(AGENPARL) – ven 10 giugno 2022 (agenzia umbria notizie)
ecoagr 21
peste suina africana; dalla regione 1,5 milioni di euro per
interventi in allevamenti suinicoli e rafforzamento misure per
contenimento cinghiali e altri ungulati selvatici
(aun) – perugia, 10 giu. 022 – L’Assessorato regionale
all’Agricoltura rafforza le misure volte a prevenire negli
allevamenti suinicoli allo stato brado e semibrado i rischi di
contagio da peste suina africana, malattia virale di cui sono
stati segnalati casi sul territorio nazionale e recentemente in
territori di province limitrofe all’Umbria. La Giunta regionale,
valutata la straordinaria necessità e urgenza di adottare efficaci
sistemi di prevenzione, al fine di salvaguardare il sistema
produttivo regionale e la relativa filiera, ha approvato
l’emanazione di un bando che destina 1,5 milioni di euro a
sostegno della realizzazione di interventi per la salvaguardia
degli allevamenti da patologie di natura sanitaria. È quanto rende
noto l’Assessore regionale all’Agricoltura.
Beneficiari del bando, che rientra fra le misure del Programma
di sviluppo rurale 2014-2022, sono le imprese agricole che
gestiscono allevamenti suinicoli allo stato brado o semibrado
iscritti alla BDN (Banca Dati Nazionale) dell’anagrafe zootecnica.
Sono concessi contributi in conto capitale agli imprenditori
agricoli che intendono realizzare, nei propri allevamenti
suinicoli, specifiche misure di biosicurezza mediante idonei
sistemi di recinzione, quali quelle doppie con adeguata capacità
di resistere alle pressioni esercitate dagli animali, che
prevengano il rapporto dei suini in allevamento con altri ungulati
selvatici suidi, in particolare il cinghiale, che sono portatori
di patologie trasmissibili per contatto.
Allo stesso tempo, informa l’Assessore regionale
all’Agricoltura, in coerenza con le prescrizioni del Ministero
della Salute relative alle attività da mettere in campo per la
gestione della specie cinghiale, la Giunta regionale dell’Umbria
ha deliberato un atto con cui sono stati definiti gli indirizzi
sulla base dei quali gli uffici dell’ente hanno predisposto le
indicazioni per gli Ambiti Territoriali di Caccia che prevedono
l’aumento delle quote di abbattimento da programmare, finalizzate
a un diradamento delle popolazioni, con particolare riguardo alle
aree a maggior rischio.
Sb/nnn