(AGENPARL) – mar 26 settembre 2023 Bianconi (Gruppo misto) sull’atto ispettivo presentato stamani in Aula
(Acs) Perugia, 26 settembre 2023 – “Con l’interrogazione che ho
presentato oggi in Aula desideravo ritornare su un tema trattato più volte
in questo mio mandato con l’obiettivo di poter migliorare, per quanto nelle
mie possibilità, la qualità di vita delle persone non autosufficienti e
delle loro famiglie e soprattutto di ridurre al minimo, se non azzerare, le
diseguaglianze di fatto che esistono e che mi vengono segnalate costantemente
dalle associazioni”: lo sottolinea il consigliere regionale del gruppo
Misto Vincenzo Bianconi.
“C’è da capire – ha affermato – quale è lo stato dell’arte dei
bandi e in che modo i Comuni distribuiscono questi fondi in base alle
effettive necessità. Chiedo se la Giunta è a conoscenza del tempo che
mediamente intercorre tra la chiusura dei bandi, la stesura delle graduatorie
e l’erogazione degli interventi nell’ambito della ‘non
autosufficienza’ in Umbria. Mi riferisco, solo per fare un esempio, al
bando ‘Dopo di Noi’ del Comune di Foligno di febbraio 2023 ma desidero
anche conoscere a quanto ammonta il numero dei beneficiari nella nostra
Regione dei progetti ‘Dopo di Noi’ e ‘Vita Indipendente’ nel 2019 e
nel 2022, a quanto ammontava il numero dei beneficiari di assegni per
disabilità gravissima nel 2019 e nel 2022. E’ sotto gli occhi di tutti che
nell’attuale contesto di carenza di servizi assistenziali pubblici e
privati, che verosimilmente tenderà a peggiorare nell’attuale quadro
demografico di rapido invecchiamento della popolazione umbra, appare
necessario ed urgente mettere in campo ogni possibile opzione di assistenza,
sia diretta che indiretta, che possa essere liberamente scelta dalla persona
non autosufficiente, in base alle proprie specifiche esigenze e preferenze.
Ciò anche al fine di garantire un vero rispetto del principio di uguaglianza
sostanziale stabilito dall’articolo 3 della Costituzione, del diritto alla
salute di cui all’articolo 32 della Costituzione e del diritto
all’assistenza di cui all’articolo 38 della Costituzione”.
“Come ho più volte ribadito nei miei interventi pubblici e in questa Aula
– ha aggiunto Bianconi – non ho alcun tipo di preconcetto sul concetto di
assistenza diretta o indiretta. Sono certo, però, di una cosa. Che il vero
supporto consiste nel potere fornire a ciascuno la libertà di scegliere, in
base alle condizioni proprie e dei familiari quale è la situazione ottimale.
Questo al solo fine di non creare disparità. Disuguaglianza che di fatto al
momento esiste. Attualmente le misure di assistenza e sollievo destinate a
persone non autosufficienti (e ai relativi familiari caregivers) sarebbero
differenti a seconda del luogo di residenza del beneficiario, la sua età e
la causa che determina la sua disabilità fisica o psichica. Ciò
determinerebbe ingiuste discriminazioni nel contributo o supporto ricevuto da
persone con la medesima situazione fisica o mentale di non autosufficienza,
qualora questa sia originata da differenti patologie o cause. Un approccio di
discontinuità nella fornitura dei supporti a persone non autosufficienti,
con necessità di rinnovi e potenziali ritardi nelle procedure di
assegnazione, potrebbero creare ingiusti e gravi pregiudizi a carico dei
beneficiari. In particolare si rischierebbe di interrompere i percorsi
terapeutici intrapresi, cambiare gli operatori a cui la persona si era
abituata e aveva creato un legame, vanificare i progressi ottenuti con grandi
sacrifici e compromettere i delicati equilibri psico-fisici costruiti. Tutto
ciò appare illogico e dannoso, considerando che spesso si tratta di persone
con situazioni di non autosufficienza stabili, per le quali, una volta
verificata la necessità di sostegno, dovrebbe essere automatico il supporto,
senza continui ostacoli burocratici, incertezze, ritardi e inutili oneri.
Tale situazione comprometterebbe il benessere e l’efficacia dell’intero
percorso di sostegno alla persona non autosufficiente, a danno soprattutto
delle persone e delle famiglie maggiormente vulnerabili, che potrebbero non
avere i mezzi per poter sostenere le spese di cura per i mesi necessari per
stilare le graduatorie. Ferme restando le opzioni di assistenza diretta già
presenti, l’ulteriore opportunità di scegliere un caregiver da parte della