(AGENPARL) – mar 06 settembre 2022 IRRESPONSABILI E STRUMENTALI DUE GIORNI DI SCIOPERO POLITICO PER COLPIRE STUDENTI, FAMIGLIE NEI PRIMI GIORNI DI SCUOLA E TUTTI COLORO CHE DEVONO ANDARE AL LAVORO.
La FILT CGIL e la FAISA CISAL hanno rotto il tavolo di trattativa aperto dalla Regione, a poche ore dalla consegna della loro proposta e prima ancora che la stessa, come da nostro impegno, potesse essere esaminata dagli uffici tecnici e dall’avvocatura della Regione. Ormai è fin troppo evidente l’intento politico con il quale si pretende di ricattare, peraltro in costanza di campagna elettorale, un’intera regione con alcuni scioperi per conseguire obiettivi che la Regione è impossibilitata ad assecondare per evidenti ragioni giuridiche, economiche e finanziarie. Obiettivi contrari al buon governo ed alla riorganizzazione generale che, come programma di legislatura, siamo stati chiamati dagli elettori a realizzare per modernizzare il settore e renderlo efficiente. Intendiamo favorire l’utilizzo del Trasporto Pubblico da parte di un numero sempre maggiore dei cittadini, a tutela dell’ambiente ma anche delle famiglie e delle imprese vessate da un aumento dei costi elevatissimo dell’energia e dei carburanti. Siamo disponibili a dialogare con onestà intellettuale e lo stiamo dimostrando al tavolo aperto ma non possiamo consentire che un certo corporativismo manicheo e politicizzato strozzi l’Umbria e le impedisca di progredire.
Qual’è il regime che FILT CGIL e FAISA CISAL intendono cristallizzare? Esattamente quello nel quale si sono comodamente adagiati e che la nuova giunta ha ereditato:
dopo quindici anni di gravissime irregolarità senza la minima trasparenza ma con la procedura dell’atto d’obbligo che viola norme comunitarie e nazionali;
dopo aver creato debiti a profusione che in parte pesantissima ha dovuto onorare questa giunta;
dopo la completa privatizzazione del TPL ad iniziativa delle amministrazioni di sinistra, con la FILT CGIL che faceva da mattatrice del sistema trasporti e con consiglieri ed assessori regionali che provenivano delle sue file;
dopo aver spinto sull’orlo del fallimento Umbria Mobilità che stiamo riportando a nuova vita con una sorta di respirazione bocca bocca, dopo aver concordato con le banche un piano di rientro dal debito, mentre sono in corso i processi penali ai vecchi amministratori;
dopo l’ennesima riunione di due ore e mezzo di venerdì 2 settembre in cui, con la Presidente della Regione, abbiamo spiegato per filo e per segno le ragioni obbligatorie di una riforma non più rinviabile;
la FILT CGIL, seguita a bacchetta dagli autonomi della FAISA CISAL proclama lo sciopero per il 16 settembre, due giorni dopo quello dichiarato per il 14 settembre dagli oltranzisti dell’USB per creare caos a pochi giorni dalle elezioni. Era già tutto deciso. L’obiettivo non è la tutela dei lavoratori quanto piuttosto quello di fare da cinghia di trasmissione agli interessi della propria parte politica che ha scritto nella nota del segretario del PD BORI le stesse identiche argomentazioni cui abbiamo risposto con puntualità di argomentazioni. Leggere per credere.
Quale la recente nuova proposta FILT CGIL-FAISA CISAL?
Una furbizia banale che parla di due lotti chiedendo il mantenimento di un unico lotto della gomma, quello dell’intero bacino dell’Umbria, ipotesi del tutto ILLEGALE;
Il secondo lotto ipotizzato, per la gestione della FCU, è strumentale in quanto la Regione sta analizzando il progetto con la possibilità, prevista dalla legge, di assegnare direttamente il servizio ad un gestore del Gruppo ferrovie dello Stato, Trenitalia o Busitalia che sia. Quindi il secondo lotto non esiste.
La FILT CGIL dichiara che:
“si avranno ripercussioni pesanti sui posti di lavoro”: FALSO, non un solo licenziamento;
“sugli stipendi”: FALSO, abbiamo garantito una clausola sociale ampia e chiara che preveda l’assicurazione del contratto nazionale degli autoferrotranvieri e del contratto integrativo aziendale, oltre a tutti i permessi per i sindacalisti;
“sulla sicurezza”: FALSO;
“sulle corse”: FALSO perchè le corse cambiano soltanto in base alle esigenze manifestate autonomamente dai comuni, titolari dei contratti di trasporto, e la Regione non entra in merito;
“sul chilometraggio”: FALSO, perchè metteremo a gara gli stessi chilometri di oggi con la possibilità per i sindaci di aumentarli migliorando ove possibile la velocità commerciale.
Non solo, suscita oggi ilarità una certa terminologia sindacalese come l’uso dell’aggettivo “Scellerato” che Google definisce come “canaglia, infame, malvagio, perfido, sciagurato”. Ci manca solo fra qualche settimana che mi sia dia del pedofilo.
Quindi, rotta l’unità sindacale, la trattativa prosegue regolarmente con FIT-CISL, UILTRASPORTI, UGL Autoferrotranvieri e ORSA Trasporti.
Ma la cartina di tornasole è rappresentata dalla Regione Lazio che, nella propria gara, ha applicato gli stessi identici principi normativi cui fa riferimento l’Umbria ed ha messo a gara ben 11 lotti (ad esclusione di Roma e delle altre quattro città capoluogo), che vanno da meno di 1 milione di km ciascuno a quasi 4 milioni, quindi frazionando il bacino complessivo molto di più dell’Umbria i cui 4 lotti prevedono viceversa oltre 6 milioni di km l’uno. La FILT CGIL pretende di mantenere l’intero bacino della gomma dell’Umbria in un unico lotto circa 27 milioni di km, ipotesi del tutto illegale. Addirittura le esternazioni del neo segretario regionale della FILT CGIL tratteggiano con assoluta evidenza le caratteristiche che deve avere il vincitore della gara, facendone la fotografia, quindi il mantenimento dello status quo, aspetto questo su cui non possiamo nè intendiamo assecondare alcuno perchè violeremmo la legge della concorrenza sotto l’aspetto civile e penale.
Ipotizzare un solo lotto, ma anche due lotti, avrebbe come conseguenza immediata per il Bilancio della Regione di spendere 90 milioni in più nei nove anni di valenza della gara e 27 milioni in più per i servizi aggiuntivi dei Comuni oppure, in alternativa, il taglio draconiano di km corrispondente: alla faccia della difesa degli interessi degli umbri e degli utenti del servizio di Trasporto Pubblico Locale!
Per evitare qualsiasi equivoco intendiamo aprire, appena cessata la par condicio, una serie di confronti informativi, innanzitutto con tutti i media, perchè la materia è complessa e si presta a strumentalizzazioni nel caso in cui i meccanismi non siano chiari e comprensibili, ma anche con le associazioni di categoria delle imprese di trasporto perchè è opportuno che qualsiasi impresa o consorzio di imprese, come quelli che oggi gestiscono i tre bacini dell’Umbria, abbiano ben chiare le ragioni delle scelte ineludibili di una riforma che questa giunta intende condurre in porto senza subire intimidazioni di sorta, men che meno con la denigrazione e gli attacchi personali che si qualificano da soli e che, di certo, convincono sempre più la giunta regionale della bontà delle scelte che sta facendo.
Enrico Melasecche
Assessore ai Trasporti