(AGENPARL) – ven 18 agosto 2023 I consiglieri regionali Fabio Paparelli, Simona Meloni, Michele Bettarelli e
Tommaso Bori (PD) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) chiedono alla Giunta di
“convocare un tavolo straordinario di confronto con le associazioni dei
consumatori, del mondo del Commercio e gli stakeholders”.
(Acs) Perugia, 18 agosto 2023 – “A luglio l’Umbria è risultata essere la
seconda regione più cara d’Italia e Perugia la sesta città. Un dato
allarmante che deve interrogare la politica e la Giunta regionale alla quale
chiediamo di convocare un tavolo straordinario di confronto con le
associazioni dei Consumatori, del mondo del Commercio e gli stakeholders
preposti, per stabilire azioni mirate e concrete a contrastare il rialzo dei
prezzi”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali Fabio Paparelli,
Simona Meloni, Michele Bettarelli e Tommaso Bori (PD) e Vincenzo Bianconi
(Gruppo Misto).
“L’Istat – spiegano i consiglieri di opposizione – ha infatti reso noto di
recente i dati relativi all’inflazione registrata nelle regioni, in base ai
quali l’Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica delle città e
delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
Dopo la Liguria e prima della Lombardia, l’Umbria è la seconda regione
più cara: la crescita dei prezzi è del 6,7% e implica un’impennata del
costo medio della vita pari a 1.513 euro per famiglia annuo. Ma l’Umbria
colloca al sesto posto della classifica delle città più care anche il
proprio capoluogo: con un aumento del 6,9% e dove il costo della vita supera
la media regionale e arriva a 1585 euro. A Terni l’aumento è comunque
consistente e pari di 1.470 euro. Prendendo atto dell’assoluta assenza
del Governo regionale su queste importanti tematiche è urgente che dalla
maggioranza si muova una richiesta che vada al di là di iniziative
sporadiche e con un limitato impatto e coinvolga direttamente tutti gli enti
competenti”.
“In particolare in Umbria – evidenziano – nonostante il calo
dell’inflazione, si registrano aumenti dei prezzi dei beni di prima
necessità come pasta, pane, cereali, ortofrutta e latte al di sopra della
media e tuttavia, gran parte di questi incrementi non trovano un’effettiva
giustificazione. Ciò sta mettendo in seria difficoltà soprattutto le
famiglie, rispetto alle quali, non ci sembra che stiano arrivando risposte
adeguate da parte delle istituzioni. Anzi, l’allarme lanciato da più parti
sul caro benzina è caduto nel vuoto. Auspichiamo pertanto l’immediata
convocazione di un tavolo regionale, al quale, se invitati, non mancheremo di
offrire il nostro contributo su un tema cruciale per le famiglie umbre,
specie per quelle meno abbienti”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75642