(AGENPARL) – ven 25 agosto 2023 Direttore responsabile: Francesco Antonio Arcuti
ANNO 44 – N. 183 Venerdì 25 agosto 2023
(agenzia umbria notizie)
Astetr 43
orte-falconara, assessore melasecche: continua il copia e incolla,
orchestrato dal pd e cespugli vari. adesso è il turno di filt cgil
e dei pensionati cgil. la quantità degli interventi evidenzia la
debolezza delle argomentazioni nell’unico obiettivo di impedire
all’umbria di fare passi avanti
(aun) – Perugia, 25 ago. 023 – “È veramente triste continuare a
leggere interventi copia e incolla, che ripetono le stesse parole
trite dei primi comunicati, da parte di esponenti del PD: sindaci
che parlano in modo folcloristico di “delitti”, ex assessori
comunali di venti anni fa che riappaiono improvvisamente per
discettare sulla soppressione dei progetti di raddoppio della
Orte-Falconara, addirittura ex segretari regionali del PD
defenestrati e passati a formazioni parallele, noti per la totale
vacuità di quanto hanno prodotto nelle loro funzioni, che ripetono
a pappagallo frasi fatte, alcune basate sul nulla o su errori
marchiani frutto di incompetenza”.
È quanto afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e
Trsporti, Enrico Melasecche, che prosegue: “All’elenco lunghissimo
dei lamenti al cielo leggiamo adesso con piacere che si aggiunge
anche la FILT CGIL dell’Umbria (come poteva mancare?) e,
addirittura, il sindacato pensionati della CGIL di Terni. La
pletora di coloro che nei decenni hanno governato e sgovernato
Trasporti e Infrastrutture lasciando processi penali in corso,
fallimenti clamorosi e debiti a profusione e che sulla Orte-
Falconara hanno prodotto nulla se non ritardi disastrosi, adesso
si esercitano in gorgheggi di varia natura. Si unisce in qualche
modo al coro degli addolorati anche il simpatico vignettista del
PD che a suo tempo era assurto con la Marini a direttore regionale
del settore che oggi, maître à penser della sinistra, scopre le
carte sul Nodino di Perugia su cui ha prodotto zero: piuttosto che
tacere per la vergogna dei disastri di quel periodo, cui dobbiamo
noi metter mano, sostiene la solita teoria del “benaltrismo degli
inconcludenti”, o si fa tutto subito, un giochetto da un miliardo
e mezzo da Paperon dei Paperoni, oppure meglio non fare nulla,
nella segreta speranza che l’attuale Giunta non riesca nel
programma pesante delle nuove realizzazioni”.
“Sono costretto a deludere tanti menagrami – dice l’assessore
Melasecche – perché le cose stanno andando in modo molto diverso,
sia sulla Orte-Falconara che sulla Foligno-Terontola e sulla FCU,
prossima alla completa riapertura in modalità elettrica, sia a
livello stradale: dall’apertura della Guinza sulla E78 con i
progetti dei due lotti umbri finalmente in fase di
predisposizione, dal raddoppio della Perugia-Ancona nell’unica
tratta mancante della Valfabbrica-Casacastalda alla realizzazione
della Mocaiana-bivio Pietralunga, il cui cantiere abbiamo da
alcuni mesi consegnato, alla Tre Valli con il I stralcio che vede
il cantiere in apertura nei prossimi mesi, dal Nodino alla
Variante Sud Ovest di Terni, finanche alla rete estesa dei
cantieri di manutenzione straordinaria ANAS che, con fatica ma con
risultati altrettanto positivi, hanno visto e stanno vedendo nei
quasi quattro anni di governo regionale di centrodestra completare
un programma di rigenerazione che l’Umbria non ha mai conosciuto
nel corso della sua storia”.
“In particolare il tam tam odierno sulla Orte-Falconara attacca
la Giunta Tesei che ha fatto e sta facendo il massimo. Su questa
linea – rileva Melasecche – in Umbria finora due erano gli emblemi
della inconcludenza dei nostri predecessori. Quello del cantiere
del raddoppio ferroviario della tratta Campello-Spoleto che durava
da oltre venti anni e a cui, grazie alla nostra determinazione, è
stato finalmente impressa una velocizzazione che porterà alla
inaugurazione entro il 2024. E quello della cattedrale nel deserto
della Piastra Logistica di Terni e Narni in allacciamento proprio
alla Orte-Falconara, finanziato per 12 milioni di euro, il cui
progetto cantierabile, unitamente alla gara per la gestione
(analogamente a quella di Città di Castello) stiamo conducendo in
porto”.
“Non solo, non esisteva uno straccio di progetto per il
raddoppio della tratta Terni-Spoleto – aggiunge l’assessore -,
perché il nulla cosmico prodotto negli ultimi quindici anni dalle
Giunte di sinistra aveva partorito un topolino, cioè una ipotesi
di canna unica dal costo di circa 500 milioni di euro che se fosse
mai stata realizzata non costringerebbe oggi noi a dover lavorare,
con la nuova normativa – evidenzia – che impone due canne da 19
chilometri l’una, quindi 38 chilometri di galleria dal costo
salito alle stelle per responsabilità evidenti di chi si è
gingillato in decine e decine di convegni inconcludenti con i
treni che transitano a 50 km l’ora sulla gola di Giuncano”.
“Nel frattempo – ricorda – con i fondi PNRR stanziati per la
“velocizzazione e la messa in sicurezza” della Orte-Falconara con
la tecnologia ERTMS, questo intervento sta procedendo
regolarmente, non avendo subito il minimo definanziamento. Quando
Trenitalia ci consegnerà dal 2025 i 12 nuovissimi treni da 200 km/
h, che abbiamo difeso in tutti i modi, le cose andranno anche
meglio”.
“Va detto – dice ancora Melasecche -, per serietà di
impostazione e perché una politica di Buon Governo non nasconde le
difficoltà, e solo gli sciocchi la buttano in caciara, che
l’intero completamento del raddoppio e della velocizzazione della
Orte-Falconara da Terni a Fabriano comporta un finanziamento che,
valutato parametricamente, in assenza di un progetto esecutivo
delle singole tratte cui stiamo lavorando, si può stimare in circa
5 miliardi fra Umbria e Marche. Notizie queste che non ho mai né
sottovalutato né nascosto. Conosciute da chiunque avesse mai
voluto approfondire l’argomento”.
“Quindi? Conviene gettare tutto alle ortiche – domanda -, come
si augurano in cuor loro i non pochi coristi del PD e cespugli
vari, in modo da gridare all’incompetenza e all’inconcludenza
della giunta Tesei, unico vero motivo di questa azione di
avvelenamento dei pozzi in vista delle prossime elezioni comunali
e regionali, oppure proseguire indefessamente nel conseguimento di
risultati inoppugnabili in modo da portare a casa il massimo
possibile che il contesto politico, economico finanziario e di
bilancio del Paese consente?”.
“Noi proseguiamo su questa strada, senza se e senza ma –
rimarca Melasecche -, certi dei risultati che stiamo producendo e
che tutti gli umbri apprezzeranno”.
Su quanto poi “dichiarato dal Ministro Salvini e cioè che tutti
i progetti impossibilitati a concludersi nel 2026 con
finanziamenti PNRR (anche un bambino comprende che forare montagne
per decine di chilometri con opere di difficoltà superiore a
quelle realizzate nell’arco alpino comporta la disponibilità di
‘talpe’ che non esistono in numero sufficiente in Italia e di
finanziamenti pari a circa la metà del Ponte sullo Stretto di
Messina) verranno rifinanziati con altri fondi negli anni
successivi, ritengo ci sia solo da prenderne atto”.
“La nostra Giunta – continua Melasecche – sta dimostrando con i
fatti la propria visione strategica, che include il completamento
del raddoppio di quella linea che riteniamo essenziale non solo
per le regioni Umbria, Marche e Lazio, ma per l’intero Paese. È
per questo che respingiamo ai mittenti una certa polemica da
barzellettiere in questo scorcio post ferragostano che ricorda
molto, mutatis mutandis, una nota canzone di Fabrizio De André,
assai cara un tempo alla sinistra: ‘si sa che la gente dà buoni
consigli se non può più dare cattivo esempio’. La banalizzazione
strumentale di temi così importanti per il Paese e per la ‘Italia
di mezzo’, nelle obiettive difficoltà tecniche e finanziarie da
affrontare, vedono le forze di opposizione, piuttosto che unite
nella richiesta di dare loro soluzione, una perenne polemica nel
gioire degli auspicati fallimenti. Basta osservare il
comportamento della FILT CGIL che dopo aver indetto il sesto
sciopero per ricattare questa Giunta ad un comportamento illegale
sui lotti della gara per il trasporto pubblico locale utilizza il
tema delle infrastrutture per sfogare, non certo nell’interesse
dei lavoratori, il proprio imbarazzo. Chi utilizza questi mezzi –
conclude l’assessore Melasecche – si qualifica da solo e
sottovaluta la capacità di giudizio dei cittadini”.
Red/nnn