(AGENPARL) – mar 17 maggio 2022 Il sindaco Stirati fa il bilancio del 15 Maggio appena trascorso, ringraziando tutti: “Dopo mesi durissimi siamo tornati a vivere”
“Non solo rinascita, ma un vero e proprio nuovo inizio”
Anche il Prefetto Gradone rapito dalla Festa: “Capisco adesso che cosa ha significato per gli eugubini due anni di rinuncia”
GUBBIO (17/05/2022) – “Non solo una rinascita, ma un vero e proprio nuovo inizio”: così il
sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati commenta la giornata di domenica, “nel corso della quale
tutta la città e tutti i ceraioli hanno avuto la capacità di recuperare l’essenza più autentica e vera del
15 Maggio. Tutti coloro che hanno visto la nostra Festa, indistintamente, hanno riconosciuto la
magia, l’atmosfera, l’intensità, la passione, i sentimenti più profondi e puri che la città ha saputo
esprimere, anche in chiave devozionale verso il Patrono Ubaldo”.
Un’intensità, quella vissuta dalla città dei Ceri lo scorso 15 maggio, che non è sfuggita nemmeno al
Prefetto Armando Gradone, che, rapito dalle immagini dell’alzata, ha parlato di “un’emozione
enorme provata di fronte al sentimento collettivo che esplode in questa Festa. Capisco adesso che
cosa ha significato per gli eugubini non fare questa Festa per due anni: per loro è stata una rinuncia
estremamente dolorosa. Siamo di fronte ad uno di quegli eventi che rappresentano la filigrana
sottile dell’identità di un popolo. Non celebrare questa ricorrenza per gli eugubini è stato come
rinunciare alla cosa più importante che hanno nella vita della loro comunità locale”.
A proposito di tutto il percorso che ha portato a questo 15 Maggio, Stirati sottolinea “il grande
lavoro che ci ha visto in prima linea già a partire dal 2018, quando siamo stati chiamati a redigere
un Piano di sicurezza, che abbiamo prodotto insieme a tutte le componenti ceraiole e grazie al
grande rapporto costruito con il vasto e ricco mondo ceraiolo. Poi c’è stata la pandemia, i due
terribili anni di rinuncia forzata e la determinazione, da settembre in avanti, a riprenderci la nostra
Festa, anche quando sembrava impossibile anche soltanto pensarlo. Insieme alla Diocesi,
all’Università dei Muratori, all’Associazione Maggio Eugubino, alle Famiglie Ceraiole, ai Capitani
e ai Capodieci abbiamo fatto un lavoro intensissimo, dialogando con tutti, anche con varie figure
rappresentative della Festa che hanno dato tanti contributi di saggezza, equilibrio, ragionevolezza: il
lavoro di questi mesi ha prodotto un afflato comunitario che resta, e che considero un’eredità
preziosa. Poi c’è stato il confronto con le istituzioni: la Prefettura con il dottor Armando Gradone, la
Questura col dottor Giuseppe Bellassai, la sanità con il commissario straordinario per l’emergenza
Coronavirus dottor Massimo D’Angelo, le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Regione
dell’Umbria, con la presidente Donatella Tesei che già lo scorso 7 dicembre, in occasione
dell’accensione dell’Albero, aveva auspicato il ritorno dei Ceri, con le rappresentanze del
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