del
Piano assunzionale fino al soddisfacimento delle esigenze già programmate e
procedere con l’allocazione delle risorse attraverso un modello di flessibilità organizzativa e di massima funzionalità rispetto alla configurazione delle strutture
e alle priorità dei piani e programmi di lavoro; completare l’attuazione delle procedure concorsuali a tempo indeterminato con particolare riferimento all’Area
Funzionari ed Elevata Qualificazione, Area Operatori Esperti e all’area della dirigenza;
Adeguare la gestione del personale alla massima flessibilità efficacia ed
efficienza, garantendo il mantenimento del controllo della spesa anche attraverso la nuova contrattazione collettiva decentrata di Ente avviata per il 2023 –
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
2025 e con l’introduzione di nuovi strumenti e regolazioni dei vari istituti e disciplinari in linea con la normativa nazionale e le funzionalità rese disponibili in
un’ottica di semplificazione e concentrazione delle procedure e con la messa a
regime del progetto Assessment Sistemi Interni – Sistema Integrato del Personale (PRJ-1502);
Attuazione di politiche di formazione del personale per lo sviluppo mirato
delle competenze professionali specifiche, nonché collaborative, interdisciplinari
e flessibili. Perseguire la massima efficacia attraverso l’interazione con le iniziative e progetti del Dipartimento della Funzione Pubblica e in particolare con il
processo di accreditamento del Polo formativo territoriale attraverso il Consorzio
SUAP;
Potenziare la comunicazione organizzativa, come strumento di miglioramento
dell’azione amministrativa nel suo complesso, continuando sia il percorso già avviato di
rafforzamento culturale del ciclo della performance, a partire dalle proposte di miglioramento censite all’interno dell’amministrazione regionale, ma soprattutto operando un miglioramento della comunicazione interna mediante il completamento del progetto di aggiornamento/sviluppo della Intranet regionale.
Nel corso del 2024, infine, in tema di trasparenza e anticorruzione, sarà prioritario:
1. Consolidare le misure di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell’illegalità,
nonché promuovere azioni di trasparenza all’interno dell’amministrazione regionale
2. completare e aggiornare la mappatura dei processi degli uffici che hanno subito
modifiche nelle attività di competenza a seguito di interventi di riorganizzazione,
nonché la valutazione del rischio dei nuovi processi, con particolare attenzione a
quelli collegati al PNRR
In materia di valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare regionale, nel
corso dell’anno 2024 l’attività sarà caratterizzata dalle seguenti priorità:
1. attuazione del nuovo strumento programmatico di cui al Programma triennale di
politica patrimoniale nonché del Piano attuativo annuale (art. 4, L.r. 10/2018) con
la finalità di perseguire i seguenti obiettivi:
• valorizzazione del demanio e del patrimonio immobiliare regionale quale volano
per lo sviluppo economico dei territori interessati, caratterizzati da una forte
marginalità, favorendo l’incremento dell’occupazione in agricoltura anche giovanile;
• sostegno al reinsediamento umano, anche attraverso la presenza di nuove attività agricole, valorizzando quelle presenti, al fine di contribuire attraverso il
presidio territoriale alla necessaria opera di tutela e conservazione delle zone
demaniali collocate in zone montane;
• riorganizzazione, attraverso processi di razionalizzazione, degli spazi destinati
a soddisfare le esigenze di funzionamento dell’Ente, anche alla luce dell’avvenuto trasferimento di funzioni ai sensi della legge 56/2014 e della legge regionale n. 10/2015 e successive modifiche; riduzione dei costi di gestione e di
funzionamento degli edifici destinati all’esercizio dell’attività istituzionale nella
città di Terni;
2. approvazione del Regolamento di attuazione della legge regionale n. 10/2018 anzidetta, in materia di gestione e valorizzazione del demanio e patrimonio regionale a
supporto delle politiche che verranno intraprese con la nuova programmazione in
materia di Politica Patrimoniale, con il fine di:
• redigere un testo normativo afferente alla gestione e amministrazione del patrimonio regionale che disciplina criteri, procedure e modalità di utilizzo dei beni
in relazione alle categorie patrimoniali e alla loro destinazione;
• regolamentare i criteri per la determinazione dei valori di stima dei beni da
alienare o da concedere in uso;
• applicazione uniforme del regolamento ai beni immobili appartenenti al demanio ed al patrimonio regionale, gestiti dalla Giunta regionale o gestiti da altri
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
soggetti a seguito di affidamento da parte della stessa Giunta o in attuazione di
leggi regionali.
3. attuazione di progetti di riqualificazione edilizia – in corso di candidatura per un
ammontare complessivo di 14 milioni di euro a valere sui fondi FSC 2012-2027 – di
importanti beni immobili di proprietà regionale siti nella alta valle dell’Umbria, quali
Villa Montesca e l’ex Ospedale San Florido di Città di Castello, quest’ultimo già oggetto di un finanziamento di 3 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza e
riparazione dei danni sismici del 2016 in corso di attuazione
MISSIONI E PROGRAMMI
PROSPETTO 3 – AREA ECONOMICA: MISSIONI E PROGRAMMI 2024
Attività classificate in base a missioni e programmi
AREA ECONOMICA
MISSIONE
PROGRAMMA
GOAL AGENDA 2030 CORRELATI
Programma 1401 –
Industria PMI e Artigianato
Programma 1403 –
Ricerca e Innovazione
Programma
1405 – 14:
Missione
Sviluppo economico
Programma
1402e–
competitività
Politica Regionale Unitaria di Sviluppo economico e la competitività
Commercio – Reti distributive Tutela dei
consumatori
Programma 1404 – Politica regionale unitaria per lo Sviluppo Economico e la competitività
Programma
0701 – 07:
Missione
Turismo
Programma
0702 –
Sviluppo e valorizzazione del Turismo
Programma 1601 –
Missione 16:
Agricoltura,
Programma
1602 –
politiche
agroalimenProgramma 1603 –
e pesca
Sviluppo del Settore agricolo e del Sistema
agroalimentare
Programma 1501 –
Missione 15:
Politiche per il
Programma
1502 –
lavoro
Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro
Politica Regionale Unitaria per il Turismo
Caccia e Pesca
Politica Regionale Unitaria per l’Agricoltura,
i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca
Formazione professionale
e la1503
formaProgramma
zione
Programma
1504 –
professionale
Sostegno all’Occupazione
Programma 0401 –
Istruzione pre-scolastica
Programma 0402 –
Altri ordini di istruzione non universitaria
Missione
Programma
0403 – 04:
Istruzione e
Programma
diritto
studio
Programma 0407 –
Edilizia scolastica
Programma 0408 –
Politica regionale unitaria per l’istruzione e
il diritto allo studio
Politica regionale unitaria per lo Sviluppo
Economico e la competitività
Istruzione universitaria
Diritto allo studio
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
MISSIONE 14: SVILUPPO ECONOMICO
E COMPETITIVITÀ
Innovazione e ricerca, transizione al digitale e transizione ecologica: questi sono i
driver per un rilancio dell’economia regionale solido e duraturo, le chiavi di volta per garantire la competitività del tessuto economico, supportando le imprese ad innovare i propri
processi produttivi, diversificare le proprie strategie e penetrare nuovi mercati. In questo
contesto, le nuove risorse europee saranno utilizzate per valorizzare le esperienze maturate, integrandole con nuove modalità di supporto. L’esperienza appresa con la programmazione 2014-2020 evidenzia infatti l’efficacia di misure volte a garantire l’aumento di
capacità produttiva e l’innovazione di processo/prodotto, nonché la necessità di integrare
tali politiche con azioni di rafforzamento della struttura patrimoniale delle MPMI e
delle loro capacità di internazionalizzazione, sia online che “off-line”.
Integrazione e sinergia tra le politiche, insieme a semplificazione e velocità saranno
quindi le parole chiave che caratterizzeranno la strumentazione a supporto delle imprese
dei prossimi anni. Anche la strategia di specializzazione intelligente (S3), rinnovata rispetto
al precedente ciclo di programmazione, punterà a divenire uno strumento sempre più dinamico e utile per garantire la competitività del tessuto economico regionale, stimolando
un processo di scoperta imprenditoriale continuo, capace di individuare i trend di sviluppo
più promettenti e di valorizzare le peculiarità del sistema economico locale.
Le misure dedicate alle imprese si baseranno quindi sull’uso intelligente di strumenti di
attuazione agili, diffusivi e di ampia portata, fortemente semplificati, a cui verranno
affiancati azioni più mirate a gruppi selezionati di imprese – individuate in base al
ruolo che occupano all’interno dei settori, aree merceologiche e/o filiere produttive – in
grado di esercitare una funzione trainante sul sistema produttivo di cui fanno parte. Inoltre,
considerato il successo di alcune manovre di supporto agli investimenti promosse negli
ultimi anni, si continuerà a differenziare gli strumenti in base alla taglia degli investimenti,
nell’ottica di offrire alle imprese strumenti flessibili e che possano essere utilizzati in complementarietà, in base alla propria strategia di sviluppo e crescita dimensionale. L’intero
pacchetto delle politiche di sviluppo economico, nel rispetto delle regole e delle norme
esistenti, vedrà quindi l’utilizzo di strumenti di incentivazione più semplici e veloci, con
un maggiore ricorso a procedure semplificate per gli interventi rivolti ad un amplia platea
di beneficiari potenziali. Si tratterà in questo caso di strumenti finalizzati a raggiungere
fasce più ampie di beneficiari assicurando anche per questa via livelli adeguati di efficacia
di politiche in termini orizzontali e conseguimento dei target di spesa previsti. Al contempo,
a fronte di obiettivi di policy più selettivi e di investimenti e programmi di spesa più strutturati, potranno essere individuati criteri differenziati e puntuali prevedendo quindi un aumento dell’investimento minimo ammissibile e dei criteri di valutazione di carattere semi
automatico prevedendo ad esempio il superamento di una soglia minima.
Laddove invece le policy prevedano interventi finalizzati a raggiungere obiettivi molto strutturati, le modalità di accesso prevederanno procedure valutative in grado di discriminare
puntualmente la qualità progettuale ed il contributo al raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Sempre in termini di semplificazione, ed in linea con quanto previsto dalla normativa europea, la Regione utilizzerà in modo molto più ampio il ricorso alle opzioni di semplificazione in materia di costi al fine di semplificare l’utilizzo dei Fondi, velocizzare le tempistiche di rendicontazione e certificazione e ridurre il rischio di errori. L’utilizzo di tali opzioni andrà comunque sempre valutato considerando attentamente le modifiche che interverranno nella definizione delle soglie di calcolo che vanno definite ed i minori margini di
“flessibilità” che tali scelte comportano.
Inoltre con la nuova programmazione europea 2021-2027, in linea con la necessità di supportare strategie di crescita dimensionale e di investimento che sono sempre più complesse
e integrate, si promuoverà un approccio sempre più trasversale. Le manovre multi-
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
misura saranno quindi uno strumento importante e verranno utilizzati, per quanto possibile, come avvisi sempre aperti e a disposizione delle imprese che mettono in atto investimenti trasversali. In questa ottica, piuttosto di richiedere alle imprese di “spacchettare” la
propria strategia, le stesse verranno supportate e incoraggiate a costruire un progetto di
investimento e di sviluppo unico, capace di accompagnare i loro principali target di crescita
nel breve e lungo periodo e di produrre così maggiori ricadute positive. Questo approccio
potrebbe anche limitare l’aggravio di duplicazione di documentazione da produrre e da
istruire, riducendo in termini assoluti le tempistiche e innescando un circolo virtuoso per
cui il tessuto economico, sapendo di poter contare in maniera continuativa su strumenti
flessibili e integrati, richiede i contributi nel momento contestualmente alla effettiva necessità di mettere in atto gli investimenti.
Per incrementare la riuscita dei progetti presentati dalle imprese – e conseguentemente
avere maggiore stabilità dell’investimento di risorse pubbliche – verranno rafforzate anche
le azioni di accompagnamento e tutoraggio lungo tutto il ciclo di vita del progetto (preinvestimento, in itinere, al termine dell’investimento) sul modello di quanto già implementato con altre esperienze regionali.
La programmazione 2021-2027 si caratterizzerà infine per un utilizzo più diffuso di modalità di aiuto mediante gli strumenti finanziari, combinando opportunamente – ed a seconda delle tipologie di intervento e della dimensione d’impresa – le due forme di sostegno
(sovvenzione diretta/prestiti). In quest’ottica, si valuterà, in particolare:
a) Quali criteri utilizzare per scegliere gli interventi da agevolare con sovvenzione
diretta e quelli da sostenere mediante gli strumenti finanziari. In linea con le indicazioni della Commissione Europea, il primo criterio sarà necessariamente la dimensione d’impresa ma verranno considerati anche altri elementi, quali l’entità
dell’investimento e/o la natura dell’intervento rispetto alle scelte di policy, ovvero
aspetti che richiedano un indispensabile valutazione tecnica del progetto,
b) Come adeguare l’operatività regionale, anche in alcuni aspetti organizzativi, per
garantire una gestione efficace di una strumentazione ormai sempre più caratterizzata dalla combinazione tra sovvenzioni dirette e strumenti finanziari, in considerazione soprattutto del fatto che, nella gestione di questi ultimi, sia necessario
avere expertise dedicate, sia all’interno della struttura regionale sia con il coinvolgimento di altri soggetti, a partire da quelli partecipati dalla Regione.
Infine, un tema che sarà trasversale alle politiche in questo ambito, sarà quello dell’attenzione alla imprenditoria femminile promuovendo la crescita dimensionale, facilitando l’accesso al credito, la formazione e il networking delle imprese femminili, sostenendo progetti
aziendali innovativi per le imprese a conduzione femminile.
OBIETTIVO STRATEGICO 1: CREARE LE CONDIZIONI PER UNA PIÙ RAPIDA
RIPRESA PRODUTTIVA
L’ambito degli interventi a supporto della ripresa produttiva, nel corso del 2023 e del 2024,
sarà orientato su sei diverse direttrici e tipologie di azioni prioritarie.
SOSTENIBILITÀ DEI PROCESSI PRODUTTIVI E SUPPORTO ALLA DIFFUSIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI
Mai come in questo momento, transizione ecologica, efficientamento dei processi produttivi, utilizzo di energia rinnovabile sono diventati driver di competitività non solo nel mediolungo periodo, ma anche nel breve.
In quest’ottica, la Giunta regionale ha appostato una quota significativa delle risorse del
Programma regionale FESR 2021-2027 alla transizione green (Obiettivo di Policy 2) e ha
dato massima priorità agli interventi in grado di supportare l’efficientamento del sistema
produttivo. A dimostrazione di ciò, la prima misura di sviluppo economico promossa nel
contesto del nuovo ciclo di programmazione comunitaria, ha riguardato appunto la promozione di energie rinnovabili. Con DD 12400 del 25/11/22 è stato infatti emanato
l’avviso Solar Attack, una misura pensata come una riposta immediata all’aumento esponenziale dei costi energetici che nell’ultimo anno ha colpito le imprese.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
L’avviso, dedicato alla realizzazione di impianti fotovoltaici, su tetti, pensiline e a terra, ha
visto una forte innovazione anche a livello amministrativo, lasciando per la prima volta alle
imprese beneficiari, operanti nel settore manifatturiero o nel commercio, la possibilità di
scegliere circa il contributo a fondo perduto o erogato come finanziamento agevolato.
La scelta di stimolare lo sviluppo di una tecnologia ormai consolidata come il fotovoltaico,
la tempistica di uscita del bando, pubblicato in piena crisi energetica, nonché appunto la
flessibilità dello strumento, ha stimolato un’ampissima partecipazione. Oltre 280 aziende
hanno infatti presentato domanda, richiedendo complessivamente circa 10 M€ a fondo perduto e circa 8 M€ con strumenti finanziari per la realizzazione di oltre 40 MWp di impianti
fotovoltaici. L’avviso è stato aperto da gennaio fino a marzo 2023 e nel corso dei mesi
successivi si è proceduto quindi alle istruttorie e pertanto nel 2024 si procederà con
l’erogazione dei contributi.
Oltre al Solar attack, i primi mesi del 2024 saranno inoltre interessati dalle ultime liquidazioni dell’avviso “Efficienza energetica 2021”, nel rispetto del periodo di ultimazione della
conclusione dei progetti con fondi comunitari.
Più in generale, in linea con l’evolvere del quadro nazionale, si punterà inoltre a implementare misure sperimentali volte a promuovere comunità energetiche rinnovabili che
interessino anche le industrie. In questo ambito, c’è sicuramente ancora tanto da costruire
a livello centrale e andrà monitorato l’evolvere della legislazione in materia, ma è ferma
convinzione dell’amministrazione comprendere quali possano essere le azioni più efficaci
per promuovere un fenomeno promettente, che potrebbe acquisire sempre maggiore rilevanza nel breve periodo.
I prossimi anni vedranno anche una maggiore attenzione verso la produzione e l’utilizzo
d’idrogeno, un facilitatore della transizione energetica che ha ormai acquisito un ruolo centrale sia a livello comunitario che nazionale. L’Umbria, nell’ambito del PNRR, rientra tra le
cinque regioni che hanno indicato lo sviluppo dell’idrogeno verde e di hydrogen valley
quale “progetto bandiera” e ambito strategico per lo sviluppo regionale.
Nello specifico, attualmente è in corso di definizione, con le strutture del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il programma associato al progetto bandiera, grazie al
quale riceverà 10 M€ per ricerca fondamentale di base, ricerca industriale e ricerca sperimentale su tematiche relative all’idrogeno (produzione, stoccaggio, distribuzione ed utilizzo). In particolare, la volontà dell’amministrazione è quella di sviluppare un progetto che
da un lato esplori alcuni ambiti particolarmente innovativi di produzione e utilizzo dell’idrogeno, dall’altro sia fortemente ancorato al tessuto imprenditoriale regionale e si concentri
sull’utilizzo di idrogeno nei settori hard-to-abate più rappresentativi per l’economia umbra.
Inoltre, a prescindere dalle iniziative che verranno realizzate in collegamento al progetto
bandiera, la Regione sperimenterà una serie di azioni che interesseranno tutta la filiera
dell’idrogeno, introdotta anche nella strategia di specializzazione regionale. In particolare,
la produzione e diffusione dell’idrogeno verrà supportata sia con misure rivolte a progetti
complessi, soprattutto nei settori hard to abate come l’acciaio, che con misure che incentivino l’utilizzo dell’idrogeno verde nel ciclo produttivi di una platea di beneficiari più ampia
possibile.
In quest’ottica, per sviluppare in maniera realmente efficace la filiera dell’idrogeno verde,
la Regione sta promuovendo attività di monitoraggio delle iniziative di sviluppo dell’idrogeno più promettenti a livello locale. In particolare, a settembre del 2023, è stata aperta
una manifestazione di interesse rivolta alle realtà imprenditoriali interessate a progetti relativi allo sviluppo e alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno in aree industriali dismesse, per la quale sono state avanzate 8 proposte progettuali per la realizzazione
di circa 15,5 MW di elettrolizzatori e oltre 25 MWp di impianti fotovoltaici per una produzione stimata di circa 950 T di idrogeno/anno e un costo complessivo di investimenti superiore ai 100 Milioni di €.
Inoltre, con DD 8731 del 10/08/2023, è stato concesso un contributo relativo alla Missione
2 ”Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 2 “Energia rinnovabile, idro-
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
geno, rete e mobilità sostenibile”, Investimento 3.1 “Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse”. Nel 2024 e negli anni successivi si darà seguito alle rendicontazioni, per
stati di avanzamento, del progetto ammesso.
Va infine sottolineato che, oltre alle misure a favore delle energie rinnovabili, con la programmazione comunitaria 2021-2027, l’amministrazione regionale indirizzerà, attraverso
un mix di strumenti differenziato in forte sinergia con le misure nazionali, lo sviluppo del
territorio verso specializzazioni sostenibili, che coniughino un elevato livello di innovazione
con processi di decarbonizzazione.
INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO E SUPPORTO ALLE START UP INNOVATIVE
In coerenza con il DEFR 2023-2025 nel corso del 2023 sono state sviluppate diverse linee
di azione finalizzate al perseguimento dell’obiettivo strategico:
Rafforzamento di processi di trasferimento tecnologico e di scoperta imprenditoriale
L’azione
orizzonte
pluriennale
legato
2021-2027.
Nel 2023 è stato approvato dalla Giunta il Programma di Scoperta Imprenditoriale e dettagliato il programma annuale di attività per il 2023 che vedrà il suo naturale proseguimento con il piano annuale 2024. Il programma ha come soggetto attuatore Sviluppumbria
e prevede la creazione di una specifica task force dedicata proseguendo un processo di
specializzazione che si svilupperà attraverso:
Valorizzazione dei risultati della ricerca, sia pubblica che privata, privilegiando
le invenzioni, maggiormente rispondenti alle esigenze del tessuto industriale e/o
che abbiano il potenziale per evolvere in spin-off e deep-tech startup;
Valorizzazione dell’innovazione “latente” all’interno delle imprese. Il focus sarà
su quelle forme di ricerca che non appartengono al core business delle imprese
o che non rientrano, nel breve termine, tra i progetti prioritari per lo sviluppo
del business, ma che abbiano un elevato potenziale in termini di innovazione e
applicabilità in ambiti e mercati differenti;
Creazione di un modello di innovazione avanzato, in cui comunità eterogenee di
inventori, startupper, maker, early adopter e investitori possano interagire efficacemente, anche facendo ricorso a infrastrutture digitali;
Supporto alle realtà più piccole o recentemente costituite nei loro percorsi di
innovazione di prodotto e di processo, attraverso attività di accompagnamento
e accelerazione, nonché di scouting delle competenze specialistiche necessarie
a favorire tali processi;
Rafforzamento della cultura imprenditoriale e delle skills indispensabili per favorire processi di digitalizzazione e innovazione d’impresa, attraverso attività di
animazione che, oltre al tessuto imprenditoriale, coinvolgeranno anche le scuole.
? Rafforzamento delle filiere di innovazione e supporto ai progetti di R&S
L’azione, che si sviluppa in coerenza con la RIS 3 Regionale, è orientata da un lato a supportare i progetti di R&S di PMI, anche in collaborazione con grandi imprese e centri di
ricerca, dall’altro a fornire semplici strumenti di finanziamento alle piccole e micro imprese
per l’acquisizione di servizi specialistici per l’innovazione di processo e di prodotto che potranno preparare le imprese anche alla definizione di veri e propri progetti di R&S.
In quest’ottica, con la Manovra REMIX 2023, sono stati promossi due avvisi: il Bando Ricerca, che supporta le attività di R&S delle imprese e il Bando Voucher per l’innovazione,
un’importante novità nel contesto delle politiche d’innovazione dell’amministrazione che
incentiverà l’acquisizione, da parte di micro e piccole imprese, di consulenze specialistiche
per innovare prodotti e processi.
In questo contesto, per supportare le realtà più dimensionate a trovare le giuste professionalità che le possano aiutare nel complesso percorso di innovazione delle proprie attività, la Regione ha creato un albo di Innovation Manager, gestito da Sviluppumbria, che
raccoglie una lista di professionisti a disposizione delle realtà del territorio intenzionate a
usufruire del Voucher.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
Sostegno alle start-up innovative e allo sviluppo di spin-off, incubatori/acceleratori
L’azione sosterrà nascita, sviluppo e consolidamento di start-up innovative in coerenza con
la strategia S3 e rappresenterà l’evoluzione dell’esperienza innovativa avviata nel 2021
con il bando SMART UP, attraverso una specializzazione delle linee di intervento:
a) finanziamento startup di nuovissima costituzione e startup e spin-off che presentino
domanda di finanziamento prima della costituzione della società veicolo, impegnandosi alla sua incorporazione entro un periodo di tempo individuato;
b) consolidamento e crescita delle startup più mature attraverso il rafforzamento della
loro presenza sul mercato e la possibilità di accedere in modo più efficace al credito
e alla finanza. In quest’ottica, sarà fondamentale facilitare l’accesso al credito, al
capitale di rischio, a fondi di garanzia anche attraverso l’individuazione e l’implementazione di strumenti finanziari innovativi e modalità nuove (piattaforme fintech
e di crowdfunding,…) per permettere alle imprese di raccogliere capitale e beneficiare di partnership con istituti finanziari istituzionali e privati e fondi di venture
capital, nazionali e internazionali.
Al fine di preparare il terreno a questo tipo di attività, che riguarderanno tutto il 2024, nel
corso del 2023 il programma di Scoperta Imprenditoriale si è concentrato su una serie di
attività fondamentali per rafforzare le competenze dei soggetti interessati a sviluppare imprese innovative. In particolare, rientrano tra queste:
a) i discovery Times: incontri organizzati one-to-one con startup/team di innovatori
utilizzando la metodologia e gli strumenti sperimentati nel percorso di accelerazione
SMARTup a partire dal Business Model Lean Canvas;
b) un’Accademia pratica dell’innovazione, con seminari formativi aventi ad oggetto tematiche legate alla gestione dell’innovazione all’interno dell’impresa e aperti sia a
startup innovative che ad imprese operanti in settori più tradizionali. I seminari,
che partiranno tra dicembre 2023 e gennaio 2024, prevederanno sempre una parte
teorica ed una parte di esercitazioni pratiche, fondamentali per permettere agli imprenditori non soltanto di acquisire i fondamentali del processo di innovazione, ma
soprattutto di sperimentare nuovi strumenti con il supporto di esperti e consulenti
che li accompagneranno lungo il percorso;
c) l’affiancamento di un tutor e di un advisor/mentor a startup, imprese, o aspiranti
imprenditori innovativi, utile a rafforzare le specifiche competenze necessarie ad
accelerare progetti innovativi e diminuire così il time to market.
In generale, le politiche a favore dell’innovazione e della ricerca verranno tutte caratterizzate da un’azione di accompagnamento e accelerazione continua, nella consapevolezza che
trasformare invenzioni in prodotti e servizi di mercato sia un processo complesso, che
richiede competenze altamente specializzate. In quest’ottica, Sviluppumbria continuerà a
rafforzare le sue competenze in materia, nell’ottica di rafforzare il suo ruolo di facilitatori
dell’ecosistema dell’innovazione, supportando piccole e grandi imprese, ricercatori e startup nella realizzazione di progetti complessi e con elevate potenzialità di sviluppo e di
ricaduta positiva sull’intero tessuto economico regionale.
Rafforzamento della collaborazione con l’Università di Perugia per la creazione di poli tecnologici
Nel DEFR 2023-2025 sono stati individuati tra gli obiettivi prioritari di sviluppo economico
la riqualificazione ed il rilancio delle aree di crisi “ex Merloni” e del polo chimico industriale
Ternii, individuando quale leva fondamentale la specializzazione su materiali innovativi,
rispettivamente nano materiali e biomateriali. Coerentemente è stata avviata, congiuntamente con l’Università, una collaborazione per l’elaborazione di una strategia comune che
ha portato da parte di UNIPG, nell’ambito dell’ecosistema dell’innovazione Vitality finanziato con il PNRR, all’individuazione di due Spoke dedicati alla scienza e alla tecnologia dei
nanomateriali e dei biomateriali nelle due aree di crisi complessa.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
Per suggellare tale collaborazione strategica è stato sottoscritto nel luglio 2023 un protocollo d’intesa con l’Università per l’utilizzo degli strumenti finanziari comunitari a disposizione della Regione per supportare la creazione del Polo di innovazione Nanomat nell’area
di crisi “ex Merloni” e del Polo Biomat nell’area di crisi del Polo chimico industriale di Terni.
INVESTIMENTI E DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI
Con le risorse finanziarie messe a disposizione nell’ambito della programmazione FESR
2021-2027, sono stati attivati a fine 2023, nell’ambito della manovra REMIX, nuovi interventi in continuità con quanto emanato nel 2021 con la precedente misura Smart Attack.
L’obiettivo resta il finanziamento di investimenti innovativi nelle PMI, combinati con
l’attivazione di servizi specialistici finalizzati all’assessment dei sistemi di gestione e produzione aziendale e all’upgrade degli stessi, supportando l’adozione di tecnologie digitali e
la loro applicazione alla manifattura nelle modalità Industria 4.0.
L’esperienza maturata nella gestione dei precedenti avvisi ha costituito il punto di riferimento fondamentale per intervenire con alcuni adeguamenti, anche di natura procedurale
e di contenuto, con l’obiettivo di rendere l’operazione in questione quanto più rispondente
ai fabbisogni delle imprese umbre e più coerente con le previsioni della nuova programmazione FESR, nonché con le possibili sinergie con gli interventi finanziati nell’ambito del
PNRR e del PNC Sisma.
In quest’ottica sono stati messi a punto strumenti diversificati, SMALL, MEDIUM e
LARGE, che tengono conto della dimensione dell’investimento atteso e della tipologia e
caratterizzazione settoriale dei beneficiari.
In particolare, per gli investimenti superiori ai 50.000 euro (Avvisi MEDIUM e LARGE), è
stato riproposto l’approccio già dimostratosi particolarmente efficace utilizzato nella manovra SMART ATTACK, prevedendo quindi procedure di selezione comparative (a graduatoria), che consentono di trattare investimenti che sebbene diversi per tipologia risultino
omogenei dal punto di vista finanziario. Per gli investimenti più piccoli, al di sotto dei
50.000 euro, è stata invece sperimentata una misura completamente nuova, che si differenzia sia per la tipologia di contributo e di progetti finanziabili che per la procedura di
selezione degli stessi. Nello specifico, l’avviso SMALL, pubblicato a ottobre 2023, prevede
un contributo per l’abbattimento dei tassi di interesse di finanziamenti, erogati da istituti
finanziari e Confidi vigilati, utili alla realizzazione di progetti di investimento per strumentazioni e attività strettamente legate al core business dell’impresa. La misura, dedicata
esclusivamente alle micro imprese, punta così a facilitare l’accesso al credito delle realtà
più piccole e prevederà una procedura automatica in grado di rendere il procedimento
sottostante snello e veloce.
Nel corso nel 2024 saranno espletate le attività volte alla concessione ed erogazione degli
aiuti. In funzione dell’ammontare complessivo delle richieste agevolative pervenute e per
i progetti positivamente valutati sarà preso in considerazione un rifinanziamento, già preventivamente previsto nei singoli avvisi. Particolare attenzione sarà dedicata alla velocizzazione delle procedure di erogazione delle risorse, anche attraverso l’utilizzazione di opzioni di semplificazione previste dai regolamenti comunitari.
Particolare attenzione sarà riservata, nell’ambito dei dispositivi che saranno attivati nel
corso del 2024, allo sviluppo delle imprese di servizi strutturalmente integrate con altri
settori dell’economia, al fine di avvicinare complessivamente il sistema produttivo regionale
alla frontiera tecnologica e digitale.
La gestione dei diversi avvisi sarà affidata all’Agenzia regionale Sviluppumbria SpA cui
saranno attribuite funzioni di Organismo Intermedio con la conseguente ottimizzazione ed
efficientamento delle procedure amministrative e l’ottenimento di potenziali economie di
scala. Inoltre, sempre nell’ottica di rafforzare la cultura digitale delle imprese e il
sistema dei servizi offerti alle stesse in ambito digitale, va sottolineato che la proposta “Umbria Digital Data” ha ricevuto il “Seal of Excellence” dalla Commissione Europea
nell’ambito della call del Programma Digital Europe, volta alla selezione dei poli che faranno
parte della rete degli EDIH (European Digital Innovation Hub). Nel 2024, in pieno raccordo
con le relative iniziative nazionali in capo al MIMIT, continuerà la ricerca di possibili sinergie
e complementarità con tale iniziativa, in linea con la volontà di favorire al massimo, e
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
attraverso strumenti differenziati, quel processo di consapevolezza rispetto alle potenzialità
della transizione digitale e rafforzamento delle competenze, divenuto ormai imprescindibile
per mantenere il tessuto economico regionale competitivo nel breve e medio periodo.
Nel più ampio contesto di rafforzamento delle filiere e di specializzazione del territorio in
ambiti produttivi particolarmente promettenti, verrà prestata particolare attenzione al rilancio delle aree di crisi e delle zone in dismissione o a rischio “desertificazione”,
con l’obiettivo di rivitalizzarle attraverso direttrici di sviluppo che poi producano ricadute
produttive sull’intero territorio regionale. Al riguardo, la Regione parteciperà sempre più
attivamente alle attività promosse dal MIMIT nell’ambito dell’attrazione degli investimenti
esteri nelle aree di insediamento industriale, nell’ottica di favorire effettivamente e efficacemente l’attrazione di capitali utili al processo di rilancio e reindustrializzazione di zone
che possono rivelarsi strategiche per lo sviluppo regionale.
Si porrà particolare attenzione ai territori delle aree di crisi industriale complessa e non
complessa, fra cui Terni-Narni ed Ex Merloni, e in particolare agli atti integrativi in essere
dei rispettivi Accordi di Programma per la reindustrializzazione dei territori di riferimento,
in scadenza nei primi mesi del 2024. La proroga degli accordi di programma rappresenta
infatti un tassello fondamentale per l’attuazione e la messa a terra dei più ampi obiettivi di
politica industriale che i soggetti sottoscrittori si sono posti e costituisce, tra l’altro, opportunità per azioni di politica attiva e passiva del lavoro, nonché per l’attuazione di strumenti
volti ad interventi infrastrutturali e ambientali.
In tal senso verrà il più possibile promosso un approccio orientato alla realizzazione di
interventi verticali, funzionali alla creazione di aree nuovamente dinamiche e attrattive,
specializzate in filiere particolarmente promettenti, come quella dei materiali innovativi e
della circolarità, e interessati da processi di transizione e riconversione industriale.
Nello specifico, per ciò che concerne gli interventi sull’area di crisi industriale Terni-Narni,
si procederà sulle direttrici tracciate nell’Atto integrativo dell’Accordo di Programma che
consentirà di mettere a sistema gli strumenti riconducibili al PNRR, quelli europei di cofinanziamento nazionale e regionale dei Fondi strutturali della programmazione 2021-2027,
nonché quelli nazionali del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, insieme agli
altri strumenti di politica industriale nazionali e regionali vigenti. L’attivazione di varie fonti
di finanziamento permetterà di implementare progettualità con molteplici obiettivi, quali la
transizione digitale e la modernizzazione del sistema produttivo, lo sviluppo di economia
circolare e agricoltura rigenerativa, l’acquisizione di competenze e capacità necessarie con
interventi a favore dei giovani che interessino i percorsi scolastici e universitari e le politiche
attive del lavoro.
Anche per ciò che concerne l’area di crisi Ex Merloni, la proroga dell’Accordo di Programma
(fascia appenninica da Gubbio a Spoleto) – in scadenza nei primi mesi del 2024 – sarà uno
strumento fondamentale per dare concretezza alla progettualità immaginata per l’area Ex
Merloni che, in linea con il progetto PNRR realizzato dall’Università di Perugia, prevede un
percorso di rilancio dell’area attraverso specializzazioni altamente innovative.
CREAZIONE D’IMPRESA
Nell’ambito della creazione d’impresa, nel corso del 2024, continuerà l’attività ormai consolidata grazie all’avviso MYSELF Plus. L’avviso, profondamente rinnovato nel corso degli
ultimi due anni, è diventato infatti uno strumento sempre più efficace e richiesto da chi
vuole aprire la propria attività imprenditoriale, quasi triplicando, con il bando 2022, il numero delle domande pervenute.
Nell’edizione 2024, si continuerà a puntare su un avviso che tenga conto, oltre all’importanza di supportare le iniziative di donne e giovani, anche della necessità di stimolare il
territorio a realizzare progetti con elevata potenzialità di successo, in un periodo in cui
l’avvio di un’attività imprenditoriale sta diventando sempre più complesso.
In quest’ottica, l’azione prevista:
? sarà rivolta, come sperimentato con successo per il 2023, non solo alle imprese
neo-costituite ma anche a quelle da costituire, ampliando quindi la platea dei potenziali beneficiari;
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
prevedrà, oltre al finanziamento sotto forma di anticipazione a tasso zero a copertura del 75% della spesa complessiva, anche un contributo a fondo perduto fino al
20% della spesa complessiva. Inoltre, considerato l’aumento del costo di materie
prime e energia, verrà conservata la possibilità di vedere riconosciute fino al 40%
le spese correnti.
Sempre nell’ottica di dare solidità alle nuove imprese, la misura finanzierà anche una serie
di iniziative per l’avvio dell’attività, quali la realizzazione del business plan e di assessment
di fattibilità, fondamentali per il successo dell’attività. Inoltre, Sviluppumbria porrà in essere un’attività di orientamento e di supporto per le neo imprese ed i potenziali imprenditori
anche contribuendo a dare indicazioni finalizzate allo sviluppo dello schema di progetto
imprenditoriale ed in particolare all’articolazione della descrizione della strategia di impresa, nell’ottica di educare i neo-imprenditori a ragionare secondo i fondamentali di modelli di business sostenibili economicamente e ad alto potenziale di successo. Inoltre, Sviluppumbria garantirà alle imprese finanziate anche un’attività di accompagnamento della
durata di tre anni, in modo dare un supporto qualificato negli anni a maggior rischio di
mortalità d’impresa.
Con D.G.R. n. 1047 dell’11/10/2023 è stata approvata la “Scheda di intervento, modalità
di attuazione e gestione” riferita all’attuazione degli interventi in materia di autoimpiego e
creazione d’impresa di cui al Capo VI della l.r. 1/2018.
La citata Misura presenta un’operatività – in particolar modo nel 2024 – interessata sia dalla
valutazione di istanze presentate ai sensi di un nuovo Avviso che verrà emanato a fine
2023 che dal completamento delle erogazioni a favore delle imprese che nel corso del 2023
hanno ottenuto la concessione delle agevolazioni.
INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI
Il 2023 ha visto le imprese continuare ad operare in un quadro internazionale particolarmente complesso, riconducibile soprattutto alla vulnerabilità dovuta al contesto geo-politico. In questo contesto, le politiche in supporto all’internazionalizzazione di impresa acquisiscono un ruolo sempre più fondamentale, e al tempo stesso richiedono la capacità di
saper leggere un quadro macro-economico e politico in continua evoluzione.
In quest’ottica, l’amministrazione ha potuto contare sull’attività dell’Osservatorio Regionale
sull’Export (REO), costituito a metà 2022, ma divenuto effettivamente operativo nel 2023.
In particolare, il REO ha lavorato su due fronti: sulla fluidificazione dei rapporti tra gli
operatori nazionali e quelli locali e sull’analisi micro-economica delle attività di export del
tessuto imprenditoriale umbro.
In merito al primo ambito di attività menzionato, fondamentale è stata la costituzione in
seno al REO di un Comitato tecnico scientifico costituito delle istituzioni di riferimento a
livello nazionale, quale MAECI, ICE, SACE e SIMEST. Grazie allo svolgimento di periodici
tavoli di lavoro, è stato possibile conoscere nel dettaglio le principali attività svolte a livello
nazionale, comunicarle alle imprese nel territorio attraverso seminari ad hoc, ragionare su
possibili punti di sinergia con le misure regionali, nonché farsi portatori di alcune esigenze
specifiche del tessuto imprenditoriale locale.
Rispetto alla seconda linea di azione, il REO, sempre supportato da alcuni membri del CTS,
ha collaborato con l’Agenzia Umbria Ricerca (AUR) per realizzare un’analisi puntuale delle
strategie di export delle imprese del territorio, individuare punti di forze e debolezza, nonché i mercati a più alto potenziale dove promuovere la penetrazione delle realtà locali.
A settembre 2023 è stato quindi pubblicato e presentato il report “Le esportazioni dell’Umbria: mercati e prodotti”, uno spaccato dell’export umbro che appunto è la rappresentazione di un’attività di analisi utile a impostare politiche sempre più mirate.
Nell’ultimo trimestre 2023, sempre nel contesto dell’attività del REO, un’intera giornata
viene dedicata all’internazionalizzazione dell’Umbria, un momento in cui vengono analizzate, anche grazie alla presenza di istituzioni nazionali, le forti potenzialità dell’export nella
nostra Regione. Durante l’iniziativa vengono anche presentate le realtà umbre che maggiormente si stanno distinguendo per progetti di penetrazione dei mercati esteri sfidanti e
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
che, con il loro operato, hanno la capacità di rappresentare le eccellenze regionali nel
mondo.
Tale genere di azioni, che saranno ripetute anche nel 2024, oltre a rappresentare la Regione come luogo di realtà che hanno storie di successo di internazionalizzazione, hanno
anche il merito fondamentale di creare momenti di condivisione di strategie ed esperienze,
nell’ottica di creare una community di imprese che operano nei mercati internazionali sempre più interconnessa.
Sempre nell’ottica di rafforzare la cultura di impresa, nel 2023 si è concluso l’Executive
Program EX, un master organizzato da Arpal e dedicato alla formazione di imprenditori e
manager di impresa, erogato dalla Luiss Business School. Anche considerato il successo
dell’iniziativa, per il 2024 si continueranno attività di formazione e disseminazione
differenti, ma sempre con l’obiettivo di rafforzare le competenze necessarie per penetrare
con successo i mercati esteri.
Per quanto riguardo gli avvisi, sono state attuate due misure a supporto della realizzazione
delle fiere internazionali. Nella consapevolezza di quanto siano fondamentali le manifestazioni internazionali per le imprese del territorio, anche e soprattutto per quelle più piccole,
l’amministrazione ha di fatto promosso due misure estremamente simili tra di loro, pensate
per dare continuità di supporto alle molteplici realtà che, appunto, utilizzano la fiera come
principale attività della propria strategia di export. Gli avvisi, uno pubblicato a giugno 2023
e l’altro ad agosto 2023, permettono rispettivamente di presentare domanda per le fiere
che vanno dal 1° gennaio 2023 al 15 dicembre 2023 o dal 1° settembre 2023 al 30 giugno
2024. Nel corso del 2024 verranno quindi finalizzate le istruttorie e erogati i contributi alle
imprese beneficiari, nonché realizzata una nuova versione dell’avviso, che riguarderà le
fiere a partire dal 30 giugno 2024.
Inoltre, l’amministrazione proporrà un’ulteriore misura a favore dei progetti di internazionalizzazione integrati, come già fatto con il bando TRAVEL 2022, che verrà comunque rivisto nell’ottica di aumentare la complementarità con il bando fiere.
Oltre agli avvisi, nel 2024 l’amministrazione punta a realizzare una missione di sistema
in paesi ad elevato potenziale di export, come gli USA. La missione si concentrerà su
quei settori che hanno maggiori opportunità in termini di consolidamento della propria
attività, ma anche su quelli che rappresentano eccellenze umbre, e la cui partecipazione
ad eventi esteri costituisce quindi anche uno strumento di marketing territoriale.
Inoltre, a supporto dei percorsi di internazionalizzazione, potrà essere messa in campo
anche l’esperienza maturata nell’ambito della cooperazione internazionale promossi
dalla Commissione Europea e dalla Cooperazione Italiana. Le ingenti risorse previste nella
nuova programmazione comunitaria, che saranno soprattutto destinate alla cooperazione
extra Ue, potranno essere una grande occasione per dare attuazione alle linee strategiche
tracciate anche dalla legge 125/2014 sull’evoluzione della cooperazione internazionale
verso modelli di coinvolgimento e di partnership del mondo profit e no profit. Nel corso del
2023, l’amministrazione continuerà a perseguire l’obiettivo di rafforzare le relazioni anche
con i paesi più avanzati a livello tecnologico, con l’obiettivo di creare relazioni strategiche
che possano garantire alle imprese del territorio maggiori opportunità di scambio non solo
commerciali, ma anche di conoscenza.
RAFFORZAMENTO DELLA STRUTTURA FINANZIARIE E PATRIMONIALE
DELLE IMPRESE
Gli strumenti finanziari, in linea con quanto previsto anche dalla Commissione Europea,
acquisteranno un ruolo sempre più centrale, non solo come strumento di rafforzamento
della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese, ma anche come strumento per
favorire investimenti di varia natura. Nel PR FERS 2021-2027, nell’ambito delle priorità 1
e 2, è infatti prevista la possibilità di attivare strumenti finanziari in riferimento a una
molteplicità di azioni, con un complesso di risorse che può essere destinata a tale modalità
considerevolmente maggiore rispetto alla stagione programmatoria passata.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
In questo contesto, sarà fondamentale valorizzare l’esperienza maturata negli ultimi anni.
Già nel corso del 2022 la Regione ha infatti utilizzato strumenti di tipo combinato che
forniscono capitale circolante alle imprese tramite prestiti agevolati e che prevedono una
parte di remissione del debito a fronte di interventi finalizzati al sostegno di alcune categorie di investimento. Questa modalità di agevolazione “blended” potrà quindi essere replicata anche in futuro, nell’ottica di semplificare gli strumenti di incentivazione rivolti alle
imprese, favorire approcci meno legati alle sovvenzioni e più agli strumenti finanziari, rafforzare lo stretto collegamento con azioni di accrescimento delle competenze.
Per quanto riguarda l’individuazione specifica degli strumenti finanziari che verranno realizzati è necessario fare riferimento alla Valutazione ex ante sull’utilizzo di strumenti finanziari nell’ambito del PR FESR 2021-2027 Regione Umbria, che ha messo in evidenza l’importanza di un intervento pubblico nel facilitare l’accesso al credito e supportare le imprese
nei propri processi di crescita dimensionale.
La Giunta Regionale ha preso atto del documento redatto dalla società incaricata con DGR
n. 536 del 26/05/2023 prendendo altresì atto che il ricorso agli strumenti finanziari rappresenta un elemento essenziale per la realizzazione del programma in quanto giustificato,
e reso necessario, sia dalla tendenza in atto a tutti i livelli di inasprimento delle condizioni
di accesso al credito da parte delle imprese, sia dal persistere di evidenti situazioni di
fallimento del mercato per quel che riguarda la possibilità di acquisizione di risorse finanziarie da parte delle imprese a livello regionale.
In particolare, dalla valutazione ex ante, si evince che la strumentazione su cui la Regione
dovrà concentrarsi, dovrà essere volta a:
• ridurre il razionamento del credito sperimentato da una parte rilevante delle PMI
della Regione tramite l’intervento degli strumenti di garanzia
• dare vita, grazie al ricorso al credito agevolato, a una leva finanziaria in grado di
amplificare l’impatto, in termini di investimenti delle imprese finanziati dai Fondi
strutturali
• promuovere, specie nei settori e nei comparti ad elevato gradiente di innovazione
e di crescita potenziale, il ruolo degli operatori finanziari non bancari e dei prodotti
finanziari da essi offerti.
Nel corso del 2024, anche grazie ad una interlocuzione sempre maggiore con gli stakeholder di settore, verranno quindi definiti nel dettaglio, e avviati i primi interventi del nuovo
ciclo di programmazione, dando priorità a quelli che agiscono in sinergia e rafforzamento
delle direttrici di sviluppo perseguite con gli interventi già avviati con la manovra REMIX.
Sempre nel corso del 2024, si procederà all’affidamento del servizio di gestione degli strumenti finanziari nell’ambito del PR FESR 2021-2027 Regione Umbria, una volta esperite le
procedure propedeutiche già avviate.
OBIETTIVO STRATEGICO 3: TRANSIZIONE VERSO LA DATA ECONOMY
Nel contesto di transizione verso il digitale sul quale si intende lavorare, un ruolo essenziale
è rappresentato dalla qualità e quantità dei dati gestiti dal sistema pubblico, dalle competenze digitali diffuse e dalla disponibilità di connettività in banda ultra larga. Le linee di
azione individuate saranno sviluppate nel 2024 congiuntamente con la società in house
PuntoZero Scarl (L.R. 13/2021) come di seguito indicato.
1) DATA GOVERNANCE E OPEN DATA
Il Programma operativo sugli “open data”, che è già stato avviato, pone particolare attenzione ai risvolti dei dati aperti per lo sviluppo economico (High Value Dataset), così come
definito anche dalla Direttiva europea 2019/1024 (PSI2 – Public Sector Information) e intende:
• portare avanti una nuova strategia di “Data Governance” regionale;
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
• incentivare l’utilizzo di strumenti e piattaforme per razionalizzare e potenziare le Base
dati, con la finalità di migliorare la convergenza automatica di dati provenienti da
fonti diverse ai fini di analisi (analytics) e supporto alle decisioni;
• pubblicare, tramite meccanismi automatici, gli High value dataset open data anche
di tipo dinamico.
È chiaramente emerso come la qualità dei dati sia diventata un tema chiave che richiede
l’attenzione da parte di tutta la struttura dell’amministrazione, pertanto si rende necessario
adottare soluzioni tecnologiche e organizzative grazie alle quali i dati possano essere fra
loro compatibili e quindi utilizzabili in modo congiunto, trasversale e rendere i dati “pronti”
per l’uso di algoritmi di intelligenza artificiale. Questa esigenza nasce anche in coerenza
con il “Data Act”, lo strumento con cui la Commissione europea intende concretizzare la
European Data Strategy favorendo la portabilità dei dati e promuovendo una maggiore
interoperabilità tra dati generati da fonti diverse (Data Space a livello europeo).
La qualità dei dati sarà il cuore pulsante dell’Intelligenza Artificiale e ne sostiene il suo
sviluppo, la sua affidabilità e il suo impatto su molteplici campi di applicazione nel settore
pubblico, permettendo alla PA di offrire servizi più efficaci ed efficienti e migliorare la gestione delle risorse pubbliche e la qualità dei processi pubblici a vantaggio di cittadini e
imprese.
2) FACILITAZIONE PER LE COMPETENZE DIGITALI
svolge il ruolo di Soggetto attuatore, e sono stati finanziati i 12 Piani Operativi di Zona
Sociale con il coinvolgimento dei 12 Comuni capofila in qualità di Soggetti sub attuatori,
prevedendo l’attivazione nel 2024 di 72 punti di facilitazione digitale, a partire dall’esperienza dei DigiPASS – luoghi pubblici, aperti, ad accesso libero, centri di facilitazione digitale in ambito comunale. Tale misura porterà all’erogazione sul territorio di almeno 39.500
servizi di formazione nei confronti di almeno 33.000 utenti.
3) INFRASTRUTTURE IN BANDA ULTRA LARGA
Nel 2023 è stata portata a termine l’attuazione del piano Banda Ultra Larga (BUL) nel
territorio regionale relativo alle aree bianche, essenziale nel percorso di digitalizzazione e
nella fruizione dei servizi di pubblica utilità, con la sola eccezione di alcuni comuni che
termineranno gli interventi nel 2024.
All’interno della strategia per la Banda Ultra Larga è stato finanziato anche il Piano Scuole
tramite un Accordo di programma che prevede la realizzazione, gestione e manutenzione
delle infrastrutture in banda ultra larga per il collegamento in fibra ottica a 1 Gbps delle
scuole pubbliche del territorio regionale, assicurando all’utenza scolastica ogni forma di
assistenza tecnica per la durata di 5 anni dalla data di attivazione di ciascuna scuola. Il
Piano, che secondo quanto stabilito dall’accordo dovrà essere realizzato da PuntoZero, prevede il collegamento di 583 scuole e la scadenza prevista per il 2023 dovrà essere prorogata a causa dei ritardi riconducibili a mancati o tardivi rilasci dell’infrastruttura, non riconducibili a Regione e PuntoZero, all’operatore Telecom aggiudicatario della gara indetta da
quest’ultima.
Altri interventi di infrastrutturazione inseriti all’interno del PNRR i cui bandi sono stati aggiudicati nei 2022 sono:
? Piano scuole connesse fase II – che per l’Umbria prevede di connettere con velocità
simmetriche di almeno 1 Gbps 254 ulteriori scuole.
? Piano sanità connessa – che prevede la realizzazione e la fornitura alle 1.760 strutture della Sanità Pubblica di Umbria, Emilia Romagna e Marche di connettività fino
a 10 GB, con un bacino potenziale in Umbria di 290 strutture sanitarie.
? Piano Italia a 1 Giga – che prevede di colmare la carenza di infrastrutture di rete a
banda ultralarga che ancora permangono in Italia e garantire entro il 2026 una
velocità di connessione delle reti fisse ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s
in upload su tutto il territorio nazionale, in anticipo rispetto agli obiettivi europei,
fissati al 2030. Per l’Umbria il Piano interesserà oltre 99 mila civici.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
Piano Italia 5G – che prevede 2 interventi su un modello “a incentivo” con contributo
pubblico che copre fino al 90% del costo delle opere. Il primo per collegare in fibra
ottica i siti radiomobili esistenti, il secondo per realizzare nuovi siti anch’essi collegati in fibra ottica, in aree in cui non è presente alcuna rete idonea a fornire connettività a 30 Mbit/s.
Infine con i fondi PNC Sisma è stato finanziato un progetto finalizzato al potenziamento
della infrastrutturazione di base per l’aumento della resilienza della comunicazione per le
aree del sisma 2009-2016. In particolare l’intervento è volto a collegare in fibra ottica i
datacenter delle regioni Marche, Abruzzo e Umbria, oltre che al collegamento delle aree
extra-urbane.
4) INFRASTRUTTURE DIGITALI E CLOUD
La Regione Umbria con DGR 731/2023 conferma la vision approvata con il Master – plan
della Regione Umbria per la semplificazione e l’Agenda Digitale 2023 – 2025 di aumentare
e mantenere l’affidabilità, le performance e la disponibilità dei servizi IaaS (Infrastructure
as a Service) per le PA umbre e di realizzare con PuntoZero il cloud ibrido e multicloud
“Umbria Cloud” da integrare con il Polo Strategico Nazionale. In questa direzione, inoltre,
con DGR 688/2023, si intende rivedere anche l’intero sistema informativo regionale, in
un’ottica CLOUD.
OBIETTIVO STRATEGICO 4: VALORIZZAZIONE DEL COMMERCIO
Le attività commerciali rivestono un ruolo di primaria importanza nell’economia umbra, e
verranno supportate attraverso una serie di interventi trasversali, che puntino a sostenerle
nello svolgimento della loro attività a 360°. In quest’ottica, le imprese commerciali sono
state protagoniste nel 2023 della manovra Solar Attack, accedendo quindi ai finanziamenti
per lo sviluppo di energie rinnovabili, fondamentali a mantenere il livello di competitività
raggiunto e non essere penalizzate economicamente dalla crescita dei prezzi energetici.
Inoltre, nel corso del 2023 è stato emanato l’avviso RINNOVA, una misura dedicata specificamente al commercio, e relativa alla riqualificazione delle imprese commerciali che ha
riscosso particolare successo, valorizzando in modo particolare le imprese ubicate nei centri
storici e comunque operanti in attività con caratteristiche di eccellenza proprie delle tradizioni regionali. stimolando anche le realtà. Nel 2024 si potrà scorrere la graduatoria con
le economie generate e qualora fossero reperite nuove risorse.
In aggiunta, all’interno della manovra REMIX, che riguarderà tutto il 2024, il settore commerciale è oggetto in particolare dell’avviso SMALL, un’azione che permetterà alle micro
imprese operanti nel commercio di promuovere una vasta gamma di interventi, dall’acquisto di macchinari, a quello di software o di arredamenti funzionali alla propria attività. La
misura sarà inoltre funzionale a facilitare l’accesso al credito delle realtà commerciali più
piccole, in un momento in cui ottenere finanziamenti, soprattutto per le imprese più dimensionate, sta diventando particolarmente difficile.
Oltre agli avvisi, il 2024 vedrà il commercio interessato da un’azione strutturale di fondamentale importanza, la revisione del testo unico del commercio, LR 10/2014, nell’ottica di creare uno strumento semplice ed efficace, che tenga conto dei profondi cambiamenti che ha subito il commercio degli ultimi anni e supporti le sfide del prossimo decennio.
In quest’ottica sono iniziate nel 2023 le attività di partecipazione con i vari stakeholder
nella volontà di definire un percorso condiviso che prevedrà, oltre alla realizzazione di uno
studio strategico per identificare le più promettenti prospettive di sviluppo del commercio
regionale, l’organizzazione di una serie di tavoli tematici utili a favorire il confronto tra tutti
i soggetti interessati dalla normativa.
Infine, si proseguirà con la sovvenzione delle associazioni di tutela dei consumatori, con
un programma regionale approvato con DGR 1024 del 04/10/2023 per 105.000€ e un
programma ministeriale di prossima approvazione con risorse pari a circa 210.000 €.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
MISSIONE 07: TURISMO
L’anno 2023 ha segnato il consolidamento dei dati positivi già raggiunti nell’anno 2022,
rispetto al quale andavano tenute ancora in considerazione le forti limitazioni conseguenti
agli effetti della pandemia. Solo dal 2023, infatti, può essere effettuato un reale confronto,
perché riferito a tutti i 12 mesi, con l’ultimo anno pre-COVID, cioè il 2019, confronto che
può prendere in considerazione in particolare l’estate lunga (giugno-settembre) e i 9 mesi
dell’annualità di riferimento (gennaio-settembre).
La tabella che segue sintetizza i valori macro sopra indicati:
Periodo
Arrivi – incremento %
Presenze – incremento %
giu-sett 2023/2022
giu-sett 2023/2019
gen-sett 2023/2022
gen-sett 2023/2019
Va evidenziato, entrando maggiormente nel dettaglio, che il 2023 è segnato da un forte
ritorno del turismo internazionale che, per i 9 mesi segna addirittura un +6,5% di presenze
rispetto al 2019, evidenziando quindi il positivo esito delle attività di posizionamento sui
principali mercati di riferimento portato avanti nelle ultime annualità, che hanno consentito
una maggiore diffusione della conoscenza della destinazione specie con riferimento ad alcuni segmenti di mercato. Significativi risultati, in tal senso, appaiono essere derivati dal
riconoscimento dell’Umbria quale unica destinazione italiana “best in Travel” per il 2023 da
parte di Lonely Planet e dalla massiccia campagna di comunicazione condotta nel periodo
marzo-luglio 2023 attraverso il web, così come non appare casuale che l’Umbria sia risultata la regione più attrattiva per i turisti stranieri, come si evidenzia dal premio assegnato
da Data appeal nel corso del recente TTG di Rimini.
Va inoltre evidenziato una distribuzione dei flussi lungo un periodo molto più lungo
dell’anno, con presenze consistenti anche in periodi non tradizionali.
Già nel 2022 era stato raggiunto l’obiettivo di superare il massimo dei valori storici del
2019, tendenza che verosimilmente sarà consolidata per l’anno 2023, con numeri ancora
più significativi, risultato peraltro ancor più pregiato se si tiene conto del forte incremento
del turismo internazionale.
Per quanto riguarda gli strumenti di sostegno all’offerta, sono in fase di completamento
tutti i bandi emanati nel corso degli anni 2021 e 2022, cui si sono aggiunti nel 2023 alcuni
strumenti mirati alla valorizzazione del territorio in occasione dei 500 anni della morte di
Perugino.
Per quanto riguarda le attività promozionali, inoltre, si è proceduto a portare avanti le
campagne di comunicazione sia della primavera che dell’estate, rafforzando la pressione
sui mercati internazionali mediante una massiccia campagna web, e confermando le modalità utilizzate già nel 2022, mediante una forti azioni di carattere crossmediale e con
riferimento a specifici segmenti di mercato, realizzata non solo attraverso interventi pubblicitari in senso stretto ma anche attraverso interventi di natura redazionale sia su trasmissioni televisive che sul web e sulla stampa
Per quanto riguarda l’implementazione del brand system: si è proceduto, oltre che a completare i disciplinari, a rafforzare l’immagine unitaria attraverso costanti interventi di promozione integrata portati avanti direttamente e congiuntamente dall’Assessorato al turismo e quello all’Agricoltura, in occasioni strategiche quali il Vinitaly 2023 e il TTG e che
saranno replicate anche negli eventi del 2024, a partire dalla BIT o nella realizzazione di
progetti quali quello in corso di predisposizione in collaborazione con la Rete dei Festival
del cinema. Sono in corso di programmazione una serie di incontri territoriali, da condurre
insieme alla Camera di Commercio, diffondere il brand system presso le imprese e gli enti
locali illustrandone le modalità e il disciplinare di utilizzo. Sono inoltre in corso le procedure
per pervenire all’adozione della proposta di legge di riforma della normativa regionale di
settore.
Va inoltre evidenziato che la recente approvazione del PST (Piano strategico nazionale
sul turismo), impone un’attenta riflessione sulle strategie da mettere in campo, tenuto
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
conto che molti degli interventi finora effettuati dalla Regione risultano perfettamente coerenti con le nuove linee disegnate a livello nazionale.
Particolare attenzione è stata inoltre destinata al settore audiovisivo, sia sul versante normativo attraverso l’adozione di un disegno di legge, attualmente all’esame dell’Assemblea
Legislativa, sia mediante il completamento delle procedure connesse al bando di sostegno
alle produzioni cinematografiche ed audiovisive che ha visto la concessione di contributi
per 1,5 milioni di euro, con il finanziamento di n. 8 progetti.
Le attività prioritarie per il 2024 possono essere inquadrate come segue:
OBIETTIVO STRATEGICO 1: CONSOLIDAMENTO POSIZIONAMENTO TURISTICO
DELLA REGIONE
L’obiettivo potrà essere perseguito mediante diversi strumenti di intervento:
• Ampliamento e diffusione dell’utilizzo del brand system regionale, da realizzare sia
mediante la realizzazione di iniziative di promozione integrata sia mediante il diretto
coinvolgimento degli stakeholder regionali sia pubblici che privati, anche mediante
la definizione di ulteriori disciplinare e declinazioni settoriali;
• Campagne di comunicazione on line e off line sia sul mercato interno che sui principali mercati internazionali di riferimento, attraverso una sempre più definita profilazione dei target di riferimento;
• Interventi di valorizzazione dell’offerta territoriale, sia mediante specifici progetti
unitari a gestione regionale, quali Umbria Cinema e Umbria Libri, sia mediante il
sostegno e il supporto di iniziative endoregionali sia tematiche che legate a periodi
specifici dell’anno, anche nell’ottica della destagionalizzazione dei flussi turistici;
• Revisione della legislazione turistica regionale ora in fase di preadozione. La normativa conterrà importanti novità, tra le quali le principali sono:
– la revisione dell’organizzazione turistica regionale mediante la costituzione di
una DMO unica e la individuazione di ambiti turisticamente rilevanti;
– la revisione delle tipologie ricettive in ottica di semplificazione e di riduzione
dell’abusivismo;
– l’inserimento di un titolo dedicato al turismo lento.
Subito dopo la preadozione la proposta di legge sarà sottoposta ad un’ampia condivisione
con gli stakholder pubblici e privati in modo da arrivare ad una rapida approvazione entro
la fine della legislatura.
OBIETTIVO STRATEGICO 2: RAFFORZAMENTO PRODOTTO TURISMO LENTO
Il turismo lento costituisce uno dei prodotti identitari dell’Umbria, per il quale la Regione
ha un ruolo guida a carattere nazionale. Nel corso degli anni sono stati già effettuati numerosi interventi sia in termini infrastrutturali che promozionali per rafforzare il prodotto.
Per l’anno 2024 tale azione continuerà, anche in considerazione di importanti ricorrenze
religiose quali gli 800 anni dalla morte di San Francesco e il Giubileo del 2025. Gli interventi
andranno in più direzioni:
normativa dedicata: nella proposta di legge di riforma del turismo verrà inserito
un titolo dedicato al turismo lento, in modo da dare un quadro normativo;
potenziamento dell’accoglienza: si interverrà attraverso le risorse del FUNT 2023
(in fase di assegnazione alla Regione) in modo da incrementare e migliorare la
ricettività e i servizi lungo i cammini. Le tipologie ricettive di riferimento saranno
quelle di cui alla L.r. 8/2017;
adozione dell’Atlante dei cammini dell’Umbria: verranno inseriti in un atlante i
cammini dell’Umbria in possesso di adeguati requisiti sia in termini infrastrutturali
che di servizi offerti;
ricognizione delle infrastrutture e dei servizi oggi disponibili per il cicloturismo;
definizione di interventi formativi finalizzati ad aumentare la qualità dei servizi al
turista anche mediante la creazione di profili professionali dedicati, nel rispetto
delle normative nazionali e regionali;
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
interventi promozionali dedicati: nell’ambito delle campagne di comunicazione
verranno selezionati specifici interventi su testate e canali di comunicazione dedicati, oltre che la partecipazione a specifici fiere ed eventi nazionali e internazionali.
OBIETTIVO STRATEGICO 3: RAFFORZAMENTO DELL’OFFERTA TURISTICA
Il Fondo unico nazionale del Turismo, messo a disposizione dal Ministero a partire dall’anno
2022, consente di attivare interventi mirati alla qualificazione dell’offerta, sia mediante
il finanziamento di progetti innovativi di natura pubblica, come la digitalizzazione della
fruizione degli attrattori culturali a fini turistici, che la infrastrutturazione di percorsi di
turismo lento e sostenibile, sia mediante il sostegno alla realizzazione e comunicazione di
eventi promozionali finalizzati ad incrementare l’attrattività della destinazione.
Sia nella annualità 2022 che 2023, pur con notevoli difficoltà dovute alla ritardata assegnazione delle risorse da parte del Governo, si è provveduto a dare attuazione ai programmi presentati ed approvati, sia a gestione diretta che attraverso i soggetti terzi beneficiari dei finanziamenti.
Per quanto riguarda le annualità 2023 e 2024 si confermeranno le strategie già in corso,
tenendo in particolare considerazione gli straordinari eventi di cui l’Umbria sarà protagonista nell’ambito del segmento del turismo religioso, ed in particolare le ricorrenze degli 800
anni della morte di San Francesco e il Giubileo 2025.
Nel corso del 2024 inoltre, al fine di consolidare le azioni già intraprese con il bando Umbria
aperta, in fase di completamento, verrà attivato un ulteriore bando per la riqualificazione
e il miglioramento della ricettività anche nell’ottica di favorire la creazione di nuova imprenditorialità diffusa sul territorio il cui sviluppo dovrà essere messo a sistema anche con
le prossime novità normative che – a livello nazionale – interverranno per regolare il fenomeno delle locazioni turistiche.
OBIETTIVO STRATEGICO 4: RINNOVAMENTO E POTENZIAMENTO DEL PORTALE
UMBRIA TOURISM
La non ancora completa definizione della strategia del TDH nazionale, con cui la Regione
Umbria ha sottoscritto nel corso del 2023 una specifica convenzione, hanno imposto la
necessità di non dare immediato corso al rinnovamento e al potenziamento del Portale
Turistico UmbriaTourism, che comunque registra, anche nell’anno in corso, risultati
estremamente positivi, dovendo necessariamente adeguare le tecnologie alle esigenze di
interoperabilità e di standard comunicativi in corso di definizione a livello centrale.
Pertanto, nel corso del 2024, si procederà ad una revisione complessiva del Portale, sia in
termini di comunicazione che tecnologici, potenziando le funzioni di DMS, rafforzando il
sistema dei sotto-portali territoriali anche attraverso un’alimentazione dell’informazione
diffusa territorialmente.
Sarà utile anche condurre un’azione conoscitiva volta a valutare l’effettivo livello di digitalizzazione del sistema delle imprese turistiche e degli Enti locali, non solo e non tanto in
termini di gestione della struttura ma soprattutto in termini di marketing e commercializzazione, al fine di migliorare il sistema regionale nel suo complesso, anche mediante un
ottimale utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla nuova programmazione europea.
MISSIONE 16: AGRICOLTURA, POLITICHE
AGROALIMENTARI E PESCA
Le politiche che verranno attivate nell’ambito di questa Missione nei prossimi anni saranno
caratterizzate dall’intervento della nuova PAC 2023-2027. Il 2 dicembre 2022 è stato approvato con Decisione di esecuzione della Commissione europea (C(2022) 8645 final) il
Piano Strategico della PAC 2023-2027 (PSP) dell’Italia.
Il PSP rappresenta una strategia ambiziosa rispetto a diversi obiettivi di competitività, sostenibilità ambientale, equilibrio territoriale e qualità degli alimenti, ponendosi in stretta
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
sinergia con altre politiche non strettamente agricole che ne rafforzano, tuttavia, la portata
e l’efficacia: dal PNRR alle politiche di coesione. Per la prima volta, tutti gli strumenti finanziabili attraverso i due principali Fondi europei che interessano il settore primario, il
FEAGA e il FEASR, rientrano in un unico documento di programmazione comune a livello
nazionale, delineando una strategia nazionale per il settore agricolo, agroalimentare e forestale.
2023-2027 (CSR – Complemento dello Sviluppo rurale) che individua le linee strategiche
regionali che concorrono al perseguimento degli obiettivi generali e specifici indicati nel
nuovo pacchetto di Regolamenti comunitari relativi alla nuova PAC (Regolamenti base del
Parlamento e del Consiglio e Regolamenti di esecuzione e atti delegati della Commissione
europea) in coerenza con le importanti strategie europee del “Green Deal” ed in particolare
con quelle del “Farm to Fork” e della “Biodiversità” a cui la politica di sviluppo rurale contribuisce in maniera diretta.
OBIETTIVO STRATEGICO 1: ACCELERARE LA SPESA PER LA CHIUSURA DEL PSR
UMBRIA E AVVIARE L’ATTUAZIONE DEL CSR UMBRIA
2023-2027
Le politiche che verranno attivate nell’ambito di questo obiettivo strategico nei prossimi
anni saranno focalizzate principalmente su due aspetti: il primo riguarda le procedure di
accelerazione della spesa per la chiusura del PSR 2014-2022; il secondo la piena attuazione
del CSR 2023-2027 con l’avvio dei primi bandi per gli investimenti.
Il PSR 2014-2022, che come è noto porta una dotazione di circa 1,2 Miliardi di euro, ha
superato oltre il 70% del livello di pagamenti. Restano ancora da liquidare circa
Nei primi 9 mesi del 2023 la spesa pubblica ha superato i 77 milioni di euro e si prevede a
fine 2023 di superare i 100 milioni di euro liquidati alle imprese del settore agricolo e
agroalimentare e ad altri beneficiari (pubblici e privati).
Sebbene le risorse ancora non spese sono quasi totalmente impegnate (98%), la crisi che
ha interessato l’Europa a partire dal 2020, prima dovuta all’Emergenza sanitaria Covid-19
poi alla guerra in Ucraina, ha rallentato notevolmente la conclusione dei progetti ammessi
a finanziamento a causa delle difficoltà per le imprese di far fronte alla reperibilità delle
materie prime nonché alla maggiorazione dei costi delle stesse.
I predetti fattori emergenziali, infatti, hanno comportato la sospensione dei termini dei
procedimenti amministrativi, tra cui anche quelli legati all’erogazione dei contributi.
Tale sospensione, unitamente alla richiesta di proroghe avanzate dai beneficiari dei contributi per far fronte alla situazione emergenziale ha determinato la dilazione dei tempi di
conclusione dei progetti presentati a valere sulle diverse Misure del PSR in favore dei beneficiari.
A fronte di tale situazione si è reso pertanto necessario attivare procedure di accelerazione
della spesa allo scopo di scongiurare il disimpegno delle risorse finanziarie tenuto conto
del 30 maggio 2023, sono state introdotte alcune modifiche alle procedure attuative del
PSR Umbria sia per i beneficiari pubblici che soggetti privati allo scopo renderli compatibili
In particolare, in esito al confronto con i Servizi della Commissione europea e con AGEA,
sono state emanate disposizioni per l’utilizzo dei nuovi prezzari delle opere di miglioramento fondiario per progetti di cui era già stato emesso il nulla-osta al finanziamento. Ciò
per venire incontro alla esigenza di fare fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime.
Tali disposizioni regionali emanate comportano un impegno tecnico ed amministrativo che
coinvolge non solo le imprese e i loro tecnici incaricati della progettazione, realizzazione e
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
rendicontazione dei progetti finanziati dalle diverse misure del PSR ma anche il personale
regionale addetto all’istruttorie delle domande di pagamento del PSR.
Infatti, per fare fronte a tale esigenza, non potendo contare del solo personale regionale
disponibile, si è avviato un percorso di rafforzamento amministrativo di personale specificatamente dedicato a supporto dell’Autorità di Gestione del PSR con l’attivazione di servizi
esterni in appalto/convenzione con Enti/Società esterne alla Regione. Si tratta in particolare di acquisizione di servizi professionali per il controllo tecnico-amministrativo dei numerosi progetti ammessi a finanziamento che dovranno ancora essere conclusi e liquidati.
I costi di detto personale dedicato sono coperti dalle risorse della Misura Assistenza tecnica
del PSR, compatibilmente con la dotazione finanziarie ancora disponibile della Misura
stessa.
Parimenti, per andare incontro alle difficoltà finanziarie che le imprese agricole hanno più
volte rappresentato a causa degli effetti dovuti all’aumento dei prezzi delle materie agricole
e per il verificarsi di condizioni climatiche avverse intervenute nel corso del 2023 (piogge
persistenti seguite da periodi di siccità) che hanno inciso fortemente sulla produzione delle
principali colture agricole regionali (vite, olivo e cereali) si sono intraprese a livello regionale iniziative volte a sostenere le imprese agricole in questa particolare fase di difficoltà
finanziaria.
Innanzitutto, si sono avviati i controlli amministrativi necessari per consentire ad AGEA di
eseguire entro fine anno il pagamento degli anticipi delle domande a superficie (biologico,
agroambiente e benessere animale) pari all’85% del richiesto. Questo consentirà di erogare
alle imprese che hanno presentato le domande di pagamento del PSR 2014-2022 – annualità 2023, oltre 20 milioni di euro entro la fine di quest’anno.
Inoltre, si sono attivate le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale
a favore delle imprese viticole danneggiate dalla peronospora. Ciò potrà consentire a dette
imprese, in esito del riconoscimento dello stato di calamità naturale decretato dalla Presidente della Giunta regionale, di potere ricevere un indennizzo da parte del Fondo di solidarietà nazionale ai sensi del d.lgs.102/2004.
Tale situazione di crisi climatica, che ha interessato non solo la coltura della vite, ha comportato l’avvio da parte delle strutture regionali, su sollecitazioni delle organizzazioni di
categoria agricole, di una verifica più puntuale dello stato di calamità naturale su tutto il
territorio regionale. Allo stato attuale la verifica è in corso e se riconosciuta, potrà consentire alle imprese non solo di potere richiedere un indennizzo al Fondo di solidarietà
nazionale, ma anche di usufruire delle altre agevolazioni previste dalla normativa nazionali
(moratoria mutui, sospensione contributi previdenziali ecc).
Il secondo aspetto riguarda l’avvio della nuova programmazione agricola europea ovvero
l’attuazione del CSR Umbria 2023-2027.
Dopo avere concluso la fase di approvazione del nuovo programma regionale (CSR per
l’Umbria 2023-2027), avvenuta con la DGR 1393/2022 ed insediato il Comitato di Monitoraggio del programma, sono stati approvati i principali criteri di selezione degli interventi
per consentire l’avvio dei primi avvisi pubblici volti ad accogliere la presentazione delle
domande di sostegno.
A tal fine sono in corso incontri tecnici-informatici con AGEA per la definizione dell’architettura informatica sul SIAN volta alla raccolta delle domande di sostegno e relativa istruttoria di ammissibilità. Diversi incontri si sono svolti a riguardo che hanno portato a definire
con AGEA una calendarizzazione per l’apertura dei prossimi avvisi pubblici a valere degli
interventi ad investimento del CSR che si prevede possa definirsi nei primi mesi del 2024.
Nel mentre, si è provveduto ad aderire all’Accordo Quadro – Lotto 3 della Gara SIAN sottoscritto tra il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e Leonardo spa in qualità di mandataria dell’RTI per l’acquisto dei Servizi applicativi e di gestione
delle infrastrutture informatiche contenuti nel Progetto dei Fabbisogni per lo Sviluppo rurale della Regione Umbria. Ciò potrà consentire alla Regione Umbria di mettere a disposizione delle imprese del settore agricolo, gratuitamente, un importante strumento informa-
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
tivo, il GIAS – Umbria, utile alle imprese quale strumento di gestione aziendale e parallelamente alla Regione per lo svolgimento dei propri controlli amministrativi finalizzati all’erogazione dei contributi del PSR, misure a superficie. Tali servizi riguardano in particolare:
• Servizi comunicazioni di spandimento degli effluenti zootecnici e i piani di utilizzazione
agronomica (PUA);
• Servizio gestione dei sistemi di qualità biologica ed SQNPI 4890/2014, D.M. (sistema
di qualità nazionale di produzione integrata);
• Servizio del Quaderno di Campagna (QdC) per la gestione la normativa dell’uso di
prodotti e interventi agronomici circa il trattamento dei vegetali e le attività di trasformazione;
• Servizio Gestione pratiche Utenti Macchine Agricole per l’assegnazione di carburante
ad accisa agevolata impiegato in ambito agricolo (UMA).
Nel mentre, allo scopo di dare continuità agli impegni assunti dagli agricoltori in materia di
tutela dell’ambiente e della biodiversità e contrasto ai cambiamenti climatici, si evidenzia
che, in esito a quanto disposto dalla DGR 1091 del 26 ottobre 2022, si è provveduto ad
emettere, nelle more dell’approvazione formale del CSR e delle procedure informatizzate
per la presentazione delle domande di sostegno da parte di AGEA-OP, i principali bandi per
Intervento
Dotazione finanziaria destinata
agli avvisi 2023
ACA 1 – Produzione integrata
ACA 12 – Colture a perdere corridoi ecologici fasce ecologiche
500.000,00
ACA 14 – Allevatori custodi dell’agro biodiversità
120.000,00
ACA 15 – Agricoltori custodi dell’agro biodiversità
20.000,00
ACA 18 – Impegni per l’apicoltura
100.000,00
Pagamento al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica
Benessere animale
Sostegno zone con svantaggi naturali montagna
Sostegno zone con altri svantaggi naturali significativi
In esito a tale Deliberazione e ai successivi bandi emanati, sono state raccolte nel corso
del 2023 circa 10.000 domande di sostegno per le quali si è avviato l’iter istruttorio per i
relativi pagamenti.
Misura
Imp. richiesto
Sup. Richiesta (Ha) N. domande
SRA01
32.767
SRA12
204.348
SRA14
103.663
75.877
2023 SRA29_1
SRA15
5.020
SRA29_2
12.418
SRA30
27.387
SRB01
16.976
3.732
SRB02
106.039
4.187
201.741
9.898
Totali
Tenuto conto che AGEA non ha ad oggi implementato ancora le procedure le il pagamento
degli anticipi delle domande a superficie nuova programmazione, si prevede che le stesse
potranno essere pagate a saldo, per un importo complessivo di circa 25 milioni di euro nei
primi mesi del 2024.
2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI
DEFR UMBRIA 2024
OBIETTIVO STRATEGICO 2: OTTIMIZZARE LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
FORESTALE
Le foreste hanno assunto un ruolo essenziale nella “transizione verso una economia moderna, climaticamente neutrale, efficiente nell’uso delle risorse e competitiva” (Strategia
forestale dell’UE per il 2030), con particolare riferimento al ruolo svolto nella mitigazione
e adattamento ai cambiamenti climatici. Inoltre, esse rivestono particolare importanza nel
garantire l’equilibrio idrogeologico e la difesa del suolo, le necessarie condizioni di sicurezza
e produttività delle aree di pianura, la qualità dell’aria, la qualità e quantità delle acque, la
disponibilità di prodotti legnosi e non legnosi e lo sviluppo di attività turistiche e ricreative.
Lo svolgimento di tali fondamentali funzioni è oggi condizionato dalla capacità degli ecosistemi forestali di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici, fra cui, come è evidente
nelle regioni mediterranee, l’aumento del rischio di incendi.
Il 9 febbraio 2022 è stata pubblicata la Strategia Forestale Nazionale (SFN), promossa
dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in concerto con i Ministeri della
Transizione Ecologica, della Cultura, dello Sviluppo Economico e della Conferenza StatoRegioni, in ottemperanza del Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere Forestali (D.lgs
34/2018 – Testo unico in materia di foreste e filiere forestali).
Si tratta di un documento strategico di validità ventennale, primo nel suo genere a livello
italiano, che si pone quale strumento essenziale per delineare le politiche forestali nazionali