(AGENPARL) – Roma, 27 aprile 2020 – Non sono un medico, non sono un giurista, non sono un costituzionalista ma un giornalista.
Detto questo, sembra esserci un consenso scarso o nullo tra le varie associazioni mediche, i vari medici o vari politici in merito all’attuale letalità del coronavirus o Covid19, al livello di infezione o all’efficacia di qualsiasi trattamento proposto.
Inoltre, sembra inoltre esserci dissenso tra gli ‘esperti’ sulla necessità o efficacia di queste misure di blocco draconiane.
L’unica cosa certa a tutti è sul fatto il concordare che le misure di prevenzione attualmente in atto stanno distruggendo le economie dei vari Paesi e portando il mondo sull’orlo della depressione.
Per gli americani, il calpestio della Costituzione e della Carta dei diritti desta grande preoccupazione, mentre in Italia non sembra che importi molto.
Anche se qualche dubbio di legittimità costituzionale è stata sollevata da eminenti costituzionalisti.
L’intera questione del virus corona ricorda il dibattito sui cambiamenti climatici dove i mass media hanno tenuto vivo l’argomento per mesi per poi farlo sparire improvvisamente. E a pensare che eravamo disposti a scommettere il nostro sostentamento e il nostro stile di vita, quando nei fatti i cambiamenti climatici non avevano la benedizione di tutta la comunità scientifica.
L’unica cosa che ha prodotto è che ha covato delle ‘cheerleader’ su entrambi gli schieramenti.
Per quanto riguarda il problema del coronavirus e il dibattito sui cambiamenti climatici, sembra ad oggi che dei ciechi stiano guidando i non vedenti.