(AGENPARL) – Roma, martedì 20 Giugno 2023 – Le dimissioni vanno chieste ad altri
Quando la politica teme il confronto, questo è il risultato. Dopo 4 anni di attività in Consiglio
Comunale a Perugia mi vengono chieste, senza alcun preavviso, le dimissioni da Presidente della IV
Commissione Consiliare Permanente. Che cosa rispondere a questa mossa frutto di una strategia
dai toni complottisti e che nasce, senza dubbio alcuno, dalla volontà di arginare la mia energia e la
mia forte motivazione ad un proficuo dibattito? Non è dal coinvolgimento e dalla discussione che
nascono idee, progetti e opportunità? Per quanto mi riguarda preferisco risultare scomodo purché
si perseguano obiettivi ambiziosi: il fare bene, il fare di più, anche se ciò comporta il mettere e il
mettersi in discussione. Quali sono però le accuse sostenute nei miei riguardi dai firmatari della
richiesta di dimissioni? Ho avuto l’ardire di attaccare l’operato di più assessori; ho rinunciato alla
Delega del Sindaco come consigliere delegato alla viabilità e ne ho spiegato le ragioni a mezzo
stampa; mi sono assentato ripetutamente durante la votazione di atti fondamentali; ho tenuto
comportamenti non aderenti a quanto perseguito dal Sindaco e dalla maggioranza. Come si
rimproverano i ragazzi a scuola, allora, i colleghi più disciplinati della classe si riuniscono e siglano
una richiesta di dimissioni per punire le intemperanze del Consigliere Cesaro. Rispetto a quanto
esposto, per dovere nei riguardi del mio Partito, Forza Italia, e per il grande rispetto del mandato
elettorale ricevuto dai cittadini, ritengo che appartenere alla maggioranza non possa precludere al
singolo Consigliere delle valutazioni critiche, con spirito propositivo, anche sull’operato del
Sindaco e della Giunta, altrimenti dovremmo parlare di censura e rinnegare i valori liberali ai quali
la coalizione di centrodestra si è sempre ispirata. Pertanto, l’aver esternato il disappunto in merito
a delle scelte effettuate da un singolo assessore, non può essere elemento discriminante per il
ruolo di presidente di Commissione Consiliare. Sono stato costretto, con l’avvallo del capogruppo
di Forza Italia, Giacomo Cagnoli, e con mio grande rammarico, a rinunciare alla Delega rilasciata
dal Sindaco come Consigliere delegato alla Viabilità per evitare di creare situazioni conflittuali con
l’assessore di riferimento, in quanto l’incarico assegnatomi si è rivelato un atto “cartolare” senza
possibilità di operare fattivamente. Ho sempre appoggiato le scelte dell’Amministrazione, e
continuerò a farlo, e lo dimostra la mia storia politica caratterizzata dalla presenza tanto sul
territorio quanto in sede istituzionale. Il riferimento alle ripetute assenze è pura farneticazione,
esiste un singolo episodio che, per motivi improcrastinabili, mi ha visto uscire dall’aula.
Inoltre, i recenti avvenimenti politici, hanno registrato il fallimento nella gestione della “trattativa”
per l’Albo d’oro della città, del primo firmatario della missiva, il Capogruppo di F.I. Giacomo
Cagnoli. Non posso non evidenziare quanto sia stato imprudente l’aver proposto un blocco di
nomi non concordato in modo unanime con le minoranze e per di più senza un confronto
all’interno del nostro gruppo. È da analfabeta politico non comprendere che su votazioni come
quelle riferite all’onorificenza più alta della città si debba tendere a una convergenza trasversale,
per evitare gli effetti devastanti della gogna mediatica alla quale sono state sottoposte le
personalità individuate e meritevoli, che non hanno raggiunto il quorum. Il collega Cagnoli ha forse
inteso rovesciare a me le sue responsabilità per aver fallito in un compito delicatissimo. Per le
conseguenze di tale gestione superficiale, chiedo che debbano essere presentate le dimissioni da
Capogruppo di Forza Italia dal Consigliere Giacomo Cagnoli, con effetto immediato. Se non
dovesse provvedere alle dimissioni, alla luce dei fatti esposti e dei comportamenti messi in campo,
in ultimo essere stato il primo firmatario di un documento dal vago sapore censorio, dichiaro che
per quanto attiene la figura del capogruppo, continuerò a rispettarlo ma da oggi non
rappresenterà più una figura nei confronti della quale esprimo la mia fiducia.
Spetta a chi in una coalizione ricopre incarichi di maggiore responsabilità, ascoltare e perfino
stimolare i contributi critici e dialettici che vengono anche dalle proprie fila, perché costituiscono
sale indispensabile per una crescita e per un continuo rafforzamento dell’intesa politica che è alla
base di una coalizione della conseguente azione di governo.
Non ho mai inteso, non intendo e tanto meno non intenderò per il futuro vivere ed interpretare il
ruolo di consigliere comunale come peones. Questo per rispetto di me stesso, dei cittadini che mi
hanno votato e per la città intera.
La lesa maestà della quale vengo accusato è semplicemente in contraddizione con i valori fondanti
di Forza Italia, nella quale orgogliosamente continuerò ad operare, che è nata dalla libertà, nella
libertà e per la libertà, perché l’Italia sia sempre più giusta. Ritengo ingiustificabile il fatto che,
piuttosto che apprezzare le tantissime occasioni nelle quali sono stato sostenitore e promotore
delle scelte di maggioranza, si arrivi alla mistificazione totale di un rapporto politico corretto,
coerente e rispettoso con le sue componenti.
Michele Cesaro