(AGENPARL) – gio 09 novembre 2023 Dopo l’audizione con associazioni venatorie, agricole e Ambiti territoriali
di caccia, la Terza commissione dell’Assemblea legislativa esprime parere
favorevole alle modifiche al regolamento n.34/99
(Acs) Perugia, 9 novembre 2023 – Le modifiche al regolamento n.34/99 sul
prelievo venatorio della specie cinghiale, predisposte dalla Giunta
regionale, sono state approvate all’unanimità dalla Terza commissione
dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Prima del voto, la Commissione ha
ascoltato l’assessore regionale all’ambiente e i rappresentanti di Ambiti
territoriali di caccia (Atc), associazioni venatorie ed agricole.
L’assessore Roberto Morroni ha spiegato che “la proposta di regolamento
prevede una serie di modifiche richieste dal mondo venatorio per agevolare le
squadre negli abbattimenti, anche nell’ottica del contrasto alla diffusione
della specie cinghiale e della peste suina. Abbiamo fatto nostre le richieste
dei cinghialisti ed in alcuni casi le abbiamo implementate: il numero minimo
scende quindi da 20 a 15 partecipanti. E fino al 50% dei componenti potranno
essere ospiti, ossia cacciatori non iscritti alla squadra. Sarà anche
possibile unire più squadre per raggiungere il numero minimo di
partecipanti. Questi interventi si aggiungeranno a quelli previsti dal
‘Piano nazionale contro la peste suina africana’, che sarà presto
recepito da un Piano regionale. Per rispettare quanto previsto dal
Commissario straordinario alla peste suina africana
(https://www.salute.gov.it/portale/pesteSuinaAfricana/homePSA.jsp [1]), si
dovrà arrivare a 44mila abbattimenti annui, di cui 10mila in selezioni e
10mila con il contenimento. Il contrasto alla peste suina ha un approccio
più sanitario che venatorio, essendo mirata a bloccare la diffusione di
questa malattia. Gli obiettivi degli abbattimenti sono fissati dal Piano
nazionale e non sono trattabili. Lo sforzo più grande sarà non attraverso
le braccate ma attraverso selezione e contenimento. Queste misure devono
essere attuate e non possono essere discusse. I criteri del Piano nazionale
(https://www.salute.gov.it/portale/pesteSuinaAfricana/dettaglioPubblicazioniPSA.jsp?lingua=italiano&id=3357
[2]) non permettono di intervenire liberamente: sta cambiando il mondo e
tutte le riforme e le modifiche all’ambito venatorio potranno essere
ipotizzate tra 5 anni. L’implementazione delle filiere è uno degli aspetti
fondamentali del Piano, visto che si tratta di una risorsa alimentare che non
può essere dispersa o distrutta”.
Rispetto alle innovazioni introdotte dagli uffici di Palazzo Donini i
rappresentanti di Atc, associazioni venatorie ed agricole hanno espresso
perplessità circa la effettiva possibilità di arrivare ad un numero così
elevato di abbattimenti, stante la flessione degli stessi registrata
quest’anno. Tra le misure per incrementare gli abbattimenti è stata
ipotizzata una rotazione nell’assegnazione dei settori mentre è stata a più
riprese sottolineata la necessità di strutturare filiere che valorizzino e
rendano più sicuro il consumo della carne dei cinghiali abbattuti.
Il consigliere regionale Manuela Puletti (Lega) ha infine evidenziato che
“le modifiche al regolamento sono condivisibili ed agevolano anche
l’aspetto burocratico, facilitando le piccole squadre. Si dovrà procedere
anche ad una revisione dei settori, con una suddivisione del territorio
regionale in tre aree. È mancato il coinvolgimento delle associazioni
venatorie, che invece avrebbe creato una maggiore condivisione. La strada
comunque è quella giusta”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/76116
[1] https://www.salute.gov.it/portale/pesteSuinaAfricana/homePSA.jsp
https://www.salute.gov.it/portale/pesteSuinaAfricana/dettaglioPubblicazioniPSA.jsp?lingua=italiano&id=3357
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