(AGENPARL) – ven 06 ottobre 2023 Nota di Paparelli (Pd)
(Acs) Perugia, 6 ottobre 2023 – “Per eliminare le problematiche dovute al
sovraffollamento e riportare l’Ospedale Santa Maria di Terni ad una
gestione ottimale, capace di dare risposte, senza le lunghe file di attesa o
i letti nei corridoi, occorre passare dalle parole e dalle interviste ai
fatti concreti. Occorre anzitutto dar corso alle previsioni del Piano
sanitario regionale preadottato nel maggio 2019 che prevedeva il
trasferimento degli ospedali di Narni e Amelia dalla Asl all’Azienda
Ospedaliera di Terni”: lo dice il consigliere regionale del Partito
democratico Fabio Paparelli.
“I problemi attuali – spiega Paparelli – oggi non ci sarebbero se il PSR
preadottato a maggio 2019 dalla Giunta Regionale da me presieduta, con il
quale si dava mandato di ricomprendere alcuni ospedali, come ad esempio
quelli di Narni-Amelia, nelle rispettive Aziende ospedaliere di riferimento,
ovvero quella di Terni. Tale assetto si riteneva già allora opportuno e
fondamentale per spostare in quei nosocomi la bassa e media complessità o
servizi come il day surgery e liberare posti letto al Santa Maria per gli
interventi più urgenti e complessi. Oggi più che mai non basta una
‘semplificazione dell’assetto organizzativo’, ma occorre celermente
mettere in campo una integrazione orizzontale, tra alcuni ospedali
‘minori’ oggi sotto le Aziende USL e le Aziende ospedaliere che insistono
sullo stesso territorio, riservando per le aziende ospedaliere l’alta
specialità e trasferendo negli ospedali minori di territorio buona parte
degli interventi a bassa intensità, oltre che le lungo degenze. Non solo il
pieno impiego degli 80 posti letto dell’ospedale di Narni ma anche le
decine di posti di quello di Amelia, insieme alla riapertura del pronto
soccorso di Narni, che torniamo a chiedere con forza, eviterebbero gli
inaccettabili picchi di utenza e le conseguenti file interminabili che si
registrano ormai sistematicamente all’Ospedale di Terni. Tutto ciò si può
fare e subito”.
“Infine, faccio registrare che in assenza di un numero sufficiente di posti
letto disponibili e carenza di strutture sanitarie pubbliche, così come è
stato giustamente dichiarato pubblicamente dai vertici dell’Azienda di
Terni, appare del tutto insensato e inopportuno, riconvertire a fini
ricettivi gli spazi della ex Milizia, invece che impiegare quella struttura,
già in parte attrezzata e vicina all’ospedale, per realizzare, in tempi
brevi, strutture sanitarie a servizio dell’ospedale. Sorge allora
legittimamente il sospetto che questa presunta impossibilità del sistema
pubblico a far fronte a nuovi posti letto sia il pretesto per sdoganare
l’intervento dei privati in questo settore. Ciò non stupirebbe affatto –
conclude Paparelli – dato che il processo di privatizzazione della sanità
messo in atto dalla Giunta regionale e dalla presidente Tesei sta andando
proprio in questa direzione”. RED/pg
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75921