(AGENPARL) – ven 10 novembre 2023 Nota del consigliere regionale Donatella Porzi (Misto): “Con lo scoppio del
conflitto Israelo-palestinese, il testo da me promosso assume ancor più
rilevanza. Supportare con risorse concrete scuole, enti ed associazioni che
organizzano viaggi nei luoghi in cui si sono consumati i crimini più atroci
dell’umanità, è un modo per contribuire a far sì che certi orrori non si
ripetano”
(Acs) Perugia, 10 novembre 2023 – “Ho promosso la legge regionale per la
promozione dei ‘Viaggi della memoria’ nel 2022, in tempi non sospetti. Mi
riferisco al fatto che non c’erano ancora segnali dello scoppio del
drammatico conflitto tra israeliani e palestinesi che sta assumendo contorni
sempre più tragici, con l’enorme perdita di vite umane e tanto dolore da
entrambe le parti. Ma da Auschwitz a Gaza c’è un cammino lunghissimo,
durante il quale disegni costruiti sulle stesse ideologie alla base della
Shoah, il razzismo contemporaneo, hanno generato il ripetersi in tutto il
mondo di crimini, violenze, discriminazioni ed emarginazioni. Da qui sono
partita, dalla consapevolezza che, per andare avanti, occorre riconoscere la
storia ed interrogarci ogni giorno per impedire che orrori come quelli del
passato possano tornare, magari sotto nuove spoglie. Ma certamente la mia
proposta di legge assume ancor più rilevanza all’indomani dell’attacco
di Hamas del 7 ottobre, il più tragico inflitto al popolo ebraico
dell’Olocausto”. Lo dichiara la consigliera regionale Donatella Porzi
(Misto).
“Ringrazio i colleghi, che hanno reso l’iter molto semplice approvando il
testo all’unanimità sia in Commissione sia in Aula. Con questa legge –
spiega Porzi – l’Umbria è tra le poche regioni italiane, prima fra tutte
la Lombardia, ad essersi dotata di un apposito strumento rivolto alle giovani
generazioni per mantenerne viva la memoria. C’è un impegno di risorse già
dal 2023 per supportare non solo le scuole, quindi gli studenti, che
organizzano viaggi della memoria, ma anche enti ed associazioni. Abbiamo
garantito un contributo economico fino al 2025, così da dare continuità
alla nostra proposta educativa e non lasciarla all’estemporaneità delle
singole iniziative. In tanti anni di attività istituzionale e di
insegnamento, ho avuto riscontri molto positivi da parte dei giovani che
hanno preso parte a simili esperienze. Penso agli incontri nelle scuole ai
quali sono intervenuti testimoni sopravvissuti alla Shoah e ad altre tragedie
del Novecento che hanno parlato delle violenze vissute sulla propria pelle,
suscitando grande attenzione e partecipazione. Venendo meno il racconto
diretto, per ovvie ragioni anagrafiche, la sensibilizzazione attraverso la
visita dei luoghi in cui si sono consumati i crimini più atroci
dell’umanità deve essere una delle nostre perenni missioni per contribuire
a progettare un futuro basato su valori imprescindibili quali la democrazia,
la giustizia e la libertà. Se non fosse così ogni azione ed ogni parola si
ridurrebbero a pura retorica”.
“Proprio in questi giorni – aggiunge Donatela Porzi – il figlio di Elie
Wiesel, il Premio Nobel sopravvissuto ad Auschwitz, in un articolo ha
invitato gli insegnanti di tutto il mondo a diffondere tra gli studenti il
libro autobiografico ‘La Notte’, scritto dal padre per raccontare la sua
tragica esperienza, così stimolarli ad interrogarsi e a fare domande su
quanto accaduto. Lo scorso 6 novembre Papa Francesco, di fronte ai circa
7.500 bambini e bambine di ogni Paese del mondo riuniti in Vaticano, ha detto
che la guerra è scoppiata in tutto il mondo, non solo in Palestina, che ci
sono tante guerre nascoste e che tutti dobbiamo lavorare per la pace. E il
ministro Valditara, a più riprese, ha sottolineato che la scuola deve
fornire antidoti contro ogni forma di antisemitismo latente, e aggiungo
spesso strumentalizzato, così da far emergere un dibattito e una riflessione
plurale. Pensiamo alle profanazioni delle pietre d’inciampo a Roma, atti
che colpiscono la nostra democrazia alla radice e che testimoniano la
necessità di non abbassare mai la guardia e di tenere alta l’arma della
sensibilizzazione soprattutto nei confronti dei giovani. Sono consapevole –
conclude – che la nostra legge è una piccola goccia nell’oceano della
memoria conservata dai sopravvissuti, negli archivi, sui libri di storia, nei
segni tangibili delle città, ma è lì a ricordarci che la memoria deve
essere viva”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76132