(AGENPARL) – Roma, 16 settembre 2021 – L’Unione europea ha bisogno di costruire la “volontà politica” per creare un proprio esercito, ha detto mercoledì la presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione.
Rivolgendosi al Parlamento europeo a Bruxelles, il capo della Commissione Ue ha affermato che, sulla scia del disastroso ritiro del presidente Joe Biden dall’Afghanistan, il blocco dovrebbe guardare alla formazione di una “Unione europea della difesa”.
“Nelle ultime settimane ci sono state molte discussioni sulle forze di spedizione. Di che tipo e di quanti ne abbiamo bisogno: battlegroups o forze di ingresso nell’UE. Questo è senza dubbio parte del dibattito – e credo che sarà parte della soluzione”, ha detto von der Leyen .
“Ma la questione più fondamentale è perché questo non ha funzionato in passato… Ciò che ci ha trattenuto fino ad ora non è solo una carenza di capacità, è la mancanza di volontà politica.
“E se sviluppiamo questa volontà politica, c’è molto che possiamo fare a livello dell’UE”.
L’ex ministro della difesa tedesco ha sostenuto una struttura di comando più centralizzata delle forze armate europee piuttosto che quello che ha definito il sistema “frammentato” in atto ora, dicendo: “Ecco perché l’UE potrebbe considerare il proprio Centro comune di consapevolezza della situazione per fondere tutte le diverse informazioni”.
Annegret Kramp-Karrenbauer, l’attuale ministro della Difesa tedesco, ha salutato il discorso, scrivendo : “Ursula von der Leyen ha ragione… La vera difesa dell’UE dipende dalla volontà politica degli Stati membri. Ecco perché Germania e Francia devono guidare”.
E il ruolo dell’Italia in tutto questo quale sarà?
Mi torna in mente una dichiarazione di Costantino Rozzi di tanti anni fa.
Rozzi per chi non lo ha conosciuto era una persona schietta, senza peli sulla lingua, ma anche ironica. Per esempio, a chi gli aveva chiesto del mancato acquisto del centrocampista argentino Claudio Borghi, Rozzi rispose con il sorriso: «Io questo Borghi non lo capisco. Preferisce fare il cameriere a Parigi che il direttore di banca in Italia».
Chissà se aveva ragione…..