(AGENPARL) – Roma, 08 ottobre 2020 – Zoom or Teams: a modern drama.
La terribile scelta del vecchio Amleto, tradotta nel carosello di tutti i giorni “To be or not to be: this is the question”, si consuma oggi, per tutti i novelli Amleti, i Resilienti dalla matita rossoblu sotto il braccio, in un’altra, ancora più gravosa, tra i 2 prodigi della tecnologia informatica subliminale: Zoom or Teams? This is the drama.
Prendiamo in esempio il letterato Amleto e seguiamo i suoi spostamenti. Shhh!
Eccolo lì, davanti ad una nuova postazione telemimetica. Sprimaccia gli occhi; si sistema la montatura dorata sopra un celestino cielo sintetico dalle bordature bianche e comincia a stringere tra le lunghe dita il magro pasto della mattinata: 115 minuti chiusi da una nuvola di caffè di 5 minuti.
Les jeux sont faits.
Le sue lunghe dita si muovono agili sulla tastiera: invia conversazione.
Shhh!
La sua voce squittisce un veloce “ ‘giorno, ragazzi” e si volta intorno. Sicuramente sta cercando noi, gli AMA (Amabili Maestri Ammansiti), quelli che con le tenaglie anodizzate recidono i più bei fiori della conoscenza. Ci teme.
Poi, di nuovo gli occhiali dorati fissi sulla videocamera, sussura un commovente “ Per favore, ci siete?”.
All’improvviso, lentamente nel vuoto dell’aula, un modesto oblò si apre, carico di suoni e di vocette, proprio sotto la sua bocca.
“Ci siamo!”. Ancora suoni e vocette.
“Bene”. Si riannoda quella specie di gomitolo a forma di cravatta e cinguetta anche lui:”Bene”.
Sospira. Spezzato ora questo sospiro. Serve a riempire lo spazio vuoto.
“Allora – pausa – focalizziamoci – pausa – sul concetto di Bene in Dante”.
Shhh! È questo l’evento che noi stavamo aspettando…
in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
p e r scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità…
Noi, gli Ama, lo aspettiamo questo momento. Da tempo. Così ci avviciniamo in tondo e stringiamo le orecchie: tanto siamo invisibili.
Un risolino amaro comincia a riempire le nostre labbra. Siamo in attesa. Ecco. Shhh!
5- 4- 3- 2- 1. Ecco.
Shhh!
“Dante chi?”
Ed il naufragar mi sa di sale in questo mare
Tratto da una lettera ricevuta in redazione dal un Professore