Il Giornale Dell'Umbria
Image default
GnewsMedio Oriente

A cosa è dovuto il ritardo di Israele nell’invasione terrestre di Gaza?

[lid] Sembra che Israele abbia ritardato l’invasione di terra di Gaza prevista già per venerdì, e sui motivi del ritardo ci sono alcune motivazioni.

Giovedì scorso, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato un avvertimento ai civili nel nord di Gaza di evacuare il sud, dando loro 24 ore per farlo (anche se successivamente un portavoce ha poi affermato che l’IDF aveva capito che l’evacuazione avrebbe potuto richiedere diversi giorni). Ma da allora, pur ammassando truppe al confine, l’IDF non ha più invaso Gaza, se non con attacchi sporadici per condurre ricognizioni.

Uno dei motivi principali è il Libano. Gli Hezbollah hanno lanciato sporadicamente missili anticarro contro le postazioni israeliane al confine, e i commandos hanno cercato di violare il confine israeliano in vari punti. Israele ha mantenuto una politica di risposta al fuoco, ma solo verso le posizioni da cui è stato attaccato, non verso obiettivi più ampi degli Hezbollah. Se gli Hezbollah entrasse in guerra, come ha minacciato l’Iran, Israele combatterebbe una guerra su due fronti. Quindi ci è voluto del tempo per prepararsi a questo nuovo scenario.

Un altro motivo è la preoccupazione internazionale per le condizioni umanitarie a Gaza. Nei conflitti precedenti, il nemico più formidabile di Israele è stata l’opinione pubblica mondiale. Sebbene Israele sia impegnato a distruggere Hamas indipendentemente dalle critiche del mondo esterno, deve anche preservare le sue fragili relazioni con i suoi nuovi alleati arabi, così come la buona volontà degli amici in Occidente, in particolare gli Stati Uniti.

Ciò porta alla prossima possibile ragione: il timore che un’invasione rapida e intensa possa alienare l’amministrazione Biden. Sebbene il presidente Joe Biden sia stato molto favorevole dopo gli attacchi terroristici del 7 ottobre, la politica della sua amministrazione nei confronti di Israele è stata decisamente fredda per due anni e mezzo. 

E’ probabile anche – cosa che gli Stati Uniti hanno negato – che Israele non scatenerà una grande invasione di terra finché la prevista visita di Biden per mercoledì 18 ottobre non sarà terminata e il presidente non sarà di nuovo al sicuro negli Stati Uniti.

Related posts

Le arti femminili nelle associazioni. Seconda edizione. Giovedì 13 marzo

gianluca

Il Valzer dei moscerini – Incontro a Palazzo Mauri il 27 gennaio, ore 10

gianluca

Sport e Salute, urge intervento per il riconoscimento del personale che possiede i requisiti per essere Quadro nelle Federazioni sportive

Luigi Camilloni