(AGENPARL) – Roma, 25 luglio 2020 – Di seguito le dieci domande rivolte al MISE dall’AGENPARL.
1) Sarebbe interessante conoscere ma soprattutto avere delle risposte dal Ministero dello sviluppo economico come ad esempio sul caso Manitalidea Spa, attualmente in amministrazione straordinaria, che potrebbe essere emblematico per trovare gli strumenti idonei affinchè grandi gruppi industriali non vengano espropriati delle loro aziende.
2) Sarebbe interessante tutte le iniziative messe in atto dal Mise per il rilancio delle aziende in crisi durante gli incontri e i tavoli aperti.
3) Sarebbe interessante conoscere le valutazioni del MISE in merito alla formula attuata per il caso della Banca Popolare di Bari, dove alla nomina commissariale è seguita una rapida nomina di un DG del settore e se il Ministero intenda estenderla alle altre situazioni che vedono aziende in crisi.
4) Sarebbe utili ed interessante conoscere se il MISE intenda proseguire, in un periodo di crisi e di forti tensioni sociali legati ai livelli occupazionali del dopo COVID-19, sulla strada finora intrapresa che vede gruppi industriali così complessi gestiti da commercialisti e avvocati sorteggiati dal Mise senza alcuna esperienza gestionale, che di fatto portano all’immobilismo anche nell’attribuzione di semplici commesse, peraltro già aggiudicate.
5) Sarebbe interessante conoscere le iniziative messe in atto da parte del MISE per rimuovere le situazioni di stallo operativo che stanno ostacolando i percorsi di ristrutturazione e di rilancio delle aziende in crisi.
6) Sarebbe interessante conoscere quali misure del MISE sono state messe finora in campo per favorire l’attrazione di investimenti esteri mirati ai territori e alle imprese in crisi.
7) Sarebbe interessante conoscere quali soluzioni costruttive sono state intraprese dal MISE per dare continuità industriale alle aziende in crisi come ad esempio la Semitec srl, ivi comprese la riconversione delle sedi industriali, come ad esempio la produzione di mascherine chirurgiche monouso Made in Italy e quindi reimpiegando tutti i dipendenti attualmente in CIG zero ore, permettendo in questo modo la prosecuzione dell’attività industriale e non gravando sulle casse dello Stato.
8) Sarebbe interessante conoscere quanti tavoli aperti e incontri al MISE hanno prodotto come unica soluzione quella degli ammortizzatori sociali per le aziende in crisi.
9) Sarebbe interessante conoscere quali iniziative sono state adottate dal MISE per contrastare il desolante quadro normativo che ostacola di fatto gli investimenti in Italia nel settore delle aziende in crisi.
10 Sarebbe interessante conoscere quali controlli finora sono stati effettuati dal Ministero dello Sviluppo economico – che subentrando al giudice delegato nei poteri di controllo e di autorizzazione degli atti della procedura della amministrazione straordinaria – visto che ha il compito di vigilare sulla procedura stessa magari evitando che il past management che ha portato l’azienda in crisi esca dalla porta e rientri dalla finestra grazie ai commissari nominati dal Mise stesso.
La risposta del MISE alle domande formulate dall’Agenparl.
Assunta a riferimento la Sua nota del 28 aprile 2020 con la quale si ponevano una serie di quesiti a questo Ministero, si premette che la Divisione XI – Crisi di Impresa è stata interessata da un processo di riorganizzazione, attuato con il D.M. MiSE del 14 gennaio 2020, per effetto del quale tale Divisione è stata incardinata nell’ambito della Direzione Generale per la Politica Industriale, l’Innovazione e le Piccole e Medie Imprese. Tralasciando le richieste concernenti valutazioni di carattere programmatico che attengono all’organo di indirizzo politico-amministrativo, che non integrano oggetto di accesso civico generalizzato a norma dell’art. 5 del D.lgs. n. 33/2013, in base alle informazioni assunte, per quanto di rispettiva competenza, dagli uffici di diretta collaborazione inquadrati nell’ambito della Struttura per le crisi di impresa e dalla Divisione X – Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, si rappresenta quanto segue.
La Struttura Crisi di Impresa del Ministero dello sviluppo economico pone in essere un’attività di gestione delle crisi aziendali attraverso i tavoli di confronto istituzionali, a cui partecipano le parti sociali, le aziende, le associazioni e le istituzioni centrali e territoriali competenti.
I tavoli di confronto coinvolgono aziende in procedura concorsuale (amministrazione straordinaria, concordato preventivo, ristrutturazione del debito e liquidazione giudiziale), oppure aziende che non si trovano in procedura ma sono soggette a crisi congiunturali o strutturali, oppure che hanno intrapreso percorsi di riorganizzazione significativi e ad impatto socio-economico per il tessuto imprenditoriale del paese.
Per tutti i casi suddetti, l’intervento del tavolo ministeriale gestito dalla Struttura Crisi di Impresa del Ministero dello sviluppo economico rappresenta un passaggio utile al raggiungimento di accordi tra le parti, che nella maggior parte dei casi sono necessari per il rilancio aziendale.
Tali accordi, concordati e condivisi tra tutti i partecipanti al tavolo, incrociano interventi a supporto di territori, settori, categorie di imprese e di lavoratori, congiuntamente e in coordinamento con gli altri uffici del Ministero dello Sviluppo Economico, con altri dicasteri e con le istituzioni regionali coinvolte.
In questo senso, le attività della Struttura per la Crisi di Impresa sono da considerarsi un importante punto di osservazione da cui sono state ricavate indicazioni per interventi di politica industriale finalizzati alla progettazione del rilancio di intere aree territoriali e settori industriali, nonché di specifiche tipologie di impresa. Si rende noto che le azioni intraprese dal MiSE per dare continuità industriale alle aziende in crisi si concretizzano in strumenti volti a sostenere il rilancio aziendale, spesso basato su progetti di reindustrializzazione o di riconversione aziendale.
Data la molteplicità degli strumenti di competenza del MiSE, si riportano i più frequenti quali gli Accordi per l’Innovazione per i progetti di R&S; gli Accordi di Programma per il sostegno ai Progetti R&S; i Contratti di Sviluppo; il Fondo per la Crescita Sostenibile; il Fondo di Garanzia alle PMI; le agevolazioni derivanti dalla presentazione di particolari progetti di investimento da parte di società rientranti nelle Aree di Crisi Industriali Complesse e non Complesse; le misure di cui alla Legge Marcora, il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa recentemente introdotto dal Decreto Rilancio e molti altri strumenti di competenza del MiSE.
Con particolare riferimento alla Semitec S.r.l., si informa che è attivo un tavolo di monitoraggio del Piano industriale presentato nel dicembre 2018 in sede ministeriale. La Società, che ha rappresentato sempre dei dati in linea con quelli previsionali di cui al richiamato Piano industriale, di recente, ha tuttavia richiesto l’ammissione al concordato preventivo con riserva. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha celermente convocato un tavolo di incontro per comprendere le ragioni di tale decisione ed ha, altresì, avviato delle verifiche con il commissario giudiziale per il monitoraggio delle criticità. Come richiesto dalla vigente legge fallimentare a tutte le società che ricorrono a tale procedura concorsuale, la Semitec, pur nell’ambito della propria libera iniziativa economica, dovrà richiedere l’autorizzazione preventiva del Tribunale per l’avvio di qualunque progetto di reindustrializzazione e/o di riconversione aziendale, per richieste di finanziamento e per qualunque altra iniziativa che possa incidere sulla massa patrimoniale.
Dall’ultimo incontro è altresì emerso che la società ha richiesto l’utilizzo della Cigo Covid-19, ai sensi dell’art. 19 del DL n. 18/2020. Per completezza di informazione, si rende noto che tutti i dati relativi alla gestione delle crisi aziendali affrontate da questo Ministero, compresi quelli concernenti la società in parola, si possono rinvenire attraverso la consultazione dei singoli verbali di incontro, pubblicati sul sito web istituzionale nella sezione “Imprese in difficoltà”.
Per quanto concerne il ricorso agli ammortizzatori sociali, è opportuno precisare che gli stessi non costituiscono una materia di competenza del Ministero dello Sviluppo Economico e che, dunque, per loro natura, non possono considerarsi degli strumenti di soluzione alle crisi aziendali ma delle misure di sostegno al reddito alle quali si può ricorrere per diverse ragioni tassativamente indicate dalla legge.
In particolare, si precisa che solo alcune società coinvolte nei tavoli di crisi gestiti da questo Ministero hanno fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, utilizzati per il periodo necessario a realizzare un progetto di reindustrializzazione o di riorganizzazione interna aziendale oppure per far fronte a temporanee situazioni di crisi aziendali, o per il tempo necessario ad avviare un processo di cessione degli asset aziendali, previa attivazione della relativa procedura davanti alle competenti Istituzioni.
In riferimento al quesito concernente la società Manitalidea SpA, il confronto istituzionale relativo alla predetta società si è tenuto presso il Ministero del Lavoro nel corso dell’anno 2019.
La Struttura per la Crisi di Impresa del Ministero dello Sviluppo Economico è stata aggiornata in merito agli sviluppi di tale tavolo istituzionale di confronto.
Si dà atto che il MiSE è stato interessato dal Tribunale di Ivrea che, d’ufficio, ha avviato la procedura per la dichiarazione di insolvenza ai sensi del decreto legislativo 270/99. Il Mise, e nello specifico al Divisione competente in materia di Amministrazioni Straordinarie, a riscontro della richiesta del Tribunale, ha provveduto a pubblicare in data 10 settembre 2019, sul proprio sito Web – in attuazione della direttiva del Ministro dello sviluppo economico in data 19 luglio 2018 – l’avviso per la raccolta delle dichiarazioni di disponibilità ai fini della designazione dei tre professionisti da nominarsi quali Commissari giudiziali da parte del tribunale stesso, in caso di dichiarazione dello stato di insolvenza. A seguito della selezione da parte della Commissione di tre rose di professionisti (executive, avvocati, dottori commercialisti), sono stati estratti a sorte, nella seduta pubblica che si è tenuta in data 16 settembre 2019 presso la sede del MiSE, i tre nominativi che sono stati inseriti nel parere trasmesso dal MiSE per udienza del 17 settembre 2019.
All’esito dell’udienza, il Tribunale di Ivrea si è dichiarato incompetente, ed ha rimesso gli atti al Tribunale delle imprese di Torino.
Con sentenza del 4 febbraio 2020 il tribunale di Torino ha dichiarato l’insolvenza di Manitalidea SpA e nominato quali commissari giudiziali l’Avv. Antonio Casilli, il Dott. Francesco Schiavone Panni, il Dott. Antonio Zecca, come da designazione del MiSE.
Al riguardo è opportuno precisare che per ogni attività da loro posta in essere, i Commissari giudiziali hanno sempre riferito al Tribunale di Torino, giudice delegato dell’attuale fase di insolvenza.
Da quanto sopra rappresentato si evince che la società Manitalidea S.p.a. non si trova in amministrazione straordinaria, bensì è stata dichiarata insolvente e si trova in attesa della relazione dei commissari giudiziali. Pertanto, non essendo ancora aperta la procedura dell’amministrazione straordinaria, questo Ministero non ha specifica competenza né tanto meno è subentrato ad alcun titolo al giudice delegato.
Il Ministero dello Sviluppo Economico, per maggiori ed ulteriori dettagli relativi alle crisi aziendali di specifico interesse, rinvia alla consultazione dei singoli verbali di incontro, pubblicati sul sito web istituzionale nella sezione “Imprese in difficoltà”.