(AGENPARL) – lun 24 luglio 2023 Per il consigliere Fabio Paparelli (Pd) “il rendiconto fornito della Cabina
di regia, oltre a mistificare i numeri e i risultati, denota una concezione
militaresca della governance sanitaria”.
(Acs) Perugia, 24 luglio 2023 – “A fronte di un quadro che la Regione
definisce impropriamente incoraggiante la situazione dei conti continua
invece ad essere fuori controllo”. Lo dichiara il consigliere regionale
Fabio Paparelli (Pd) dopo aver “preso atto della ‘Relazione
sull’andamento della spesa farmaceutica’ redatta dal Gruppo di lavoro
insediato dalla Giunta regionale e tenuto conto dei dati forniti recentemente
dalla Corte dei Conti nel corso della Relazione allegata al rendiconto di
parifica del Bilancio regionale”.
“Il dato che viene celebrato con successo dal Gruppo di lavoro – spiega
Paparelli – è quello relativo al fatto che l’Umbria, dopo aver incassato
nel 2022 il record negativo a livello nazionale sugli aumenti della spesa
farmaceutica, oggi si starebbe assestando sotto la media nazionale. A ben
guardare, però, ciò non significa che la spesa umbra stia effettivamente
diminuendo, anzi. La tendenza attuale, se proiettata su base annuale, va a
determinare un ulteriore peggioramento della situazione. Con i 18 milioni di
squilibrio conseguito nel primo trimestre 2023 (+ 4 milioni per i farmaci
innovativi) si raggiungerebbe una cifra prossima ai 72 milioni di aumento di
spesa a fine anno. Una cifra ben al di sopra dello sforamento di 47,8 milioni
di euro che si è registrato nel 2022. Se infatti prendiamo a riferimento il
report che AIFA periodicamente produce in tema di spesa farmaceutica
nazionale, con un focus sulle singole regioni, emerge un quadro dissonante
rispetto alle discutibili conclusioni che la Cabina di regia regionale ha
rappresentato al Consiglio regionale in un documento riepilogativo di 73
pagine. Dal confronto sui dati infatti emerge chiaramente un quadro in cui
l’Umbria se la cava abbastanza bene solo nel campo della spesa farmaceutica
periodo del 2023)”.
“Ma questo – evidenzia il consigliere di opposizione – era un dato già
noto da tempo e la spesa risultava sotto controllo già prima
dell’istituzione della Cabina di regia regionale. I conti non tornano invece
quando si parla di spesa farmaceutica ospedaliera dove si sta mantenendo una
voragine nonostante le valutazioni positive della stessa Cabina di regia. La
spesa farmaceutica per gas medicinali anch’essa aumenta anche se in modo
lieve rispetto al 2022, nonostante migliori la percentuale di sforamento del
tetto. A tale riguardo va detto che i miglioramenti nelle percentuali di
sforamento sono, in realtà, attribuibili all’incremento subito dal valore
dei tetti prefissati per effetto della crescita del Fondo sanitario regionale
avvenuta nel 2023. I dati del primo trimestre 2023 indicano un incremento di
circa 1,5 milioni sia per la convenzionata che per l’ospedaliera. Da ciò
deriva uno scostamento minore rispetto al tetto, mentre la dinamica della
spesa sottostante rimane invece invariata. Se confrontiamo i valori assoluti
dei primi trimestri, si vede con chiarezza come la minore spesa del 2023, per
1,7 milioni, è totalmente ascrivibile alla quota convenzionata, come già
detto. Ma sia la spesa farmaceutica ospedaliera che quella per gas medicinali
manifestano, nel primo trimestre del 2023, un peggioramento nelle percentuali
di sforamento dei tetti rispetto a quelli registrati durante tutto il 2022
(ovvero + 11,09% ospedaliera e + 0,25% gas medicinali, a fronte di un +
12,45% e +0,26% del primo trimestre 2023). Dunque stando sempre ai dati
ufficiali forniti da AIFA, sia le prime percentuali di sforamento dei tetti
prestabiliti, che i valori assoluti che le stesse sottendono, in confronto ai
dati del 2022, denotano un andamento molto preoccupante della spesa
farmaceutica umbra, dove solo la convenzionata sembra salvarsi e solo a
fronte dei tagli imposti ai medici di base sulle prescrizioni e i conseguenti
maggiori costi che sono stati fatti gravare sui cittadini”.
Per Fabio Paparelli, quindi, “il rendiconto fornito della Cabina di regia,
oltre a mistificare i numeri e i risultati, dato che non si può spacciare un
aumento minore della spesa rispetto alla media nazionale per un risparmio
effettivo, denota, specie nelle 30 pagine di appendice, una concezione
militaresca della governance sanitaria. Riteniamo che così facendo si
alimentino solo inutili tensioni corporative tra i professionisti, ovvero,
tra i farmacisti controllori e medici controllati, senza raggiungere i
risultati auspicati. A riguardo sarebbe più utile invece che la stessa
Cabina di regia rendesse edotto il Consiglio regionale sul lavoro messo in
campo da regioni virtuose come Piemonte e Abruzzo, che, proprio in questo
preciso ambito, sono riuscite a conseguire risultati importanti, proprio
laddove, a tutt’oggi, l’Umbria continua a sbagliare strada”. RED/mp
link alla notizia: http://www.consiglio.regione.umbria.it/node/75567